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È morta Barbara Walters

Pioniera del giornalismo al femminile, fu la prima donna a condurre un programma di informazione serale. Le sue interviste a leader mondiali e celebrità sono entrate nella storia

È morta Barbara Walters

Foto: Bettmann Archive

“Barbara Walters è morta serenamente nella sua casa circondata dai suoi cari. Ha vissuto la sua vita senza rimpianti”, ha confermato un portavoce a Rolling Stone. “È stata una pioniera non solo per le giornaliste, ma per tutte le donne”.

Walters, che è mancata all’età di 93 anni, è riuscita a imporsi in un settore un tempo dominato da uomini e ha ispirato generazioni di ragazze che volevano lavorare nei media. La sua carriera di Walter ha attraversato cinque decenni, durante i quali ha vinto 12 Emmy Awards, e le sue interviste televisive con celebrità e personaggi del mondo hanno intrecciato mondo dello spettacolo e giornalismo, cambiando per sempre il panorama dell’informazione .

È entrata a far parte del team di ABC News nel 1976 come prima conduttrice femminile in un programma di notizie serali, strappando un contratto di 5 anni per 5 milioni di dollari. Tre anni dopo, è diventata co-conduttrice di 20/20 e ha lanciato The View nel 1997, dove è apparsa per l’ultima volta nel 2014. Walters è rimasta tra i produttori esecutivi di The View e ha continuato a condurre interviste e speciali per ABC News.

Barbara Jill Walters è nata a Boston il 25 settembre 1929 da Dena, una casalinga, e Louis “Lou” Walters, un importante proprietario di nightclub a New York e produttore di Broadway. “Poiché mio padre era nel mondo dello spettacolo e poiché c’erano questi alti e bassi, ho sempre sentito che dovevo lavorare per provvedere a me stessa”, ha detto Barbara in un’intervista del 1989 con la Television Academy of Arts and Sciences.

Crescere circondata da celebrità le ha insegnato una lezione preziosa che ha ricordato durante la sua ascesa in un’industria dei media in crescita: “Sul palco erano in un certo modo e fuori erano persone spesso molto diverse. Sentivo i miei genitori parlarne e sapevo che anche se quegli artisti erano speciali, erano anche esseri umani con problemi nella vita reale”, ha spiegato Walters “Rispetto e ammiro i personaggi famosi, ma non ho mai avuto paura o soggezione”.

Walters sarebbe diventata co-conduttrice ufficiale del morning show nel 1974 dopo la morte di Frank McGee. Due anni dopo sarebbe stata la prima donna a condurre un programma serale di informazione, l’ABC Evening News, insieme a Harry Reasoner, fino al 1978.

Il suo primo Barbara Walters Special è stato trasmesso nel 1976. Per la prima metà della trasmissione, ha intervistato il presidente Jimmy Carter e sua moglie, Rosalynn; per l’altra metà, ha chiacchierato con Barbra Streisand e il suo fidanzato di allora, il produttore Jon Peters.

Mentre molti colleghi maschi si lamentavano della rapida ascesa giornalistica di Walters, il suo lavoro incessante ha continuato a dare i suoi frutti. Nel novembre 1977 ottenne un colloquio congiunto con il presidente egiziano Anwar el-Sadat e il primo ministro israeliano Menachem Begin prima del loro storico trattato di pace del 1979. Le interviste di Walters con i leader mondiali riflettevano l’ultima parte del clima politico e sociale del XX secolo e includevano l’ex Scià dell’Iran Mohammed Reza Pahlavi; Jean-Claude Duvalier di Haiti; i russi Boris Eltsin e Vladimir Putin; la britannica Margaret Thatcher; e Fidel Castro a Cuba, con il quale ha navigato su una motovedetta attraverso la Baia dei Porci.

Nel 1995, Christopher Reeve, che fu sbalzato da cavallo durante una competizione equestre e rimase paralizzato, scelse Walters per la sua prima intervista dopo il tragico incidente. “Per anni, per milioni di spettatori, Christopher Reeve è stato Superman. Penso che ora sia più Superman”, ha esordito Walters presentando l’attore. L’intervista è diventata uno dei momenti più apprezzati di 20/20 e ha fatto guadagnare a Walters un Peabody Award.

Walters è diventata ancora più famosa per le sue interviste “scoop” con le celebrità, intime al punto che spesso riusciva a farle piangere lo è diventata lei stessa. Si è seduta con Fred Astaire, Mike Tyson, Lucille Ball, Truman Capote, Diana Ross, Audrey Hepburn, Tom Cruise, Eddie Murphy, George Clooney e molti altri.

Memorabile il suo speciale di due ore del 1999 con l’ex stagista della Casa Bianca Monica Lewinsky (74 milioni di spettatori), durante il quale ha chiesto a Lewinsky perché aveva conservato il famigerato vestito blu macchiato legato alla sua relazione con l’allora presidente Bill Clinton.

Anche Walters aveva dei rimpianti. Nel 2010 ha detto al Toronto Star che sentiva di aver insistito troppo durante l’intervista con Ricky Martin chiedendogli se fosse gay. “Ho spinto molto Ricky Martin ad ammetterlo, e il modo in cui si è rifiutato di farlo ha fatto decidere a tutti che lo fosse”, ha ammesso Walters. “Molte persone dicono che questo ha distrutto la sua carriera, e quando ci ripenso ora so che era una domanda inappropriata”.

E poi c’è stata la chiacchierata del 1981 con Katharine Hepburn, a cui ha posto la domanda comicamente stravagante: “Che tipo di albero sei?” L’attrice ha risposto: “Spero di non essere un olmo olandese, perché poi appassirei. Immagino che tutti vorrebbero essere una quercia”.

Nella sua autobiografia del 2008, Audition, Walters ha condiviso la sua visione di coloro che le sono sfuggiti, tra cui Jacqueline Kennedy Onassis e Diana, principessa del Galles, che invece ha rilasciato la sua prima intervista dopo la sua separazione dal principe Carlo a Martin Bashir della BBC.

L’impatto di Walters sul giornalismo ha attraversato generazioni. È stata inserita nella Hall of Fame della TV Academy nel 1990, è stata onorata da una stella sulla Hollywood Walk of Fame nel 2007 e ha ricevuto i premi alla carriera per il suo lavoro televisivo nel 2000 e nel 2009.

Da Rolling Stone USA

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