Compositori nei film: un canto per ‘La La Land’ | Rolling Stone Italia
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Compositori nei film: un canto per ‘La La Land’

E un canto per Emma Stone. La collaborazione tra il regista Damien Chazelle e il compositore Justin Hurwitz ha dato origine a uno dei musical più belli e indimenticabili di tutti i tempi

Compositori nei film: un canto per ‘La La Land’

Ryan Gosling e Emma Stone in ‘La La Land’ di Damien Chazelle

Foto: 01 Distribution

Justin Hurwitz non è un nome evocativo all’istante, se non nel giro dei supercinefili da musical. Ma dovrebbe esserlo, e credo che a breve lo diventerà. È colui che ha composto le musiche di La La Land, diretto da Damien Chazelle. I due ormai formano una ditta, sono insieme da quattro film: Guy and Madeline on a Park Bench, Whiplash, La La Land e First Man – Il primo uomo. E hanno inventato… qualità. Nel caso di La La Land, hanno firmato un capolavoro. Uno dei film o forse il film più bello e felice delle ultime stagioni. Agli Academy Award del 2017 ottenne 11 nomination e 6 Oscar: regia (Chazelle), attrice protagonista (Emma Stone), fotografia (Linus Sandgren), scenografia (David Wasco), colonna sonora e canzone originale, cioè City of Stars (Hurwitz). Come “miglior film” venne premiato Moonlight, storia di droga, omosessualità, prostituzione, questione razziale. Molto lontano dalla qualità di La La Land, ma molto vicino al politicamente corretto che comanda in quest’epoca. Questo mio intervento è un canto per il film di Chazelle, che sta a Rolling Stone come il violino sta a David Garrett.

La La Land (2016) - A Lovely Night Scene (5/11) | Movieclips

Ero talmente sicuro della vittoria di Emma che lo annunciai un mese prima scrivendo al passato. «Emma Stone si è aggiudicata l’Oscar come attrice protagonista di La La Land. Lo scrivo al passato perché è come se fosse già accaduto. A contenderle il premio sarebbe (stata) soprattutto Meryl Streep per Florence. Non posseggo doti divinatorie, semplicemente c’erano tutte le premesse: la Stone ha già vinto la Coppa Volpi a Venezia e il Golden Globe, e poi la sua performance nel musical di Damien Chazelle è un’autentica pietra preziosa». Nella sua performance ci sono tutti i registri e tutte le espressioni: speranza e delusione, dolore e felicità. Emma non sarà un disegno di bellezza chirurgico alla Kidman o alla Theron, ma è un dono di talento e di freschezza, una bella ragazza vera. Dunque ancora più bella. E poi il ballo: non sarà una Cyd Charisse o una Leslie Caron, ma si muove con energia e grazia. E possiede la dote delle stelle, come diceva Minnelli «se c’è lei non vedi le altre». E c’è di più. In quelle grandi iridi azzurre e affettuose, se guardi bene scovi anche il feto scalpitante del sesso. E certo non guasta. Billy Wilder diceva che a un’attrice non basta essere brava, deve essere una che nelle fantasie cura i foruncoli degli adolescenti, come Liz e Marilyn. Credo che a Emma appartenga quella terapia.

La La Land - "Audition (the fools who dream)" scene

Emma Stone volteggia con Ryan Gosling secondo la Hollywood classica, quella degli anni ’50, i più grandi e belli di tutto il cinema. Lo si deve alla scelta del regista, opportuna e benemerita: non spezza la sequenza ogni tre secondi – alla Baz Luhrmann, per intenderci – con stacchi frenetici sulle mani, sui piedi, sulle espressioni; ma inquadra l’insieme del numero, senza mai staccare. E così i due bastano a se stessi, non ci sono trucchi, faticano e sono bravi. Sarebbero molte le sequenze da isolare e raccontare. A campione scelgo quando Mia/Emma fa il provino che le aprirà la carriera. Canta. La canzone è Audition, questi alcuni versi:

Un pizzico di follia è la chiave che può mostrarci nuove sfumature
E chissà dove ci porterà, ed è per questo che di noi il mondo avrà bisogno
Perciò largo ai ribelli, a chi sa smuovere l’acqua del mare, ai pittori, ai poeti e agli attori
E brindiamo ai folli in grado di sognare per quanto matti possano sembrare
Brindiamo ai cuori che si spezzano
Brindiamo ai disastri che combinano

Siamo negli anni d’oro di Hollywood e di Broadway. Le canzoni sono quindici, comanda la triste frase iniziale, le sei note rapinose di Another Day of Sun, che parte col solo pianoforte e viene poi replicata in tutti gli stili con tutte le orchestrazioni. Non vedevo La La Land da allora, quando gli attribuii 5 stellette su 5, il punteggio massimo. Ne aggiungerei una sesta.