Di’ la verità, Alicia Silverstone: “Cercare un ragazzo al liceo è inutile come cercare un senso in un film di Pauly Shore”. Buon 30esimo compleanno a Ragazze a Beverly Hills, la teen comedy di Amy Heckerling interpretata dalla portentosa coppia Silverstone e Stacey Dash. Sin dal suo arrivo nel luglio del 1995, il film è stato considerato un capolavoro degli anni Novanta, come tutti concordano, a meno che non si tratti di una ragazza vergine che non sa guidare. Silverstone interpreta Cher Horowitz, una modella adolescente e spiritosa che fa shopping in una Los Angeles piena di Baldwin, Betty e Monet. La compianta Brittany Murphy brilla nei panni della ragazza skater amante delle Mentos (nei nostri cuori sei al fianco degli homies, Brit). Gli anni Novanta hanno mai avuto un film più “classico” di questo? Decisamente no!
Clueless (questo il titolo originale, ndt) infesta ancora il nostro immaginario culturale, indugiando nelle nostre menti come un vecchio CD dei Cranberries. Riassume tutto ciò che di bello c’era nella sua epoca: la capsula del tempo degli anni Novanta per eccellenza, sia che siate amanti dei colori pastello o della flanella. Ho partecipato alla 90s Con un paio di anni fa, con una reunion del cast: l’intera sala era gremita di fan vestiti a tema Clueless, tante Cher in tartan giallo, tante Dionne con la messa in piega perfetta. Sul tappeto rosso, ho chiesto a Stacey Dash perché questo film è così intramontabile. Mi ha fissato negli occhi e ha detto: “Perché Cher e Dionne erano geniali”. Non stava mentendo.
Oltre un decennio dopo aver diretto la commedia di punta degli anni Ottanta, adolescenziale o meno (Fuori di testa, scritta da Cameron Crowe), Amy Heckerling ha fatto lo stesso favore al decennio del grunge scrivendo e dirigendo Ragazze a Beverly Hills. È un film ininterrottamente citabile, una lunga raffica di battute in una lingua totalmente inventata dalle adolescenti. Nel suo dibattito in classe, Cher difende gli immigrati di Los Angeles in un discorso che è più che mai attuale in questi giorni. “Se il governo riuscisse a mettere mano alla cucina e a riordinare alcune cose, potremmo certamente festeggiare con gli haitiani”, dice. “Per concludere, vi ricordo che sulla Statua della Libertà NON c’è scritto RSVP!”.
Cher e Dionne hanno una delle più belle amicizie cinematografiche di sempre, due fashioniste di Beverly Hills che portano il nome di “grandi cantanti del passato che ora fanno pubblicità”. (Nessuno poteva sapere che la Cher originale aveva ancora il suo apice davanti a sé, con la sua hit del 1999 Believe). Cosa ha unito queste due anime gemelle? Come spiega Cher: “È mia amica perché entrambe sappiamo cosa significa avere persone invidiose di noi”.
Ma Ragazze a Beverly Hills era così radicale per via dell’affetto generoso di Heckerling nei confronti dei suoi personaggi: ha fatto un film su una coppia di ragazze vanitose, frivole, narcisiste e ossessionate dalla moda, senza mai giudicarle per il loro essere così. La loro lealtà e il loro amore reciproco sono ricompensati dal fatto di essere più cool e divertenti di chiunque altro. Come in una commedia di Oscar Wilde, il film fa satira sui più piccoli e assurdi rituali, regole e feticci delle buone maniere sociali senza moralismi, con l’arguzia come unica virtù che conta.
Vedere Ragazze a Beverly Hills nel cinema del centro commerciale, con una folla di compagni alle prime armi, è stata una delle cose più belle dell’essere vivi nell’estate del 1995, insieme all’ascolto di Waterfalls alla radio, alle discussioni su Wowee Zowee vs. Alien Lanes e alla targa ASSMAN di Kramer. Le risate sono passate da “isteria di gruppo” a “asfissia collettiva” proprio nel momento in cui Amber ha fatto con le dita il gesto “whateverrrr”. Alcuni film hanno bisogno di tempo per trovare il loro pubblico, ma non Ragazze a Beverly Hills: praticamente tutti hanno deciso che si trattava di un classico, e non ci sbagliavamo.
La gente ha iniziato subito a dire cose come “sta impazzendo” o “siamo Audi” o “sto facendo surf sull’onda cremisi”. (Una delle mosse geniali di Heckerling è stata quella di rifiutare l’idea di un autentico gergo adolescenziale: ha inventato praticamente tutto). L’estate del 1995 è stata piena di film iconici, da Babe, maialino coraggioso a Ci vediamo venerdì a Specie mortale, ma Ragazze a Beverly Hills è stato il più folle e iconico. Ogni singolo personaggio riesce a essere divertente. Dan Hedaya stabilisce lo standard di riferimento per i padri burberi nei film adolescenziali degli anni Novanta. (Il suo unico concorrente: Larry Miller nel ruolo del padre di Julia Stiles in 10 cose che odio di te).
