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I 14 film che salveranno il cinema (e forse il mondo) nel 2026

Netflix ha comprato Warner, gli incassi sono in calo, la gente preferisce stare a casa a scrollare le home page delle piattaforme… Ma quest’anno ci saranno poche scuse per non andare in sala. Il listone dei titoli più caldi

Foto: Warner Bros. Pictures

Come diceva Colin Firth nel secondo Kingsman, le notizie sulla morte della sala sono state enormemente ingrandite. Se c’è una cosa che la Storia (sì, quella con la S maiuscola) ci ha insegnato è che nei momenti peggiori l’umanità ha sempre avuto bisogno di un posto dove ritrovarsi insieme. E non parlo delle stazioni della metropolitana durante gli attacchi dei droni (sì, purtroppo anche lì), ma di quei posti magici – parte il momento ultra retorico, attenzione – in cui un fascio di luce illumina uno schermo e la magia ha inizio. Dopo avere reso omaggio a Peppuccio Tornatore, avete presente, quello che confeziona santini a prezzi non proprio di saldo, passiamo alle cose serie. Il 2025 non è andato così male. C’è un report sull’andamento del box office americano che dice che il numero dei biglietti venduti è superiore, anche se non di molto, all’anno precedente, ma siamo purtroppo ancora lontani dai livelli pre-pandemici.

In Italia il rapporto Cinetel del 2025 sarà presentato l’8 gennaio, ma il mese di dicembre dovrebbe aver risollevato le sorti dell’anno (in due parole: Checco Zalone). Numeri a parte, quello che conta sono i film e il desiderio di andarli a vedere nell’unico posto deputato. Quindi il problema, nella maggior parte dei casi, non è lo sbattimento di vestirsi, uscire di casa, prendere un mezzo di locomozione, magari trovare parcheggio, andare al cinema, spendere i soldi del biglietto, magari prendersi bibita e popcorn. E quanto mi deve costare vedere un film? Sorpresa: ancora ti costa meno di un aperitivo sui Navigli, perché lo sai che dopo il primo spritz parte lo schifo. La discriminante, dicevo, non è lo sforzo fisico, mentale o economico. È solo la qualità del prodotto. E quest’anno, a occhio, avremo poche scuse per non alzare il culo dalla sedia del tinello.

Vi propongo qui 14 buonissime ragioni per andare al cinema nei prossimi mesi, e sicuramente ce ne saranno molte altre che arriveranno dai festival, da Sundance a Berlino, e poi Cannes, e Venezia. Le scelte sono dettate da criteri scientifici, come avrebbe detto Peppe er Pantera. La bellezza del film. I soldi che può ramazzare, perché il cinema, e il mondo, si salvano così. Se poi preferite la serie su Fabrizio Corona, in quel caso non posso aiutarvi. Nessuno può.

Marty Supreme

Josh Safdie

22 gennaio

Il film – firmato Josh Safdie, in solitaria come il fratello Benny di The Smashing Machine – che probabilmente consegnerà l’ennesima tremenda delusione agli Oscar a Timothée Chalamet, nei panni di un campione di ping pong tutto genio e sregolatezza negli Stati Uniti degli anni Cinquanta. La notizia vera è il ritorno di Gwyneth sullo schermo. Non ne sentivamo la mancanza, ma dopo averla vista ci siamo accorti del contrario.

Sentimental Value

Joachim Trier

22 gennaio

Candidato a tutto, vincitore del Gran premio della giuria a Cannes, quelli fichissimi che sanno di cinema direbbero che è un titolo del 2025, già vecchio. Ma in Italia esce adesso, ed è uno dei film più belli dell’anno. Joachim Trier, dopo La persona peggiore del mondo, riesce a fare anche meglio, domando il talento, immenso ma selvaggio, di Renate Reinsve, attrice teatrale con un rapporto conflittuale con il padre regista cinematografico (Stellan Skarsgård) che la vuole per il suo ultimo film. Semplicemente da non perdere.

Hamnet – Nel nome del figlio

Chloé Zhao

5 febbraio

Lo danno come grande favorito agli Oscar, con Jessie Buckley soprattutto che sembra già brandire la statuetta nei panni della moglie di William Shakespeare. È la trasposizione cinematografica del romanzo di Maggie O’Farrell, storia del figlio del Bardo mancato in giovanissima età. E che avrebbe ispirato il personaggio del Principe di Danimarca. Uno dei molti film in cui vedremo Paul Mescal nei prossimi dodici mesi. Dirige Chloé Zhao, già premio Oscar per Nomadland (sì, ha fatto anche Eternals, ma sta cercando di farlo dimenticare al mondo intero).

Cime tempestose

Emerald Fennell

12 febbraio

Sulla carta dovrebbe fare un fracasso di soldi. La storia d’amore più struggente della storia della letteratura, forse anche più di quella starring i due minorenni veneti, in versione ultra romantica stile Harmony con Margot Robbie e Jacob Elordi, belli belli belli in modo assurdo. Il tutto messo in scena dalla Greta Gerwig britannica, Emerald Fennell, già proprietaria di un Oscar per la sceneggiatura di Una donna promettente e con una perversione per le vasche da bagno (vedi Saltburn). Esce a San Valentino, quando la democrazia nella scelta del film da andare a vedere viene momentaneamente sospesa.

Nouvelle Vague

Richard Linklater

5 marzo

Un vero e proprio atto d’amore nei confronti del cinema da parte di Richard Linklater, un film che celebra la realizzazione dell’opera che ha cambiato il linguaggio stesso del grande schermo: À bout de souffle, cioè Fino all’ultimo respiro. Il regista paziente per eccellenza, quello che ci mette vent’anni a fare una cosa, ha cercato e trovato i doppelgänger di Godard, Truffaut, Belmondo & Co. per tornare indietro nel tempo. Se amate il cinema, assolutamente immancabile.

