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I 10 adattamenti più pazzi da Shakespeare

L'ultimo in ordine cronologico è la serie 'Shake', che porta l'Otello in un liceo romano. Ma il Bardo, suo malgrado, è stato spesso usato come ispirazione improbabile per raccontare il mondo teen. Da '10 cose che odio di te' in poi
Heath Ledger e Julia Stiles in '10 cose che odio di te'

Foto: Touchstone Pictures

Lo vedrete da voi in questo listing: quanto ci piace usare Shakespeare per il racconto degli adolescenti e dei loro romanzi di formazione. L’ultimo inspired by William è, appunto, un teen drama: Shake (dal 14 aprile su RaiPlay). Al grido di “l’adolescenza è una tragedia. Eppure, a pensarci bene, è anche una commedia. E allora, perché non affidarsi al più grande drammaturgo di tutti i tempi?”, la serie catapulta i personaggi scespiriani in un liceo romano. E così Thomas/Otello è il leader di una crew di parkour e si contende la bella della scuola, Beatrice/Desdemona con l’amica Gaia/Iago (son le linee guida della “temibile” Piattaforma, per dirla con Boris 4). Peccato che non sia il primo titolo che si lancia in adattamenti pazzissimi del Bardo. Ecco qui una compilation, previo trailer di Shake, giusto per farvi un’idea.

10 cose che odio di te
di Gil Junger1999

Dal liceo romano a una high school americana (ribadiamo: teen): 10 cose che odio di te è una rom-com classica made in USA, dove Julia Stiles (una vera e propria bimba di Shakespeare, vedrete) è la bisbetica Kat/Caterina e Heath Ledger è Patrick/Petruccio, aka colui che la doma (più o meno). Il cognome di lei è Stratford, quello di lui Verona: insomma, avete capito l’antifona, tutto abbastanza letterale (compresa la sorella Bianca, i corteggiatori, ecc.) Il titolo del film viene da una poesia recitata nell’opera del Bardo, bla bla bla. A noi resta più che altro Ledger in versione Gioventù bruciata (sigh) che canta Can’t Take My Eyes Off You a mo’ di serenata.

Il re leone
di Roger Allers e Rob Minkoff1994

Probabilmente lo sapete già, but still. Scar uccide Mufasa e usurpa il trono di Simba. In altre parole, lo zio villain uccide il fratello, re legittimo, e usurpa il trono del primogenito, il principe erede. Vi ricorda qualcosa? Sì, il cartoon dei cartoon Disney è un adattamento libero, ma nello stesso tempo abbastanza preciso, dell’Amleto. Mettici pure che nella versione originale il perfido Scar ha la voce di Jeremy Irons, attore scespirianissimo, e che c’è una certa quantità di teschi disseminati qua e là…

Belli e dannati
di Gus Van Sant1991

Per la serie “forse non tutti sanno che”: My Own Private Idaho (questo il titolo originale, e certamente più bello) è una liberissima interpretazione dell’Enrico IV e V. Gus Van Sant, che pensava da anni a questo film, aveva sempre letto quelle due tragedie come storie di strada. E ci piazza tanto di citazione fedelissima: “We have heard the chimes at midnight”. Il resto è Storia, cioè: River Phoenix e Keanu Reeves che diventano idoli 90s. Per una volta, si vola altissimo.

Iago
di Volfango De Biasi2009

Per il ciclo “stracultissimi”, impossibile non citare la versione Tre metri sopra il cielo sempre dell’Otello. I nomi qui restano quelli originali, ma non è detto che sia un bene: Otello (Aurélien Gaya: chi l’ha più visto?) e Iago (Nicolas Vaporidis) sono però due studenti di Architettura, e Desdemona (Laura Chiatti) la figlia del rettore (Gabriele Lavia). È tutto così brutto che fa il giro: e torna brutto. Ma che voglia di rivederlo ADESSO.

Get Over It
di Tommy O’Haver2001

Altro giro, altra teen comedy “tratta liberissimamente da”, sull’onda lunga di 10 cose che odio di te. Ragazzotto all’ultimo anno viene mollato dalla fidanzata (Kirsten Dunst post Il giardino delle vergini suicide), che si mette con il belloccio della situazione. Il protagonista allora decide di intrufolarsi nella recita scolastica a cui partecipa la nuova coppia. E la recita, guarda caso, è una moderna versione musical di Sogno di una notte di mezza estate, adattata dall’improbabile insegnante di recitazione impersonato da Martin Short. Tremate.

O come Otello
di Tim Blake Nelson2001

Prendi Baz Luhrmann, trattalo male. Nello stesso anno di Romeo + Giulietta, Tim Blake Nelson (!) passa dietro la macchina da presa per un’altra improbabile rilettura ghetto-contemporanea, stavolta della tragedia del Moro di Venezia. Sfondo di tipica high school e campetti di basket: Odin (!!), unico nero del liceo, è il più forte della squadra di pallacanestro, ma il fighetto Hugo (!!!) non ci sta. Miscasting totale: Mekhi Phifer, Josh Hartnett, Julia Stiles, più Martin Sheen nei panni dell’allenatore. Argh.

She’s the Man
di Andy Fickman2006

Poteva mancare un libero adattamento della Dodicesima notte? Certo che no. E non parliamo di Shakespeare in Love. Qui trattasi di teen (aridaje), e stavolta la ragazza che si traveste da maschio per “coprire” il fratello espulso dall’università (vabbè, William non l’aveva scritta proprio così…) è – rullo di tamburi – Amanda Bynes! Affiancata da Channing Tatum quand’era ancora “solo” un belloccio. C’è altro da aggiungere? Forse no, basta così.

Warm Bodies
di Jonathan Levine2013

Zombie movie-wannabe-romance, dove Giulietta (Teresa Palmer) a ’sto giro è una ragazzina sopravvissuta con la famiglia a un’apocalisse zombie, e Romeo… sì, avete indovinato: Romeo è un morto vivente, ancora figo (ha il volto di Nicolas Hoult) nonostante la putrefazione e la brama di carne umana. Julie però è la figlia del generale (John Malkovich!!!) che guida la resistenza contro queste creature. Nel caso ci fossero dubbi sull’ispirazione, habemus anche la scena del balcone.

Il re
di David Michôd2019

Timothée Chalamet è il principe Hal, che viene trascinato controvoglia in una sua personale versione di Game of Thrones. Un mélo che è un mix di storie del Bardo – Enrico IV, parte 1 e 2, ed Enrico V – ridotto a due ore e ambientato nel XV secolo, ma con il linguaggio e l’urgenza di oggi. Traduzione: c’è a malapena un cenno al pentametro giambico del Bardo. Salvano la situazione i protagonisti teen-idol di ieri e di oggi: oltre a un ottimo Chalamet, Robert Pattinson nei panni di Luigi, il Delfino con un accento francese sopra le righe e un’intelligenza provocatoria che buca lo schermo ogni volta che è in scena.

Il bisbetico domato
di Castellano e Pipolo1980

A loro Heath Ledger, a noi Adriano Celentano. Della doppietta diretta da Castellano e Pipolo e featuring Ornella Muti, questa è la commedia che prova a mettere in scena i bisticci anche privati (così almeno voleva il gossip dell’epoca) dopo l’esplosiva versione zeffirelliana starring Liz Taylor e Richard Burton. A ruoli però invertiti. All’epoca, un successone. Particina per Milly Carlucci: e il Globe Theatre MUTO.

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