L’Amber di Elisa Donovan meritava uno spin-off tutto suo, in stile Daria. Nel suo momento clou, interrompe una lezione di ginnastica sul campo da tennis per dire: “Il mio chirurgo plastico non vuole che faccia attività in cui le palline mi volano sul naso”. Dionne risponde: “Be’, ecco la tua vita sociale”.
Ragazze a Beverly Hills è basato sul romanzo Emma di Jane Austen del 1815, ed è uscito lo stesso anno dell’epocale Orgoglio e pregiudizio della BBC con Jennifer Ehle e Colin Firth. Fu un indice dell’ossessione per Jane Austen di quel decennio, al punto che Clueless fu rapidamente seguito da altri due adattamenti di Emma nel 1996, la versione della BBC con Kate Beckinsale e quella hollywoodiana con Gwyneth Paltrow.
È vero, Ragazze a Beverly Hills è un po’ troppo fedele, poiché mantiene il colpo di scena più bizzarro del romanzo: l’eroina si innamora del suo ex fratellastro, il Josh di Paul Rudd. Suo padre è stato brevemente sposato con sua madre, anni prima, ma come dice Mel, “si divorzia dalle mogli, non dai figli”. Questa era già una sottotrama fastidiosa nel 1815, e non è invecchiata esattamente bene nei 180 anni successivi – colpa di Jane. Ragazze a Beverly Hills riprende questo punto della trama solo per poche battute, poi lo ignora saggiamente per il resto del film, ma continua a dare quello che Cher chiamerebbe “un senso opprimente di malignità”.
Il debutto di Alicia è stato il thriller camp-trash del 1993 La ragazza della porta accanto, uno di quei film che fanno pensare: “Aspetta, è successo davvero?”; l’attrice interpreta un’adolescente che va a cavallo – nonché assassina – che cerca di sedurre il suo sudato vicino più grande, interpretato da Cary Elwes. Ma almeno una persona ha apprezzato quel film: Marty Callner, regista dei video degli Aerosmith, che l’ha scritturata per l’iconica “MTV trilogy” della band: Cryin’, Amazing e Crazy. “Gli piaceva quello che vedeva nel film”, ha detto Silverstone a Rolling Stone nella sua cover story del 1995. “E quello che ha visto è stata una brava attrice, non una bella ragazza”.
È proprio così. Nei video degli Aerosmith, Alicia era un’impetuosa teen queen (non sessualizzata) che rubava nei negozi, respingeva gli ex, dirottava i trattori, faceva kickboxing con tipi cattivi, ecc. Uno dei tanti fan che si sono accaniti su questi video è stata Amy Heckerling. “Ecco come ho trovato Alicia”, ha detto. “Mi stavo facendo gli affari miei sul tapis roulant guardando MTV quando ho visto Cryin’ e sono andata fuori di testa”.
La ballata di Cher e Dionne è rimasta un’ossessione culturale da allora. Ragazze a Beverly Hills è diventato una sitcom televisiva dal 1996 al 1999, con Rachel Blanchard nel ruolo di Cher e Stacey Dash e Alisa Donovan che tornano insieme a Heckerling. È una parte sottovalutata ma degna del canone di Clueless, con più tempo sullo schermo per Amber (“Godetevi la vostra proprietà sul fiume De Nile!”) e gag come quella di Dash che dice: “Tra dieci anni avremo 27 anni: quasi abbastanza per interpretare studenti liceali in Tv!”.
Ragazze a Beverly Hills si è trasformato in un musical di Broadway nel 2018, con una colonna sonora jukebox fatta di successi degli anni Novanta: No Scrubs, Torn, You Get What You Give e così via. Per quanto riguarda l’organizzatore computerizzato dell’armadio di Cher, è diventato un meme della Gen Z. C’è una marea di applicazioni che si autoproclamano “Clueless closet app”, come Indyx e Whering, e che promettono di ricreare il guardaroba più iconico della storia del cinema.
Ho assistito alla reunion del cast di Ragazze a Beverly Hills alla 90s Con del 2023, con Silverstone, Dash, Donovan e Breckin Meyer. Si poteva ottenere una foto personale con Alicia per 75 dollari o con l’intero gruppo per 225 dollari, un affare se si considera che il cast di Beverly Hills 90210 chiedeva 280 dollari (anche Amiche cattive era un buon affare, a soli 170 dollari). Ma è stato terapeutico sedersi in una stanza piena di fan sfegatati di Ragazze a Beverly Hills, quelli che hanno letto il doloroso memoir di Elisa Donovan, Wake Me Before You Leave, o forse anche il libro di Stacey Dash sulla sua politica conservatrice, che almeno aveva un titolo eccellente: There Goes My Social Life.
