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I momenti migliori dai film di Harry Potter

Sequenze spettacolari, battute esilaranti e scene per cui invece non ci basteranno mai le lacrime. Oggi Harry Potter, nato il 31 luglio del 1980, compie 40 anni. E noi lo festeggiamo così

Daniel Radcliffe in 'Harry Potter e I Doni della Morte – parte 2'

Hagrid svela a Harry che è un mago – La pietra filosofale

Quando Hagrid ha fatto irruzione nella casetta diroccata sullo scoglio per consegnare finalmente la lettera di accettazione di Harry a Hogwarts, è iniziato un viaggio indimenticabile non solo per lui, ma per milioni di fan. Dopo aver disarmato lo zio Vernon, il mezzo-gigante scambia il cugino Dudley (al quale poi farà crescere una bella coda da maiale) per Potter. Ma appena spunta Harry, il custode gli regala la sua prima torta di compleanno e rivela al nostro: “Tu sei un mago, Harry, un mago coi fiocchi direi”. Insomma, l’inizio di tutto non si scorda mai.

Harry e lo Specchio delle Brame – La pietra filosofale

Pensate che bello sarebbe avere in salotto uno specchio che materializza i desideri: l’unico desiderio di Harry è quello di avere accanto i suoi genitori, uccisi da Voldemort quando lui era ancora in fasce. È il primo incontro che sia Harry che il pubblico fanno con James e Lily Potter, che compariranno ancora in altri film della serie quando tutto sembra perduto, come a dire: «Tranquillo Harry, non ci siamo ma ci siamo».

Harry libera Dobby – La camera dei segreti

Per ringraziare Dobby di aver cercato di avvertirlo della trama per riaprire la Camera dei Segreti, Harry inganna il suo padrone Lucius Malfoy, e fa in modo che gli consegni un calzino nascosto in un vecchio diario. Secondo la legge dei maghi, donare indumenti libera gli elfi domestici dalla schiavitù. “Dobby è libero!”, esclama l’elfo, in una scena da lacrimuccia certificata. Un momento reso ancor più toccante dalla promessa di Dobby di non tentare mai più di salvare la vita di Harry. Perché ormai sappiamo tutti com’è andata a finire. Dobby, we love you.

Come sconfiggere il Molliccio – Il Prigioniero di Azkaban

Momento cruciale delle lezioni di ‘Difesa contro le arti oscure’ del Professor Remus Lupin è imparare ad annientare i Mollicci, strane creature fumose che incarnano le nostre peggiori paure. Come ci insegnano da quando siamo piccoli, il modo migliore per annientare i nostri mostri è quello di riderci sopra. Mostro annientato e lezione di vita imparata.

Harry scopre la verità su Sirius – Il prigioniero di Azbakan

Il prigioniero di Azkaban è il miglior film della saga, grazie soprattutto al vibe d’autore by un certo Alfonso Cuarón. E ci sono almeno un paio di momenti da ricordare (ok, ce ne sono decine, ma ci limitiamo a due). Primo: Harry scopre la verità su Sirius Black (il monumentale Gary Oldman). Dopo aver creduto per parecchio tempo che fosse stato lui a tradire i suoi genitori, Harry viene a sapere che in realtà fu Peter Pettigrew a rivelare la location di James e Lily a Voldemort, causandone la morte e dando origine alla dolorosa leggenda del “ragazzo che è sopravvissuto”. Uno dei twist più importanti della storia, che porta anche a un “cuore a cuore” tra Harry e il suo padrino, durante il quale Sirius gli chiede di vivere con lui, offrendo al maghetto la sua prima vera casa fuori da Hogwarts.

Harry e il suo Patronus – Il prigioniero di Azbakan

Altro giro, altro(i) momento(i) epico(i) firmato(i) Cuarón. Se il film si apre con lo spettacolare attacco dei Dissennatori al treno per Hogwarts sul mitico viadotto, un’altra delle sequenze più clamorose vede ancora una volta come nemici le creature oscure che il Ministero della Magia ha messo a guardia di Azkaban. Questa volta però Harry viene salvato dal suo Patronus (un cervo) e sospetta che sia stato il padre a proteggerlo. Ma scopriremo poi che è invece merito dell’Harry del futuro, tornato indietro grazie alla Giratempo (sempre sia lodata Hermione, ché sennò Potter sarebbe morto nel primo film). Harry diventa così mago più giovane della storia di Hogwarts in grado di evocare l’incantesimo, che usa per proteggere il se stesso del passato e Sirius dal bacio micidiale dei Dissennatori. “Expecto Patronum”, ora e sempre.

La Coppa del Mondo di Quidditch – Il calice di fuoco

Per i feticisti del Quidditch (e non solo), una delle sequenze più scenografiche dei film, dall’utilizzo della Passaporta per arrivarci all’attacco dei Mangiamorte. Harry arriva con Hermione, i Wesley e i Diggory nel luogo scelto per la finale di Coppa del Mondo, che attira ogni anno oltre centomila maghi. E si passa dall’entusiasmo per lo scontro Irlanda vs Bulgaria (tra le cui fila i ragazzi riconoscono Victor Krum, il miglior cercatore del mondo, che ritroveremo come campione dell’Istituto Durmstrang nel Torneo Tremaghi) – poi finito 170 a 160 –, al terrore la notte successiva all’evento, in cui i Mangiamorte rimasti in libertà dopo la scomparsa dell’Oscuro Signore attaccano la famiglia di babbani proprietaria del campeggio e distruggono tutto. Morale: se vedi apparire in cielo il Marchio Nero, simbolo di Voldemort, scappa.