La Sposa!

Maggie Gyllenhaal

5 marzo

A occhio, il film più punk dell’anno, una rivisitazione in chiave “coppia in fuga con pistola” della Moglie di Frankenstein, classicone dell’horror. Jessie Buckley, dopo essersi presentata come creatura dei boschi in Hamnet, viene uccisa e resuscitata per fare compagnia alla Creatura Christian Bale. Dirige Maggie Gyllenhaal, che ha reclutato pure il fratello Jake per questa follia iconoclasta a cui vogliamo già bene a scatola chiusa.

Michael

Antoine Fuqua

23 aprile

Il biopic su Michael Jackson, prodotto da Graham King, lo stesso che reiventato la vita di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody. Nei panni del re del pop si è messo suo nipote, Jaafar, figlio di Jermaine, fratello di Michael, che detta così ha un che di biblico. E d’altronde questo vuole essere il film diretto da Antoine Fuqua (Training Day): una celebrazione quasi mistica dell’artista prima di tutto, dalle origini a Bad.

Il diavolo veste Prada 2

David Frankel

29 aprile

Ha senso fare il sequel di un film che, nel suo genere, è praticamente perfetto? Forse no, anzi, a dirla tutta: non se ne sentiva proprio il bisogno. Finché non lo hanno annunciato. E a dire il vero, ritrovare Miranda Priestly (Meryl Streep) e Andy Sachs (Anne Hathaway) dopo il #MeToo, in un mondo (anche editoriale) completamente diverso, potrebbe essere una piacevolissima sorpresa, a patto che il livello di scrittura sia pari all’originale. Potrebbe essere la delusione dell’anno. O la grande hit.

Mother Mary

David Lowery

7 maggio

Il nuovo film di David Lowery, il regista di Storia di un fantasma e Sir Gawain e il Cavaliere Verde, tutti titoli che avete visto, molto colpevolmente, in cinque, forse sette. Anne Hathaway, sexy come non mai, è una popstar che deve preparare il suo rientro sulle scene. Ma non può farlo senza l’abito giusto, che solo la sua ex migliore amica (la Michaela Coel di I May Destroy You – Trauma e rinascita) può confezionare. Tra horror, misticismo ed erotismo, francamente non vedo l’ora. E pure voi.

Star Wars: The Mandalorian and Grogu

Jon Favreau

20 maggio

L’ultimo film dell’universo Star Wars risale al 2017. Nel mentre solo serie televisive, inaugurate proprio da The Mandalorian, che sulla carta è interpretato da Pedro Pascal, ma sotto quel casco ci potrebbe pure essere uno dei Daft Punk. Fatto sta che la saga del cowboy splendente della galassia e Baby Yoda approda sul grande schermo per il gran finale, che in qualche modo vedranno di collegare alla timeline generale di Guerre stellari. Un buon motivo per andare al cinema? C’è Sigourney Weaver. Come dite? Venduto? E guarda un po’…

Disclosure Day

Steven Spielberg

11 giugno

Il nuovo film di fantascienza di Steven Spielberg, rimasto segretissimo fino a pochi giorni fa, quando il trailer ha svelato il titolo e la trama. In soldoni: gli alieni sono tra noi, da sempre, e hanno deciso che è giunto il momento di uscire allo scoperto. È evidente si tratti di una docu-fiction, basata su informazioni che Spielberg ha ritenuto di condividere solo adesso. Protagonisti Emily Blunt e Josh O’Connor.

Odissea

Christopher Nolan

16 luglio

Foto: Universal Pictures

Se ne parla da un anno, ha il cast più incredibile degli ultimi millemila anni, da Matt Damon a Charlize Theron, passando per Tom Holland, Zendaya, Robert Pattinson, Mia Goth e Anne Hathaway (non so se avete capito che è l’anno suo…). Praticamente un Marvel movie dell’epica classica. Il film di Christopher Nolan vanta già innumerevoli tentativi (riusciti) di leak e punta a ripetere i fasti di Oppenheimer. Senza Barbie tra le palle, però.

Digger

Alejandro González Iñárritu

1° ottobre

Parlando di gente che salva il mondo e il cinema, Tom Cruise è un esperto in materia. Ma a un certo punto pure lui ha bisogno di un po’ di relax. Niente di meglio, quindi, che un bel film con un regista poco esigente come Alejandro González Iñárritu. Di che parla? Di un uomo con una vanga. O almeno è quello che sappiamo per ora.

Avengers: Doomsday

Anthony e Joe Russo

17 dicembre

Ancora tu. E tu. E tu. Ma non dovevamo vederci più? E invece rieccoli, e ci sono tutti, compreso Capitan America che aveva deciso di invecchiare tornando indietro nel tempo (eh?). Ma ci sono le dimensioni parallele e i mondi alternativi: pure uno dove Robert Downey Jr. ha trovato la maniera di rimpinguare il suo conto in banca trasformandosi nel cattivo più cattivo di tutti, il Dottor Destino. L’avvicinamento a questo evento epocale prevede un nuovo Spider-Man (sottotitolo: Brand New Day) il 29 luglio, con sicuri collegamenti a quanto accadrà in questo primo film del nuovo dittico dei Fratelli Russo, tornati di corsa a Casa Marvel dopo avere speso quantità sfacciate di denaro facendo brutti film e serie per le piattaforme.

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