Le 10 combo di attori e registi più cool del momento | Rolling Stone Italia
Dynamic duo

Le 10 combo di attori e registi più cool del momento

Emma Stone & Yorgos Lanthimos (li ritroveremo a Venezia?), Timothée Chalamet & Luca Guadagnino, Saoirse Ronan & Greta Gerwig, Jenna Ortega & Tim Burton… I (nuovi) rapporti musa-regista di cui non possiamo più fare a meno

Le 10 combo di attori e registi più cool del momento

Yorgos Lanthimos ed Emma Stone durante le riprese di ‘Povere creature!’

Foto: Atsushi Nishijima courtesy of Searchlight Pictures

Timothée Chalamet & Luca Guadagnino

Foto: Jon Kopaloff/FilmMagic

Il divo più cool del momento (e il momento dura da un po’) e il regista che quell’attore se l’è praticamente inventato. Potremmo dire che non esisterebbe Chalamet senza Guadagnino. Dal “sexual awakeningCall Me by Your Name alla storia d’amore cannibale di Bones and All, in cui Timmy ha un ruolo simmetrico e opposto a quello di Elio. Il ragazzo che sussurra ai sentimenti e il nostro regista più meravigliosamente glocal, che sa filmare il desiderio come una carezza che brucia. Grande cinema e una grande amicizia. Per dirla alla Britney: gimme more.

Emma Stone & Yorgos Lanthimos

Yorgos Lanthimos e Emma Stone sul set. di ‘Povere creature!’. Foto: Atsushi Nishijima/Searchlight Pictures

Emma Stone è la fuoriclasse che sa passare dal musical al grottesco con un battito di ciglia e Yorgos Lanthimos il virtuoso del bizzarro e del destabilizzante. Lui gira come se il mondo fosse una favola disturbante, lei recita come se fosse nata per starci dentro (e infatti con il regista greco ha vinto il suo secondo Oscar). Dal selvaggio threesome al femminile della Favorita alla Barbie punk di Povere creature!, dal lanthimosianissimo Kinds of Kindness al prossimo Bugonia (a Venezia 82?), praticamente Bonnie & Clyde del cinema weird. Adoriamo.

Saoirse Ronan & Greta Gerwig

Greta Gerwig e Saoirse Ronan sul set di ‘Piccole donne’. Foto: Wilson Webb/Columbia Pictures

L’incarnazione della complicità creativa femminile: insieme raccontano l’adolescenza, l’identità, il caos di essere donna con grazia e potenza. Sono Lady Bird, Piccole donne e tutto quello che volevamo sentirci dire a 17 anni ma nessuno ci ha detto. Greta è la sorella maggiore geniale, l’instant autrice, Saoirse è la Jo March delle nuove generazioni, probabilmente la più brava di tutte le giovani attrici. Un sodalizio che speriamo non finisca mai (e che non si faccia scippare da Barbie). Sorellanza, cinema e struggimento in formato 35mm.

Zendaya & Sam Levinson

Euphoria è solo l’inizio di una relazione artistica ad alto tasso di estetica, tensione e glitter tossici (anche se ora pare ci sia un po’ di maretta). Il teen drama elevato a tragedia shakespeariana, l’estetica fluo che incontra l’ansia generazionale. Zendaya è la musa, Levinson una sorta di alchimista al terzo breakdown della settimana. Sono il volto lucido e tremante della Gen Z: figherrimi, emotivamente esausti, maledettamente magnetici. Malcolm & Marie è la quarantena più cool che abbiamo visto sullo schermo, una specie di rollercoaster à la Cassavetes starring una versione più matura e adulta di Rue. A proposito, see her soon.

Daniel Kaluuya & Jordan Peele

Daniel Kaluuya e Jordan Peele sul set di ‘Scappa – Get Out’. Foto: Universal Pictures

Il dynamic duo che ha riscritto le regole dell’horror sociologico tra razzismo e dominio culturale. Se Scappa – Get Out ha aperto gli occhi e risvegliato le coscienze, Nope gli occhi li ha spalancati, ampliando l’orizzonte del genere. Kaluuya è la risposta a quell’Indovina chi viene a cena? in modalità thriller paranoid, è lo sguardo allucinato che dice tutto (dell’America e non solo), mentre Peele è la mente dietro l’incubo al tempo di Black Lives Matter. Politici, pop, visionari, spaventosi al punto giusto.

