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Fermi tutti, Pamela Anderson ha parlato

Di quanto l'ha fatta soffrire 'Pam & Tommy', dei migliori fidanzati che ha avuto, della paga poco equa di 'Baywatch', della sua amicizia con Julian Assange. E di tanto altro

Fermi tutti, Pamela Anderson ha parlato

Pamela Anderson

Foto: Getty Images

Pamela Anderson è tornata sotto i riflettori e ha deciso di raccontare tutta la sua verità. La star di Baywatch, 55 anni, è stata sincera come mai prima d’ora in un’intervista per la cover di Variety. Pam ha parlato senza filtri di Pam & Tommy, di quella volta che si è imbattuta in Jack Nicholson che faceva una cosa a tre, del compenso impari per Baywatch, della sua amicizia con Julian Assange e non solo. Ecco cosa ha detto.

Di Pam & Tommy e di Lily James, che l’ha interpretata nella serie.
Pamela ha definito le persone dietro il progetto degli «stronzi», spiegando che per lei ripercorrere la vicenda del sextape è come «mettere del sale su quella ferita», ma non serba rancore nei confronti dell’attrice. «Ho detto a Netflix: “Mi piacerebbe invitare Lily alla prima del film”. Non ho niente contro Lily James, stava solo facendo il suo lavoro. Ma l’idea che uscisse quella serie è stata davvero devastante per me». Sul fatto che Pam & Tommy abbia riportato sotto i riflettori il famigerato video, ripete un mantra che usava quando andava a fare spesa al supermercato: «Testa alta e via, fuori dalla porta. So che tutti mi hanno visto fare sesso, ma sono qui solo per prendere dei cereali per i miei figli. Avanti».

Dell’accusa di essere stata ripetutamente molestata dalla babysitter quando era piccola.
«I predatori cercano qualcuno da umiliare al punto che le vittime si vergognano di raccontarlo. Questo genere di cose influenza davvero il resto della tua vita: blocchi i ricordi o decidi di affrontare tutto più tardi, e io lo sto facendo ora». Ma aggiunge: «Non sono una vittima e non devo essere salvata. Ho fatto le mie scelte, alcune ovviamente sono state fatte per me, ma sono sempre riuscita a ritrovare me stessa. E sono diventata una persona e un genitore forte».

Di Jack Nicholson che faceva una cosa a tre in un bagno della Playboy Mansion, come ricorda nel suo memoir
«Mister Nicholson era con due belle donne, ridacchiavano e si baciavano contro il muro, scivolando l’uno sull’altro. Sono passata per darmi un’occhiata allo specchio e mi sono chinata sul lavandino per aggiustarmi il lucidalabbra. Ho cercato di non guardare, ma non sono riuscita a trattenermi e ho visto il suo sguardo nel riflesso. Immagino che questo lo abbia portato al gran finale, perché ha fatto un rumore strano, ha sorriso e ha detto: “Grazie, cara”, ha scritto Anderson nel libro. «C’era massima libertà. Era pieno di artisti, filantropi, intellettuali, cavalleria, ragazze splendide. È stata davvero un’esperienza», ricorda dell’intervista.

Dei migliori fidanzati che ha avuto
Pam ha nominato Mario Van Peebles, regista e attore di origini messicane, e il surfer professionista Kelly Slater.

Dell’essere stata pagata in modo non equo per Baywatch
“Anderson spiega di aver guadagnato solo 1500 dollari a episodio nella prima stagione dello show e, anche se secondo quanto riferito sarebbe arrivata 300mila a episodio verso la fine, il co-protagonista David Hasselhoff, che era anche produttore, prendeva di più e aveva un quota di proprietà che si è rivelata redditizia una volta che Amazon Prime ha concesso in licenza la serie rimasterizzata per la sua library nel 2019», si legge nell’articolo di Variety. «I produttori di Baywatch hanno fatto una fortuna», spiega Pamela. A quei tempi non ero ben rappresentata e non avevo il know-how. Non ti rendi conto quando stai facendo uno show televisivo che sarà così popolare, quindi in un certo senso ti svendi». Poi la produzione di Baywatch le ha fatto un’offerta per un cameo nel film del 2017: «La questione stava diventando davvero spiacevole, lo vedevano come un favore. Ho detto: “Faccio favori agli animali, non alla Paramount”, mi hanno fatto parecchia pressione. Volevano che lo facessi gratuitamente, come omaggio o qualcosa del genere. Ho risposto: “Dai, ragazzi. Siete seri?”». Alla fine Pam ha accettato di comparire in un breve cameo: nessuna battuta, solo la camminata in slow motion che l’ha resa un’icona: «È finita bene, non ci sono state lamentele».

Della sua amicizia con il fondatore di WikiLeaks Julian Assange
«È uno strazio perché si trova in isolamento in una prigione di massima sicurezza mentre è in attesa di un processo, e ci sono tutte questi che infrangono la legge ovunque, ma nessuno di loro è in prigione. È ipocrisia “interessante”», afferma. E ammette che lei e Assange hanno trascorso una notte a base di mezcal all’ambasciata e che erano «su di giri. È stato romantico perché era così stimolante. Lui è così appassionato della vita, di tutto. Non c’è niente che dice che non sia affascinante. Quindi c’era sicuramente una connessione. Abbiamo parlato tutta la notte, abbiamo bevuto mezcal, abbiamo riso e ci siamo raccontati delle storie».

Dell’ultimo anno, che definisce il miglior della sua vita
«È passato un anno dall’ultima volta che sono stata con qualcuno, ed è stato il migliore della mia vita. Ogni giorno a scrivere, leggere e pensare a tutte le cose che mi rendono felice», dice Pam. «Nessuno potrà mai portarmi via da me stessa. Starò sempre bene. Qualunque cosa accada, ho dimostrato quella teoria. So che posso vivere con niente, so che posso vivere con qualcosa. Posso abitare in un appartamento, in una roulotte, in una villa, in un castello. Sto bene dove sto».

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