'Ballerina': la recensione del film di 'John Wick' con Ana de Armas e Keanu Reeves | Rolling Stone Italia
Kick, Eve, Kick!

‘Ballerina’ non è lo spin-off di ‘John Wick’ che speravamo

Ana de Armas cerca di tenere in vita il Wickiverse in questo tentativo di espansione del franchise. Con un piccolo aiuto da Keanu Reeves in persona

‘Ballerina’ non è lo spin-off di ‘John Wick’ che speravamo

Ana de Armas in 'Ballerina'

Foto: Larry D. Horricks/Lionsgate

Molti di noi nel 2014 si sono imbattuti un po’ per caso nel primo John Wick – come facevamo a essere così giovani e innocenti?! – e si sono accontentati di quello che sembrava un semplice B-movie con protagonista metà del duo della bromance di Point Break/Bill & Ted. Dal momento in cui Keanu Reeves ha lanciato una moneta d’oro sul bancone della reception del Continental Hotel il pubblico si è però lentamente reso conto che questo revenge thriller ipercinetico si svolgeva in un’ecosfera unica nel suo genere. Era solo un angolo di un mondo molto più ampio, pieno di clan criminali, cabale misteriose, sommelier d’armi e reti di centralinisti vestiti con abiti rockabilly. Nessuno chiedeva necessariamente un altro universo cinematografico. Ma più si curiosava negli angoli nascosti del franchise e si esploravano le varie usanze e protocolli, più la saga ci catturava.

Non si costruisce un mondo a questo livello senza un piano di conquista più ampio, soprattutto dopo aver tolto il re dalla scacchiera dopo quattro partite (almeno per ora…). Spin-off e missioni secondarie erano inevitabili, così come la consapevolezza che, privi del carisma impassibile di Reeves, i profitti di questi progetti avrebbero potuto diminuire; The Continental, miniserie dedicata ai primi anni di vita dell’albergatore che si occupa di sicari, non è così male come si è sentito dire, ma non è nemmeno esattamente ciò che si definirebbe “bello”.

Approfondendo ulteriormente la tradizione che ora è una parte fondamentale della saga, Ballerina (nelle sale italiane dal 12 giugno, ndt) spera di stabilire ufficialmente un nuovo antieroe che prenda le redini e raddoppi la mitologia. Nel migliore dei casi, questa storia di una giovane assassina in cerca di vendetta che semina il caos è un’ulteriore occasione per assistere a un caos (pardon) sapientemente coreografato. Nel peggiore, sembra un capitolo secondario della Wick-pedia, ambiziosamente pompato fino a diventare un evento principale. Diciamo solo che la bilancia pende verso quest’ultimo più di quanto si vorrebbe.

From the World of John Wick: Ballerina (2025) Official Trailer - Ana de Armas

Ricordate quella breve occhiata all’accademia di danza in John Wick 3 – Parabellum? È qui che Eve imparerà la sottile arte di uccidere. Dopo aver visto suo padre ammazzato da un criminale noto come il Cancelliere (Gabriel Byrne), la ragazza viene trovata da Winston (Ian McShane), manager del Continental. La porta al Tarkovsky Theatre, sede della Ruska Roma di New York e dove il Direttore (Anjelica Huston) allena sia prime ballerine che assassine professioniste, non necessariamente in quest’ordine. Dodici anni dopo, Eve (Ana de Armas), ormai adulta, sta ancora cercando di padroneggiare le sue piroette. In termini di combattimento corpo a corpo e gun fu però è un’allieva modello. Eve deve superare due prove prima di poter diventare kikimora, una leggendaria creatura mitica che protegge gli innocenti e sventra i colpevoli. Una riguarda un’ex ballerina ribelle. L’altra consiste nell’impedire il rapimento della figlia di un magnate. Le supera entrambe. Benvenuta nel club!

