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Voleva fare la ballerina, ma poi il DNA deve averci messo del suo. Già perché Margaret Qualley, classe 1994, ha la recitazione <em>inside</em>: è figlia di Andie MacDowell (e dell’ex modello Paul Qualley). Ma non chiamatela <em>nepo baby</em>, perché ha già ampiamente dimostrato di avere l’x factor: dall’indimenticabile ruolo dell’autostoppista hippie che seduce Brad Pitt <em>courtesy of</em> Tarantino alla miniserie Netflix in cui interpreta una giovane madre che deve salvarsi da sola. E adesso è arrivato al cinema anche <em>Sanctuary</em>, dove presta volto (e corpo) a una <em>mistress</em>. Per l’occasione abbiamo scelto cinque dei suoi ruoli più belli. Ed è solo l’inizio. <br /> <br /> Foto: Valerie Macon/AFP via Getty Images
Dopo il debutto in <em>Palo Alto</em>, opera prima di un’altra <em>nepo baby</em>, Gia Coppola, in uno dei migliori <em>tv drama</em> del decennio Margaret interpreta Jill, la figlia di Kevin Garvey (Justin Theroux), capo della polizia di Mapleton, dove sono scomparsi nel nulla oltre centro abitanti dopo il fantomatico “Rapimento”. È un’adolescente che diventa problematica perché soffre per la perdita della madre e la dissoluzione della sua famiglia. Padre e figlia belli belli in modo assurdo.
Il <em>breakthrough</em> è con Quentin (e chi sennò), che, nella sua lettera d’amore revisionista al cinema e LA, le affida il ruolo di Pussycat, la ragazza della Manson family in top crochet e short che più short non si può. Con il sorrisino malizioso, le gambe lunghe un chilometro e lo humour dispettoso di una giovane Lauren Bacall, Margaret ruba ogni scena in cui compare, vedi quando il suo personaggio fa l’autostop e mette a dura prova la resistenza del Cliff Booth di Brad Pitt. Con tanto di piedi sul cruscotto (che lei all’inizio non voleva mostrare) da vera bimba di Tarantino. Ed è subito cult e carriera in ascesa.
L'attrice poi è nel cast di <em>Fosse/Verdon </em>, dove presta il volto alla star di Broadway Ann Reinking, e di <em>Seberg</em> starring Kristen Stewart. Ma noi abbiamo scelto questa versione intellò del <em>Diavolo veste Prada</em>, in cui Miss Qualley è Joanna, la stagista dell’agente di J.D. Salinger interpretata da Sigourney Weaver. Dovrebbe rispondere con un testo standard alle montagne di lettere dei fan dello scrittore, e invece si fa prendere la mano. È perfetta nel ruolo della ragazza con un grande sogno in questo un racconto di formazione semplice e autentico, un’ode nostalgica sulle glorie di essere un nerd della letteratura.
Se avevate ancora qualche dubbio che Margaret avesse la stoffa della star, <em>Maid</em> è la risposta. La miniserie Netflix, in cui interpreta una giovane madre che fugge da una relazione abusiva con la figlia piccola e deve lottare quotidianamente contro le difficoltà del sistema, è il suo biglietto di sola andata per la celebrità “larga”, certo, ma anche per entrare davvero nel radar della critica post-Tarantino. Nel cast c’è pure mamma Andie, che impersona – indovinate – la madre bipolare della protagonista.
Dopo <em>Stars at Noon</em> di Claire Denis, Qualley si cimenta con <em>Sanctuary</em> (in questi giorni al cinema), un Kammerspiel che è anche thriller d’ispirazione hitchcockiana ed erotico insieme, ma pure commedia crudelissima. La nostra è una dominatrice con la quale il giovane erede di una grande catena d’alberghi (Christopher Abbott) vuole rompere. Una battaglia BDSM che è, prima di tutto, un gioco al massacro psicologico. E in cui Margaret, con tanto di parrucca bionda, aggressività e alone di mistero, spadroneggia. Chissà che dice mammà.
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