Da ‘Philadelphia’ a ‘Dead Man Walking’: Bruce Springsteen al cinema | Rolling Stone Italia
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Da ‘Philadelphia’ a ‘Dead Man Walking’: Bruce Springsteen al cinema

La musica del Boss è sempre stata cinematografica. E, dall'Oscar del 1994 in poi, molti dei suoi pezzi sono stati composti per o inseriti in titoli celeberrimi. Per il suo compleanno, ecco i nostri preferiti

Da ‘Philadelphia’ a ‘Dead Man Walking’: Bruce Springsteen al cinema

Tom Hanks e Denzel Washington in 'Philadelphia'

La musica di Bruce Springsteen è sempre stata cinematografica anche nel senso più letterale del termine, perché il Boss ha sempre scritto le sue canzoni quasi fossero dei corti. Fino a quell’ode musicale e per immagini all’Ovest americano che è il suo film-concerto Western Stars, con cui nel 2019 ha anche debuttato alla regia. Ma dall’Oscar per Streets of Philadelphia del 1994 in poi, molti dei suoi pezzi sono stati composti per o inseriti in titoli celeberrimi. Ecco i nostri preferiti.

6I’ll Stand by You Always dal film Blinded by the Light – Travolto dalla musica (2019) di Gurinder Chadha

Bruce Springsteen - I'll Stand By You (Official Lyric Video)

Ovviamente Blinded by the Light – Travolto dalla musica è scandito dalla musica e dai testi di Bruce Springsteen. Basato sul memoir di Sarfraz Manzoor, il film parla di un teenager anglo-pakistano cresciuto nell’Inghilterra degli anni ’80 e della speranza che ha trovato nella musica del Boss. E nella soundtrack ci sono diverse rarità di Springsteen, inclusa la prima esecuzione in assoluto di The River dal concerto No Nukes del 1979 al Madison Square Garden, e una versione acustica di The Promised Land, che Springsteen ha eseguito nel 2014 al National Mall di Washington DC. Per la serie “Forse non tutti sanno che”, l’inedito I’ll Stand by You fu ispirato dalla saga di J.K. Rowling, ma non era stato incluso nel final cut di Harry Potter e la pietra filosofale. «È un pezzo molto carino. Prima o poi finirà in qualche film», aveva detto a suo tempo Bruce.

5Secret Garden dal film Jerry Maguire (1996) di Cameron Crowe

Bruce Springsteen - Secret Garden (Leeds 7/24/13)

Chiamatelo talento di un critico musicale turned regista, ma Cameron Crowe sa piazzare il brano giusto sulla scena giustissima, vedi la clamorosa sequenza di Tiny Dancer in Almost Famous. Qualche anno prima, per il classico della rom-com travestita da sport movie Jerry Maguire, in una colonna sonora già stellare (dagli Who a Bob Dylan), Crowe sceglie Secret Garden per inquadrare l’arco della storia d’amore, con il gelido procuratore sportivo di Tom Cruise che si innamora della mamma single interpretata da Renée Zellweger e prova a diventare l’uomo di cui lei ha bisogno. Il pezzo era un inedito scritto per l’album Greatest Hits pubblicato nel 1995, ma solo dopo il film del 1996 diventa davvero popolare. Per qualcuno non è Bruce al suo meglio, ma di certo è un perfect fit per il film.

4The Fuse dal film La 25ª ora (2002) di Spike Lee

A una lettura superficiale, la musica del Boss è certamente lontana dai generi più urban preferiti da Spike Lee: jazz, rap, funk e soul. Ma La 25ª ora è la prima grande produzione girata a New York dopo l’11 settembre 2001. E gli effetti di quel dramma, la paura e l’incertezza che i newyorkesi (e il mondo intero) provavano sono alla base del film. Per questo Lee sceglie di chiudere con un brano tratto dall’album del 2002 The Rising, scritto da Springsteen in gran parte anche in risposta all’11 settembre. E se c’è una canzone del disco che cattura il senso di terrore collettivo che attanaglia l’America dopo gli attacchi, è proprio The Fuse. Il film di Spike e l’album di Bruce segnano le prime reazioni importanti di cinema e musica a una delle pagine più drammatiche della storia contemporanea.

3Dead Man Walkin’ dal film Dead Man Walking – Condannato a morte (1995) di Tim Robbins

Bruce Springsteen - Dead Man Walkin'

La seconda nomination all’Oscar (per la prima vedi più avanti) arriva con il cult del cinema civile Dead Man Walking, grazie a cui Susan Sarandon vince come miglior attrice e Sean Penn e Tim Robbins vengono candidati. Fu la coppia composta da Robbins e Sarandon a scrivere ai loro musicisti preferiti per avere un loro contributo al progetto sulla brutalità della pena di morte. Rispondono tutti: Eddie Vedder, Steve Earle, Lyle Lovett, Suzanne Vega, Tom Waits, Patti Smith, Johnny Cash. E ovviamente Springsteen, che con Nebraska era già stato una grande fonte di di ispirazione per il regista. Se Suzanne Vega ha scritto la sua canzone dal punto di vista della suora e Steve Earle da quello di una guardia carceraria, il Boss nella title track del film si immedesima nel condannato. Che vede la sua vita scorrergli davanti, cosciente di aver sbagliato tutto: “Sister I won’t ask for forgiveness / My sins are all I have”.

2The Wrestler dal film The Wrestler (2008) di Darren Aronofsky

Bruce Springsteen and The Wrestler

Nel 2008 The Wrestler di Darren Aronofsky resuscita la carriera dell’ex sex symbol Mickey Rourke, con il personaggio di un lottatore in declino che gli fa guadagnare una nomination agli Oscar. Ormai il copione lo conosciamo: è lui a chiedere un favore all’amico. E Bruce tira fuori un gran pezzo che però l’Academy ignora, per giunta riducendo la solita cinquina di candidati a solo tre canzoni. Che erano Down to Earth di Peter Gabriel per Wall-E (benissimo), ma pure O Saya e Jai Ho per The Millionaire (decisamente meno bene). Versi come “the broken bones and bruises” e “that smile when the blood / it hits the floor” ‘sono’ il film. E, se l’avete visto, “Have you ever seen a one-legged dog making the way down the street?/ If you’ve ever seen a one-legged dog, then you’ve seen me”, è esattamente il tipo di frase con cui il protagonista di Rourke si descriverebbe. La canzone coglie l’essenza emotiva del film, peccato che Aronofsky l’abbia usata solo sui titoli di coda.

1Streets of Philadelphia dal film Philadelphia (1993) di Jonathan Demme

Bruce Springsteen - Streets of Philadelphia (Official Video)

Nel 1993, in un momento delicato per la carriera di Springsteen dopo l’accoglienza non esattamente calorosa dei suoi ultimi due album, Jonathan Demme contattò Bruce per una canzone da inserire nel suo nuovo film, il drammone sull’AIDS con Tom Hanks. E il Boss si chiuse nel suo studio da solo con una batteria. Il risultato è una melodia ossessionante con un loop di drum machine elettronica che era diverso da qualsiasi cosa avesse fatto prima e che centra alla perfezione la frustrazione e la disperazione del protagonista. Streets of Philadelphia poi ha scalato le classifiche di tutto il mondo, sfidando la fandom di Bruce e portando a casa Grammy, Golden Globe e persino l’Oscar. «Questo è il primo brano che abbia mai scritto per il cinema, quindi immagino che sia tutto in discesa da qui», ha detto Springsteen ritirando la statuetta dopo aver battuto anche Neil Young, che aveva scritto un altro brano, Philadelphia, per lo stesso film.