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Se <em>Oppenheimer</em> sembra destinato a vincere come miglior film (ma ne riparleremo tra qualche giorno), anche il suo protagonista da <em>dark horse</em> pare oggi il favorito tra i <em>lead</em>, senza se e senza ma. Dopo Golden Globe, BAFTA e SAG Award, la strada sembra più che spianata per Cillian Murphy, attore sempre ritenuto mai abbastanza star (nonostante film con Danny Boyle e serie cult come <em>Peaky Blinders</em>) che finalmente potrà prendersi la sua meritatissima rivincita. La <em>Irish fever</em> è appena cominciata. <br /> <br /> Foto: Universal Pictures
La (scandalosamente) mancata nomination come protagonista di <em>Sideways – In viaggio con Jack</em>, correva l’anno 2005, sembrava a questo giro riabilitata da quella, ultra meritata, per <em>The Holdovers – Lezioni di vita</em>, che lo riunisce al regista Alexander Payne. Paul Giamatti ha già una nomination all’attivo (come non protagonista di <em>Cinderella Man</em>) e molti fan tra i membri dell’Academy: i giochi non sono ancora chiusi, ma l’atomico Cillian sembra sempre più pronto ad esplodere, la notte del 10 marzo. <br /> <br /> Foto: Universal Pictures
Altro giro, altro nome che sembrava aver blindato la vittoria. Lo scorso autunno non c’erano dubbi: Bradley Cooper avrebbe vinto il suo primo Oscar come attore (dopo le <em>noms</em> per <em>Il lato positivo</em>, <em>American Hustle</em>, <em>American Sniper</em> e il suo ultra candidato esordio <em>A Star Is Born</em>) per <em>Maestro</em>. E invece poi è arrivato Giamatti, e soprattutto le quotazioni dell’“estivo” <em>Oppenheimer</em> ritratto da Murphy hanno ripreso quota. E anche stavolta resterà a bocca asciutta: <em>an Academy Award winner is not born</em>. <br /> <br /> Foto: Netflix
Prima candidatura, a 54 anni, per il protagonista, insieme a Zendaya, di uno degli episodi <em>standalone</em> più belli di <em>Euphoria</em> (e della Tv recente in generale): e difatti per quel ruolo da <em>guest</em> vinse un Emmy. Il ritratto dell’attivista dichiaratamente gay Bayard Rustin nell’America di Martin Luther King è da professionisti del biopic. Colman Domingo non avrà la statuetta, ma questa candidatura serve a dirci che è un nome arrivato (tardivamente) a Hollywood per restare. <br /> <br /> Foto: Netflix
L’opera prima di Cord Jefferson, tratta dal romanzo <em>Cancellazione</em> di Percival Everett del 2001, è uno dei film più notevoli dell’annata (da noi è su Prime Video). Come notevolissima è la prova di Jeffrey Wright, anche lui alla sua prima nomination agli Oscar (dopo aver vinto in passato un Emmy e un Golden Globe) per il ritratto di uno scrittore che sfida i bianchi sui cliché della letteratura “black” (e la nuova <em>politically correctness</em>). Un premio ci starebbe turno, ma temiamo non sia proprio il suo turno. <br /> <br /> Foto: Orion Pictures
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