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Chi l’ha detto che il cinema italiano è morto? Alle Giornate professionali del cinema di Sorrento abbiamo visto le prime immagini dei titoli più attesi del prossimo anno. Ecco il nostro “attesometro”, dal primo all’ultimo.
Foto: 01 Distribution
Pierfrancesco Favino è protagonista di almeno tre dei film italiani di punta dell’anno che verrà. Questo è il progetto più “off”. Dal regista della Foresta di ghiaccio (e, quest’anno, di 1994 insieme a Giuseppe Gagliardi), una storia vista con gli occhi dei ragazzini, che scoprono l’amicizia ma anche la violenza del mondo degli adulti.
Foto: Emanuela Scarpa
Verdone è sempre Verdone: lo si aspetta come si aspetta Babbo Natale. Solo che adesso esce, saggiamente, a febbraio (il 12, per la precisione). Il regista e protagonista promette “un film cattivo, alla Amici miei”. Che sarebbero, oltre a lui, Rocco Papaleo, Max Tortora e Anna Foglietta.
Foto: Instagram di Carlo Verdone
Una coppia, una figlia, un altro in arrivo. La crisi. Sono le coordinate dell’ultimo film di Mattia Torre, l’autore di Boris e La linea verticale morto lo scorso luglio. Lo porta al cinema Giuseppe Bonito, che dirige Valerio Mastandrea, l’attore-feticcio di Torre, e Paola Cortellesi. Più tanti volti cari al regista e sceneggiatore scomparso: da Stefano Fresi a Valerio Aprea, a Paolo Calabresi.
Foto: Ernesto Ruscio/Getty Images e Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
Gli Avengers? Ma va’. I veri supereroi sono quelli continuano ad amarsi tutti i giorni come il primo giorno, nonostante tutto. Nella fattispecie: Alessandro Borghi e Jasmine Trinca. Dirige Paolo Genovese, che torna agli incroci sentimentali dopo Perfetti sconosciuti. Nel cast anche Greta Scarano, Vinicio Marchioni, Linda Caridi e Elena Sofia Ricci.
Foto: Instagram di Paolo Genovese
Le prime immagini sono impressionanti. Pierfrancesco Favino non fa Bettino Craxi: è Bettino Craxi. Voce, trucco (per una volta meglio di quello dei film ammerigani), tutto è una copia conforme. Il film di Gianni Amelio, nelle sale dal 9 gennaio prossimo, offre a “Picchio” la seconda occasione di incredibile metamorfosi dopo il Buscetta del Traditore. Per chi non l’avesse capito: è la sua annata.
Foto: Claudio Iannone
Un Muccino in purezza, come lo vorremmo sempre. Dopo il cinismo di A casa tutti bene, stavolta torna al classico sentimental-nostalgico, un po’ alla C’eravamo tanto amati. Fa già piangere il trailer, dove tutto il cast pare in stato di grazia: Favino (again!), Rossi Stuart, Santamaria, Ramazzotti… ed Emma Marrone, al ballo delle debuttanti di lusso. Sottofondo di title-track inedita by Baglioni: c’è tutto. Nelle sale dal 13 febbraio.
Foto: 01 Distribution
Roma, fascismo, ma anche un circo di mostri. Dopo Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti alza la posta e l’ambizione. Le prime immagini lasciano intuire atmosfere visionario-cool, ma con parecchia umanità. Tra i volti vecchi e nuovi del cast, scommettiamo su Claudio Santamaria versione “uomo scimmia” e l’ossigenato Pietro Castellitto, il “figlio di” più promettente del nostro cinema.
Foto: Antonello&Montesi
Il primo soggetto non originale di Nanni Moretti: l’ha tratto dal romanzo omonimo dell’israeliano Eshkol Nevo. Ma è originalissimo il racconto del set, ad opera dello stesso Moretti, che si è aperto un profilo Instagram ed è diventato un cine-influencer a sua insaputa (o forse no?). Tensioni sociali in un condominio, da Gerusalemme a Roma, abitato da Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini e la nostra preferita: Elena Lietti, già first lady nel Miracolo di Niccolò Ammaniti.
Foto: Instagram di Nanni Moretti
A Sorrento non s’è vista nessuna immagine del film. Ma Checco Zalone ha lanciato un messaggio agli esercenti: potete fare i preventivi per i lavori nelle vostre sale, perché anche quest’anno vi salverò i conti. Poi, è arrivato il musical-teaser: ‘Immigrato’, sfottò celentanesco al sovranismo, è già un capolavoro. Difficile superare i 65 milioni di incasso del precedente Quo vado?, ma la storia di Checco in Africa, scritta con Paolo Virzì, promette i soliti sfracelli. Al cinema dal 1° gennaio.
La Jaguar nera tirata a lucido in garage. Lo sguardo di ghiaccio (di Luca Marinelli) sotto la maschera. La fatale Eva Kant (Miriam Leone) che passeggia di notte. L’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea) che chissà a cosa pensa. Le prime immagini del film fanno crescere l’attesa già altissima. I Manetti Bros. passano dal mafia-musical Ammore e malavita all’adattamento del fumetto cult che accarezzavano da anni. È il titolo italiano più atteso del 2020? Pare proprio di sì.
Foto: Antonello&Montesi – Post Produzione Vertigo
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