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Berlinale 2020, i film più attesi

Ma anche serie tv, in particolare il doc su Hillary Clinton e l'esordio sul piccolo schermo di Damien Chazelle

Sigourney Weaver e Margaret Qualley in 'My Salinger Year', il film d'apertura della 70esima edizione del festival

Comincia oggi la 70esima edizione del Festival di Berlino. La giuria è presieduta dall’attore inglese Jeremy Irons e in concorso ci sono due titoli italiani: Volevo nascondermi di Giorgio Diritti e Favolacce dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo. Ecco i cinque titoli più attesi quest’anno.

My Salinger Year di Philippe Falardeau

Il film d’apertura, diretto da Philippe Falardeau, ripercorre la storia vera dell’aspirante poetessa Joanna (Margaret Qualley, una delle ragazze hippie di Manson nell’ultimo Tarantino) ingaggiata dall’agente letteraria Margaret (Sigourney Weaver). Il suo lavoro? Rispondere alle lettere dei fan dello scrittore del Giovane Holden.

The Roads Not Taken di Sally Potter

La visionaria inglese Sally Potter stavolta ritrae la relazione tra un padre (Javier Bardem) affetto da instabilità mentale e una figlia (Elle Fanning) che prova a stargli accanto. Completano il cast di lusso Salma Hayek e Laura Linney.

Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo

Tra i due titoli “made in Italy” in concorso, è il più intrigante. I due fratelli D’Innocenzo si mettono alla prova con l’opera seconda dopo il folgorante esordio con La terra dell’abbastanza di due anni fa. E dirigono Elio Germano in una enigmatica fiaba dark.

Siberia di Abel Ferrara

L’ormai “romano di piazza Vittorio” Abel Ferrara torna a dirigere per la quarta volta il suo attore-feticcio Willem Dafoe, lasciato nel biopic su Pasolini del 2014. Qui interpreta un uomo isolato tra i ghiacci che vuole ritrovare la propria natura.

Hillary di Nanette Burstein

Non un film, ma una (attesissima) miniserie. Incentrata sulla figura pubblica e privata di Hillary Clinton, da First Lady a primo presidente donna mancato nella storia degli States. È proprio sulla campagna presidenziale che si concentra la regista Nanette Burstein per il suo lavoro.

The Eddy di Damien Chazelle

Anche questa è una serie tra le più attese dell’anno. Per la precisione, il “music tv drama” con cui Damien Chazelle fa il suo esordio sul piccolo schermo (quello di Netflix) dopo La La Land e First Man. Ambientata a Parigi, narra le persone e gli artisti che ruotano attorno a un club.

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