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Nel 2013 appariva in topless nel (controverso) video di Blurred Lines by Robin Thicke: era nato un sex symbol. Emily Ratajkowski però è stata in grado di sfruttare da subito quella fama, utilizzandola per diventare una supermodella e per iniziare una carriera da attrice. Autodefinitasi femminista, pur sostenendo di godere della libertà di espressione sessuale ha posato per un selfie in topless contro il patriarcato insieme a Kim Kardashian, ha tenuto un discorso ad una manifestazione per Bernie Sanders e scritto per la newsletter di Lena Dunham. Non solo: si è fatta arrestare per aver protestato dopo la nomina alla Suprema Corte di Brett Kavanaugh, accusato in passato di violenze sessuali su una donna, ha pubblicato una foto su Instagram in cui è nuda contro la legge anti-aborto dell'Alabama e ha posato con le ascelle non depilate per la copertina di Harper's Bazaar UK per «esprimere la volontà della donna di essere ciò che vuole essere». Il tutto senza mai smettere di postare foto esplosive. Non vi basta? EmRata ha pure scritto un libro di saggi. Sul femminismo, ovviamente. Insomma, bella sì, ma con la testa. Per i suoi 30 anni (auguri!) abbiamo messo insieme la sua top 5 al cinema.
Si comincia coi grandissimi, se no cosa si esordisce a fare. Il primo ruolo sullo schermo per Emily è nelle mani del maestro David Fincher, in uno dei suoi film più sottovalutati degli ultimi anni (o forse di sempre). Dove la nostra, nei panni dell’amante di Ben Affleck, prova a farci credere di non essere bombastica: impresa più difficile che cercare di sbrogliare questo psycho-giallo.
La primadonna qua è Natalie Dormer, già Margaery Tyrell in Game of Thrones. Ma il film è passato alla storia (si fa per dire) per le lesbo-effusioni che la protagonista si scambia con Emily. I critici hanno parlato di “nudità gratuità” (e di una fantasia di coppia diventata film, visto che il regista è il fidanzato di Dormer). Ma i pochi spettatori hanno gradito: più le scene sexy che il pasticciaccio thriller.
In questa commedia anti-body shaming, la nostra top model fa... la top model. Che la compagna di palestra Amy Schumer, in crisi con le sue forme, idolatra. Peccato che poi la trovi nello spogliatoio in lacrime per essere stata scaricata: anche le bellissime piangono. Morale un po’ trita, che però ha dato modo a Ratajkowski di dare molte interviste sul tema “anch’io ho le mie insicurezze”. Ci vogliamo fidare.
Secondo ruolo da protagonista per Ratajkowski. Qui nei panni della moglie fedifraga (e con alle spalle una relazione violenta) di Aaron Paul, nonché l’oggetto del desiderio (ma dai) del vicino ambiguo interpretato dal nostro Riccardo Scamarcio. Peccato che il lungometraggio, ambientato nella campagna umbra, diventi un thriller erotico di serie Z, tanto da finire della lista dei peggiori film dello scorso anno. Oltre alle scene hot non c’è di più, ma la scalata di EmRata (in lingerie) continua.
Al terzo film – il secondo era lo spin-off su grande schermo della serie Entourage: ma solo in un cammeo nella parte di se stessa – arriva il primo film da protagonista. Accanto al belloccio Zack Efron, aspirante deejay sullo sfondo di una Los Angeles “meno di zero” alla Bret Easton Ellis (seh, je piascerebbe). Tra party e piscine, Ratajkowski è nel suo habitat naturale: vedi le mise “intimissime”.
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