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Immacolate? Le Madonne del grande schermo non lo sono state proprio tutte. Sono state tante le attrici che si sono messe il velo. L’8 dicembre, ricordiamo le più cult.
Dopo averla scritturata come Giulietta scespiriana, Franco Zeffirelli richiama la dolce Olivia come mamma del biblico bebè. Tra le tante versioni di Maria sullo schermo, è quella iconograficamente più fedeli. Ah, no: oggi urlerebbero alla cultural appropriation.
La critica è unanime: questa è una storia della Madonna. In senso letterale. J.Law, nel film-flop dell’allora fidanzato Darren Aronofsky, non è tecnicamente Maria. Ma la storia di creazione e sacrificio ricalca quella della mother di Gesù. Amen.
Tra le Vergini Marie apparse sullo schermo, questa è di sicuro la più esilarante. Fa a botte con l’atea geometra Alba Rohrwacher e le dà indicazioni su come parcheggiare la macchina. Una delle commedie italiane più divertenti degli ultimi anni: abbiate fede.
Al fianco di Giuseppe/Diego Abatantuono (!), una giovanissima madonnina. Cioè la spagnola più famosa del mondo, prima di diventarlo. La commedia è strampalata, ma Giovanni Veronesi, in quanto a direzione di casting, ha avuto una visione.
Un’apparizione, nel vero senso della parola. Perché è stata una sorpresa anche per gli spettatori della serie-capolavoro di Niccolò Ammaniti, questo cammeo acquatico della Vergine Monica. C’è forse una Madonna più Madonna di lei? Eh no.
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