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Nato a Cork nel 1976, con gli occhi di ghiaccio e una faccia da cinema clamorosa, forse quello di Cillian Murphy è il nome più "stagionato" di questa lista (ha la stessa età di Colin Farrell). Ma questo è (finalmente) davvero il suo momento: "I'm a very proud Irishman standing here tonight", ha detto nel suo discorso di ringraziamento per l'Oscar vinto grazie al ruolo del padre dell'atomica in Oppenheimer. Ma non era la prima volta che collaborava con Christopher Nolan. Ci sono stati lo Spaventapasseri nella trilogia del Cavaliere oscuro, Inception e Dunkirk. E ancora prima Il vento che accarezza l'erba di Ken Loach (sulla guerra civile irlandese), Red Eye di Wes Craven, Breakfast on Pluto di Neil Jordan, 28 giorni dopo di Danny Boyle. E c'è stata soprattutto Peaky Blinders, una delle migliori serie di sempre, con il suo strepitoso Thomas Shelby.
Foto: Oppenheimer, Warner Bros.
Il boom è arrivato ovviamente tra 2023 e 2024 grazie a Saltburn di Emerald Fennell, dove interpreta una sorta di novello Ripley (con diverse scene diventate virali), ma Keoghan – da Dublino con furore (e una vita parecchio complicata alle spalle) – aveva già conquistato la sua prima nomination all'Oscar per Gli spiriti dell'isola di Martin McDonagh. Ed era già stato apprezzatissimo pure in Dunkirk di Christopher Nolan e nel Sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos, oltre ad essere il Joker del Batman di Robert Pattinson. Dopo anche la serie Masters of the Air, ormai a Hollywood è Barry-mania. E non potrebbe essere altrimenti.
Foto: Saltburn, Prime Video
Ha centrato la sua prima nomination all'Oscar per Espiazione a soli 13 anni. Poi ne sono arrivate altre tre: per Brooklyn nel 2015 (sulla storia di una giovane emigrata dall'Irlanda a New York) e le altre due dalla joint-venture con Greta Gerwig, che l'ha diretta in Lady Bird e Piccole donne (sempre al fianco di Timothée Chalamet). C'è chi parla di lei come della "prossima Meryl Streep" e, in effetti, è la seconda attrice ad aver ricevuto quattro candidature entro i 25 anni (dopo Jennifer Lawrence). Ne compie 30 tra pochissimo ed è l'attrice irlandese in assoluto più riconoscibile (è stata anche la Galway Girl di Ed Sheeran) e amata.
Foto: Piccole donne, Columbia Pictures
Nato nella contea di Kildare, Mescal è per tutti il Connell Waldron di Normal People, la serie tratta dal romanzo della scrittrice irlandese Sally Rooney su due ragazzi che crescono-si amano-si lasciano–chissà tra la contea di Sligo e Dublino (lei è Daisy Edgar-Jones). Dopo il debutto al cinema nella Figlia oscura, si è affermato come nuova star del panorama indie, vedi il bellissimo Aftersun, dove interpreta un giovane padre depresso, ma anche Creature di Dio,, Il nemico (con Saoirse Ronan), Estranei (con Andrew Scott). Fino al tuffo nel mainstream: Paul sarà il prossimo Gladiatore nel sequel del kolossal di Ridley Scott. In mezzo c'è stato il ritorno a teatro, con Un tram che si chiama desiderio e il ruolo che fu di Marlon Brando.
Foto: Aftersun, MUBI
Due interpretazioni e due personaggi che in un modo o nell'altro sono diventati cult: il pazzissimo professor Moriarty che sfida lo Sherlock di Benedict Cumberbatch e l'hot priest di cui si innamora la Fleabag di Phoebe Waller-Bridge. Non vi basta? Una performance (letteralmente) esplosiva in un episodio di Black Mirror e il plauso della critica per Estranei, commovente love story queer al fianco di Paul Mescal. E ora Andrew, dubliner doc, sarà il nuovo Ripley nella serie Netflix tratta dall'opera di Patricia Highsmith.
Foto: Ripley, Netflix
Prima il ruolo di Clare Devlin in Derry Girls, esilarante teen drama al femminile ambientato a Londonderry negli anni ’90, nel pieno del conflitto etnico-nazionalista nordirlandese, con una spettacolare colonna sonora Nineties e un super cast. Poi il vero e proprio Big Bang: la debuttante Penelope Featherington nella hit by Shonda Rhimes Bridgerton. Amatissima fin dalla prima stagione (non facciamo spoiler), la Pen di Nicola sarà la protagonista – insieme al Colin di Luke Newton – della terza. In mezzo c'è stato il cameo nei panni di Barbie diplomatica nel film di Greta Gerwig, e presto la vedremo anche nella serie Big Mood, dove interpreta un personaggio con un disturbo bipolare.
Foto: Brigderton, Netflix
Lanciata da un talent show british, aveva già fatto qualche film (Beast, A proposito di Rose) e serie (Taboo, Chernobyl, Fargo), ma è nel 2021 con l'opera prima di Maggie Gyllenhaal La figlia oscura (tratta da Elena Ferrante) che Jessie si fa davvero notare, conquistando anche una nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista. Nel film interpreta il personaggio di Olivia Colman da giovane: una donna che, sopraffatta dalla maternità, decide di lasciare le figlie. È stata premiata per la sua interpretazione di Sally Bowles in Cabaret nel West End e la rivedremo presto, sempre al fianco di Colman, in Cattiverie a domicilio.
Foto: La figlia oscura, BIM Distribuzione
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