Il panel della reunion è stato molto toccante, soprattutto quando tutti hanno parlato di quanto gli manchi Brittany Murphy. Alle star è stato chiesto quali musicassette hanno consumato sul set. Alicia ha scelto Jagged Little Pill di Alanis, Stacey i Nirvana, Elisa i Public Enemy e Breckin i Rage Against The Machine. Ma è stato inaspettatamente agrodolce quando un fan ha chiesto le loro battute preferite del film. Alicia ha imitato la voce di Brittany per dire: “Sei una vergine che non sa guidare!”. È stato commovente.
La colonna sonora bastava da sola a renderlo un classico, con i Radiohead (Fake Plastic Trees), i Supergrass (Alright), Coolio, i Counting Crows, i Beasties, Luscious Jackson, gli Smoking Popes, persino un singolo indie delle Velocity Girl. È un film in cui i Mighty Mighty Bosstones suonano al ballo della scuola. Il grande difetto di Josh per Cher è che “ascolta rock da denuncia”. Quando lei lo sente suonare i Radiohead, chiede: “Cos’è questa musica da college e da piagnisteo?”.
Ragazze a Beverly Hills incarna l’estetica delle ragazze californiane che ha ipnotizzato il mondo, da Una sirena sulla spiaggia alle Go-Gos fino a Olivia Rodrigo, che una volta ha visitato la Casa Bianca di Biden vestita totalmente da Cher Horowitz, un punto di riferimento per l’eredità di Ragazze a Beverly Hills negli anni 2020. (Eppure Cher è una donna di princìpi che vive secondo il suo codice: “Sii fedele a te stessa”, come non ha detto Amleto).
Ragazze a Beverly Hills è passato alla storia per i suoi guardaroba sopra le righe – è il film che fa della stilista Mona May una celebrità. Come ha sottolineato Abbey Bender, storica della “cultura delle ragazze”, il tocco distintivo di May è il marabù, “quell’ornamento vaporoso, frivolo e smaccatamente femminile”, ma “nelle mani di May, il marabù è simile a un abito di potere”. Definisce l’estetica iperfemminile del film: i look coordinati assurdamente accessoriati di Cher e Dionne sono un linguaggio visivo che condividono, il loro codice personale.
Tuttavia, Ragazze a Beverly Hills riassume anche tutto ciò che di tollerante e umano c’era nella sua epoca. È stato uno dei primi film liceali in cui il ragazzo gay è anche il ragazzo figo, senza mai essere visto come una macchietta o una figura tragica. Travis, lo skater che fornisce un umorismo da fattone, in seguito entra in un programma di rehab e inizia a regalare battute sulla sobrietà, ma è divertente in entrambi i sensi. Dionne e Murray hanno un calore che è lontano mille miglia dalle normali storie d’amore da teen-movie. C’è persino un’empatia intergenerazionale, come quando Cher fa incontrare due insegnanti di mezza età. Quando la signorina Geist trova l’amore con il signor Hall, le ragazze si entusiasmano: “Gli anziani possono essere così dolci!”. A un certo punto Travis pensa: “Il modo in cui mi sento io con i Rolling Stones è il modo in cui i miei figli si sentiranno con i Nine Inch Nails. Quindi non dovrei più tormentare mia madre, eh?”. Per gli standard degli anni Novanta, si trattava di un’intuizione spirituale di livello Dalai Lama.
Lo scorso aprile è stato annunciato il reboot di Ragazze a Beverly Hills su Peacock, con Silverstone che riprenderà il ruolo di Cher ormai adulta. Heckerling e Silverstone figureranno come produttrici; gli sceneggiatori sono Jordan Weiss e i titani della teen-tv Josh Schwartz e Stephanie Savage, che hanno creato Gossip Girl e The O.C., due dei migliori tributi a Ragazze a Beverly Hills. È troppo presto per sapere se qualcun altro del cast tornerà: Stacey Dash? Paul Rudd? Dionne e Murray (ancora insieme)? Cher ha brevettato il suo software per il guardaroba? Dan Hedaya tornerà nel ruolo del padre Mel, più arrabbiato che mai? Wallace Shawn in quello del signor Hall? Lui e Miss Geist cresceranno insieme la figlia di Tai? Sappiamo solo che Ragazze a Beverly Hills continua a vivere perché rappresenta i valori più utopici degli anni Novanta, quindi tutti sono i benvenuti. Ora più che mai, non c’è scritto RSVP su questa Statua della Libertà.