Le prove del Torneo Tremaghi – Il calice di fuoco

Harry finisce, non per mano sua, a dover gareggiare per vincere il Torneo Tremaghi, storica competizione tra maghi di tutto il mondo. Tra draghi sputafuoco, sirene malefiche e rapimenti il nostro Potter dovrà sudarsi non poco la coppa. Come se qualcuno gli avesse mai regalato qualcosa, tra l’altro.

Il ballo del ceppo – Il calice di fuoco

Dall’abito imbarazzante che la signora Weasley ha mandato a Ron, agli sguardi tra Harry e Cho, che però è accompagnata dal Cedric Diggory di Robert Pattison, fino al grande momento “principessa per un giorno” di Hermione, che fa il suo ingresso al braccio del popolarissimo Victor Krum e da secchiona diventa la ragazza più popolare della scuola. Il ballo del ceppo è forse uno dei momenti teen-comedy più belli e divertenti della saga, con tutte le dinamiche che trasformano Hogwarts in un normalissimo liceo. Normale sì, se non consideriamo l’attrazione tra Hagrid e la strega mezzo-gigante Olympe Maxime, preside dell’Accademia francese di magia di Beauxbatons.

Lo scontro con Voldemort nel cimitero – Il calice di fuoco

La terza prova del torneo di cui parlavamo prima consiste nell’attraversare un labirinto pieno di insidie magiche. Harry e Cedric (un Robert Pattison agli esordi), entrambi in gara, arrivano alla fine del labirinto e decidono di afferrare nello stesso istante la coppa, che si rivela però essere una passaporta per un luogo misterioso. Caraibi? No, un cimitero. Lì Harry scoprirà essere vittima di una trappola architettata da Voldemort, e il resto lo sapete (se non lo sapete basta guardare il video qui sopra).

La battaglia al Ministero della Magia – L’ordine della fenice

Harry ha una visione di Voldemort che tortura Sirius al Ministero della Magia. Si precipita lì con i suoi amici e succede di tutto: trovano una sfera contenente una profezia e vengono attaccati dai Mangiamorte. Interviene in soccorso l’Ordine della Fenice, ma arrivano i rinforzi anche dalla parte dei cattivi. Bellatrix Lestrange uccide Sirius Black, e inizia un ferocissimo duello tra Voldemort e Silente. L’Oscuro Signore scappa, ma non è finita qui.

Dolores Umbridge viene portata via dai centauri nella foresta proibita – L’ordine della fenice

Dolores Umbridge è una stronza. Per questo motivo nessuno è triste quando un esercito di centauri che aveva minacciato di mettere in cattività la fa sparire tra le frasche. Poi torna, ma almeno una soddisfazione ce la siamo levata.

La morte di Silente – Il principe mezzosangue


È uno dei momenti più tristi della saga. Silente, la persona più saggia che possiate incontrare nonché mentore di Potter, viene ucciso per mano del Professor Piton in modo che il giovane Malfoy non si sporchi le mani. È l’inizio della fine: Harry si mette in viaggio con Ron e Hermione per cercare e distruggere gli Horcrux, unico modo per annientare Voldemort. Niente sarà più come prima.

I ricordi di Piton – I doni della morte – parte 2

“Dopo tutto questo tempo?”
“Sempre”.

Questo scambio di battute nel dialogo tra Silente e Piton è il motto dei Potterhead. E ci svela quello che J.K. Rowling aveva anticipato solo e unicamente all’interprete di quest’ultimo, un gigantesco Alan Rickman. Dopo che Voldemort ha ucciso Severus, Harry sta osservando nel Pensatoio i ricordi che gli ha lasciato il professore, e viene così a sapere finalmente tutta la verità sul suo passato e sul suo futuro: dovrà morire perché l’Oscuro Signore sia definitivamente sconfitto. Il maghetto ripercorre tutta la storia di Piton e dei sentimenti per sua madre Lily e scopre così che Severus è stato dalla sua parte fin dall’inizio, facendo tutto ciò che Silente gli aveva chiesto per proteggere il figlio dell’amore della sua vita. Più avanti nel film, gli sceneggiatori hanno aggiunto un altro “sempre” ai dialoghi già presenti nel libro: quando Harry decide di recarsi da solo nella Foresta Proibita per andare incontro a Voldemort e distruggere l’Horcrux dentro di lui, gli appaiono i suoi genitori.

Harry guardò sua madre.
“Stammi vicino” sussurrò.

È la risposta di Lily: “Sempre”, che non era presente nei dialoghi del libro a chiudere il cerchio. E a entrare nel canone potteriano.

Harry sconfigge Voldemort – I doni della morte – parte 2

Lo scontro finale, il duello magico definitivo, quello tra Voldemort e Harry, che è riuscito a battere anche la Morte. Come spesso capita, la gloria è tutta per il nostro Potter, ma diamo a Neville Paciock quel che è di Neville Paciock. L’Oscuro Signore inizia a sgretolarsi nell’aria durante lo scontro all’ultimo bacchetta con Harry sì, ma solo dopo che Neville ha tagliato la testa a Nagini, il suo serpente (che era anche il suo ultimo Horcrux) con la spada di Godric Grifondoro. All hail Neville Paciock!

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