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Il titolo che salta all’occhio, tra gli assenti nelle candidature ai Golden Globe 2020, è la stagione finale di Game of Thrones. È vero che è stata contestata dai suoi stessi fan: ma di solito i capitoli finali delle grandi serie vengono omaggiati per il successo raccolto negli anni. Eppure la serie fantasy non è l’unico snobbato di lusso. Ecco tutti gli altri. E chi, invece, è stato nominato a sorpresa.
L’unico candidato tra gli attori della saga di George R.R. Martin è Kit Harington, alias Jon Snow: sicuri che meritasse una nomination al posto di Peter Dinklage/Tyrion Lannister o Lena Headey/Cersei Lannister?
L’adattamento del romanzo di Louisa May Alcott firmato Greta Gerwig non compare nella cinquina dei film drammatici. Né la sua autrice in quella dei registi. Siamo già pronti alle polemiche sull’esclusione delle donne, piccole e grandi.
La serie di Ryan Murphy che meritava una candidatura era la drammatica Pose, giunta quest’anno alla seconda stagione. Invece l’ha spuntata la comedy camp The Politician (Netflix). Che, all’uscita, non aveva convinto nemmeno certi fan di uno degli showrunner più amati di Hollywood.
Al Pacino e Joe Pesci sono candidati (come non protagonisti) per il capolavoro di Martin Scorsese. E il protagonista Bob De Niro che fine ha fatto? La sua assenza tra i migliori attori dell’anno è una di quelle che stupiscono di più.
La serie prodotta da AppleTv + non ha ricevuto recensioni entusiastiche. Eppure, eccola tra i titoli preferiti dai giurati dei Globe. Che premiano anche la performance della protagonista Jennifer Aniston, candidata pure lei.
Il co-creatore di Lost e The Leftovers Damon Lindelof costruisce sulla graphic novel seminale di Alan Moore una delle serie dell’anno. Che è, al contempo, espansione/sequel/reboot delle avventure dei vigilantes originali e una denuncia del suprematismo bianco corrente. Troppo “alta”?
Qualcuno la ricorda nei panni (pochi) dell’ologramma di Blade Runner 2049. Nella commedia di Rian Johnson, ora nelle sale, cambia registro. E tiene testa a star come Daniel Craig e Jamie Lee Curtis. Ma una nomination pare troppo generosa.
È la serie teen più originale, discussa e visivamente interessante dell’annata. Ma forse è troppo spinta per i gusti dei votanti dei Globe. Certo che almeno la sua splendida protagonista Zendaya avrebbe meritato il dovuto riconoscimento.
Un poliziesco che è anche una sensibile riflessione sulla difficoltà da parte delle donne di denunciare gli abusi subiti. La serie Netflix fa il pieno di candidature. A cominciare dalle sue attrici. Se Toni Collette è una certezza, Merritt Wever e Kaitlyn Dever (nella foto) sono una sorpresa.
Nonostante le tante candidature agli scorsi Emmy e il tema “caldo” (la disparità di trattamento giudiziario e mediatico riservata a neri e ispanici negli USA), la serie prodotta da Netflix e diretta da Ava DuVernay resta a bocca asciutta. Non mancheranno le polemiche.
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