‘Un giorno di pioggia a New York’ di Woody Allen è la commedia romantica perfetta | Rolling Stone Italia
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‘Un giorno di pioggia a New York’ di Woody Allen è la commedia romantica perfetta

Le polemiche MeToo? Chissenefrega. Dopo un inverno di silenzio forzato, l'ultimo film del regista newyorkese con Timothée Chalamet ed Elle Fanning arriva finalmente al cinema. Ed è imperdibile

‘Un giorno di pioggia a New York’ di Woody Allen è la commedia romantica perfetta

Timothée Chalamet e Selena Gomez in 'Un giorno a pioggia a New York'

Foto: Lucky Red

Ricordate che: l’inverno scorso c’hanno privati del film annuale di Woody Allen, cioè quello che esce adesso con imperdonabile ritardo, Un giorno di pioggia a New York; quell’“hanno” è riferito ai nuovi censori che vogliono piazzare il regista, due volte scagionato dalle accuse di molestie ai danni della figlia Dylan, nell’onda MeToo su cui surfano spericolati Ronan Farrow e mamma Mia; quell’inverno senza Woody non ce lo ridarà nessuno. Ma che noia che barba che barba che noia, basta con queste storie, ora il film è arrivato, pensiamo a quello.

Un Giorno di Pioggia a New York | Trailer Ufficiale Italiano HD

La premessa però c’entra perché, in quest’operetta nuovayorkese, c’è un’universitaria (Elle Fanning, radiosissima nei suoi golfini pastello) che deve intervistare un regista (Liev Schreiber, fighissimo con occhialetti fumé) e che di quel regista s’invaghisce. Perciò, nella caccia alle streghe anche solo presunte dell’altr’anno, era tutt’un: «Woody risponde alle accuse!», anzi no: «Woody li percula tutti!», e via così. E forse è vero, forse no. Perché Ashleigh, questo il nome della ragazza, del regista s’incapriccia, è vero, ma poi in campo arriva un altro tizio (più giovane: Diego Luna), e in più c’è sempre il fidanzatino Gatsby (Timothée Chalamet, che alleneggia a briglia sciolta), rampollo Upper East Side che l’ha accompagnata in città per riscoprirla, quella città – e scoprire, in definitiva, se stesso. Si capisce presto che non c’entrano i proclami, perché questa è una ronde sentimentale, mica un comizio.

Davanti al fuggi fuggi dei suoi attori – i pavidi Chalamet e Rebecca Hall, la fu Vicky a Barcellona qui in una piccola parte, hanno devoluto il loro cachet sindacale alla causa femminista – Woody Allen fa spallucce (e fa causa ad Amazon, che produceva e poi se l’è altrettanto pavidamente svignata) e pensa a quello che gli riesce meglio: scrivere e girare una commedia romantica perfetta. In Un giorno di pioggia a New York sono tutti adorabili e stupidissimi, non solo i ventenni poser o incolti ma in ogni caso con ben poco carattere (tranne la Chan di Selena Gomez: an actress is born!), ma pure gli adulti che adulti lo sono assai poco, si sposano a caso, sono viziatissimi, si annoiano disperatamente per mantenere vite rispettabili: sono molto più interessanti, invece, quelle precedenti che nessuno deve conoscere (splendido il monologo della splendida Cherry Jones, alias la mamma di Chalamet). Ed è stupida New York, sempre uguale, forse banale, epperò così irrinunciabile. Gli impressionisti al Met, i loft con le colonne déco a Tribeca, gli affreschi di Bemelman al bar del Carlyle. E, nel deliziosissimo finale, il Delacorte Clock a Central Park. Che poi è una giostrina di animali. Un’altra ronde. Gli animaletti – stupidi, infantili, innamorati, adorabili – sono Ashleigh, e Gatsby, e tutti gli altri. E siamo noi.