Michael B. Jordan & Ryan Coogler

Michael B. Jordan e Ryan Coogler sul set dei ‘Peccatori’. Foto: Warner Bros.

Di nuovo la coscienza black, ma pure i pugni nel cinema mainstream. Dalla rabbia sociale di Prossima fermata: Fruitvale Station all’epica nera di Black Panther, passando per la mitologia di Creed – Nato per combattere, hanno costruito un linguaggio comune fatto di storie di orgoglio, rivalsa, identità. Jordan è l’eroe contemporaneo, Coogler è la penna (e la regia) che lo arma. Insieme, il cinema afroamericano che fa la storia (e il botteghino). E ora con I peccatori, un vero e proprio fenomeno culturale e musicale, entrano ufficialmente nella fase “iconica e dannata” della loro collaborazione.

Jacob Elordi & Emerald Fennell

Jacob ha smesso i panni da teen idol euphorico per indossare le jumpsuit di Elvis, ma soprattutto i completi su misura da disturbato di lusso. Emerald è la regista più provocatoria e velenosamente elegante del momento, capace di dirigerlo come un’entomologa della psiche maschile. In Saltburn (praticamente una sorta di Il talento di Mr. Ripley 3.0) hanno dato vita al più tossico, sexy e assurdo incubo upper class degli ultimi anni (feat. un clamoroso Barry Keoghan). E ora lei l’ha voluto per incarnare l’Heathcliff della sua versione di Cime tempestose al fianco di Margot Robbie. Le polemiche ovviamente sono già servite, ma fatecelo vedere subito e nessuno si farà male.

Joaquin Phoenix & Ari Aster

Joaquin Phoenix e Ari Aster sul set di 'Beau ha paura'

Joaquin Phoenix e Ari Aster sul set di ‘Beau ha paura’. Foto: A24/I Wonder Pictures

L’attore che vive ogni film come un esorcismo personale e il regista che filma le nevrosi come fossero rituali occulti. Beau ha paura è stato il trip più profondamente disturbato del 2023 e non necessariamente in senso positivo, ma il match made in heaven tra queste due menti fuori asse è innegabile. Lo dimostra Eddington, dove Aster mette in scena e Phoenix incarna il lato grottesco di quel VentiVenti, la pandemia dell’odio e della disumanità, trasformando il cinema di genere in questione politica. Chapeau.

Rachel Sennott & Emma Seligman

Le nuove ragazze terribili del cinema indie. Una scrive battute come coltellate, l’altra le recita come se fossero tweet post-sbornia. Dopo Shiva Baby e Bottoms, sono l’alternativa queer, dissacrante e geniale a ogni commedia romantica prefabbricata. La sorellanza millennial immancabilmente ansiosa che fa un cinema generazionale con sarcasmo e pure qualche goccia di sangue dal naso.

Jenna Ortega & Tim Burton

Jenna Ortega e Tim Burton sul set di 'Beetlejuice Beetlejuice'

Jenna Ortega e Tim Burton sul set di ‘Beetlejuice Beetlejuice’. Foto: Warner Bros.

Ok, certo, ci sono stati Johnny Depp e Helena Bonham Carter. E Winona Ryder, l’icona goth ribelle degli anni ’90. Che in Beetlejuice Beetlejuice ha letteralmente passato il testimone (e il regista cult) a Jenna. Lei ha la stessa vibe di Winona, ma aggiornata alla Gen Z, lui resta l’outsider più amato di Hollywood, il re del macabro pop fatto cinema. La serie sulla primogenita della famiglia Addams, con la sua essenza gotica e lo spirito da dramedy, era il materiale dei sogni di Tim, e Jenna was born for it. Mercoledì ha acceso la miccia, ma il potenziale è da franchise d’autore.