Diversi anni e un enorme tatuaggio Ruska Roma sulla schiena dopo, Eve semina cadaveri regolarmente. La fiducia del Direttore in lei ha dato i suoi frutti: è brava in questa faccenda degli omicidi su commissione. Dopo essere stata aggredita da un misterioso gentiluomo in seguito a un attentato, una notte Eve si ritrova una cicatrice a forma di X sulla mano. No, non è un simbolo straight-edge né un’ode mutilatoria a Elon Musk. Questo segno indica che il suo potenziale carnefice fa parte di una setta. La stessa setta, in realtà, che ha ucciso il padre di Eve. Una deviazione a Praga, dove incontra un collega assassino (Norman Reedus) che cerca di sfuggire alla morsa del Cancelliere, la conduce in un pittoresco villaggio sulle colline innevate e, come prevedibile, incontra fantasmi del suo passato. I potenti, che non vogliono che la presenza di Eve lì rovini una tregua decennale tra i clan, hanno assoldato qualcuno per farla fuori. Indovinate quale volto familiare scende dal treno per cercarla?

Ana de Armas e Keanu Reeves in ‘Ballerina’. Foto: Lionsgate

Dato che la presenza di Keanu Reeves in Ballerina è una parte importante dei trailer, non è esattamente uno spoiler dire che, dopo un cameo intelligente nel primo atto, il signor Baba Yaga stesso finisce per essere una parte sostanziale del terzo atto. (Gli eventi narrati in questo spin-off si svolgono durante il terzo, ma prima del quarto film di John Wick, per chi di voi ama questi giochini cronologici.) La tentazione è pensare che i veri poteri forti, ovvero coloro che nelle sale riunioni cercano di mantenere una saga cinematografica di successo con ogni mezzo necessario, gli abbiano assegnato l’incarico sia per motivi di continuità che di rassicurazione verso i fan. A un certo punto, Wick dice a Eve che può andarsene quando vuole. “Perché non te ne sei andato?”, gli domanda allora lei. “Ci sto lavorando”, risponde lui, e ti chiedi quasi se sia il personaggio o l’attore a parlare in quel momento. (A dire il vero, quella battuta è stata probabilmente filmata prima che Reeves firmasse per John Wick 5; la presenza del compianto e grande Lance Reddick, scomparso nel 2023, in una scena chiave testimonia da quanto tempo questo film fosse in lavorazione.)

Nel frattempo: guardate Eve fuggire. Guardate Eve sparare, pugnalare e dare calci. Vai, Eve, forza! Questi film mentono o muoiono in base alle loro sequenze d’azione e, a suo merito, questa espansione del franchise ne ha diverse molto buone nella manica. La visita, ormai d’obbligo, a un trafficante d’armi d’élite si trasforma in un’esplosiva mischia; potrebbe essere l’introduzione di un nuovo stile di combattimento chiamato “grenade fu”. Ancora migliore è la sosta di Eve in una hoffbrau turistica, in cui tutti, dai clienti al personale di cucina, sono assetati di sangue. Questa sequenza è così ingegnosamente coreografata e procede con una tale precisione temporale che si può perdonare che sembri un altro livello di un videogioco da superare. Altre si lasciano andare alla pura immaginazione, come quella in cui un lanciafiamme incontra il suo opposto elementare, e ci si ritrova a fissare l’equivalente da film d’azione dell’oggetto immobile contro la forza irresistibile. Inoltre, a proposito di rimandi: attenzione alla fugace apparizione di Anne Parillaud, che forse ricorderete come protagonista di Nikita (1990), un classico a cui questo film deve chiaramente molto.

In gran parte però Ballerina sembra più un’altra ostinata riproposizione della formula vincente che un’estensione del Wickiverso. È meno “dal mondo di John Wick“, come il goffo sottotitolo prima del titolo si sforza di ricordare, e più simile a un film in stile John Wick. Ana de Armas ha già dimostrato la sua bravura nel prendere a calci culi sullo schermo – la sua breve apparizione come agente svitata ma letale in No Time to Die è stata il momento clou di quel canto del cigno di Bond – ma il film le offre solo molti degli stessi ritmi emotivi ripetuti tra le botte ricevute e quelle inflitte. Il regista Len Wiseman è un veterano del cinema di franchise, avendo diretto i primi due film di Underworld e Die Hard – Vivere o morire (2007), il che non impedisce al tutto di sembrare in qualche modo un po’ pacchiano. I film di Wick sono stati esempi stellari di come i thriller B-movie siano percepiti come arte di alto livello. Questo sembra semplicemente un buon tentativo da parte del team B.

Da Rolling Stone US