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Nella ballad Seventies/rom-com/coming-of-age by Paul Thomas Anderson ruota tutto intorno a lei: Alana Haim, che è un terzo della band composta con le due sorelle (anch’esse nel film, così come i genitori), e quindi abituata a stare sul palco. Ma con <em>Licorice Pizza</em> è chiaro che Alana potrebbe tranquillamente fare l’attrice: qui incarna perfettamente gli anni ’70 insieme a un misto di irritazione, curiosità, stanchezza del mondo, invidia, speranza, empatia e tenerezza. Impossibile non innamorarsi di lei.
La new entry della seconda stagione del soft-porno targato Shondaland è lei: attrice britannica di origini indiane, che probabilmente ricorderete in <em>Sex Education</em>, ma che certamente non potrete dimenticare in <em>Bridgerton 2</em>. Dove, nella Londra Regency all’insegna della diversity by Shondaland, interpreta Kate Sharma, l’interesse amoroso (e ci fermiamo qui, ehm) del visconte Anthony Bridgerton. Scintille assicurate.
Il crime drama ambientato a Milano alla fine degli anni Ottanta è una delle serie di punta italiane del 2022 di Prime Video. E nel cast ci sono nomi ben più popolari come Adriano Giannini e Lucia Mascino. Ma la vera protagonista è lei: l’esordiente assoluta Arianna Becheroni nei panni di Alice Barone, adolescente timida e insicura che diventa il membro più giovane di un’organizzazione criminale, non per soldi, ambizione o desiderio di potere, ma per conquistare l’amore di suo padre.
Nella (splendida) versione spielberghiana del musical sono tutti bravissimi. Ma a incantare davvero è l’Anita della situazione. Proprio come Rita Moreno (che tra l’altro è nel film) nel 1961, Ariana DeBose ruba la scena. E non solo per quel numero clamoroso che è <em>America</em>: la sua energia quando canta, balla o semplicemente recita le sue battute, potrebbe alimentare un intero hood. Potrebbe vincere l'Oscar come non protagonista. E non sarebbe una sorpresa.
Il remake di <em>This Is Us</em> ha già suscitato polemiche nella prima settimana di programmazione su Rai 1 perché non riesce a trovare davvero un’identità italiana. Ma Claudia Marsicano (che viene dal teatro) ha centrato perfettamente tutti gli aspetti della sua Cate: la fragilità, le insicurezze, il rapporto con la bilancia, la quasi-dipendenza emotiva nei confronti del gemello. E non era facile visto che negli USA il personaggio, che ha il volto di Chrissy Metz, è già diventato iconico.
Figlia di (Sua Maestà della recitazione Meryl Streep e Don Gummer), dopo alcuni spettacoli teatrali e l’esordio in un film tv, <em>Gone Hollywood</em>, si prende il centro della scena: è Marian Brook. la protagonista della nuova creatura di Julian Fellowes (il creatore di <em>Downton Abbey </em>). Interpreta l’orfana di un generale sudista che va a vivere dalla ricca zia ereditiera a New York. Che ha il volto di un’altra fuoriclasse: Christine Baranski.
Classe 1999, nasce come modella. Il debutto da attrice è con <em>La regola d’oro </em>, poi subito dopo arriva <em>La mafia uccide solo d’estate – La serie</em>. Ma Giulia si fa notare nel film Netflix su una famiglia arcobaleno nel ruolo di Anna, al centro di un triangolo tra il fratello (Oscar Matteo Giuggioli) e l’amico (Francesco Gheghi). Nel <em>Filo invisibile</em> non è solo il motore femminile della storia, ma anche il simbolo di una generazione, la Z, che è libera da pregiudizi, da schemi. Da tutto.
Già premiata per la sua interpretazione in <em>Waves</em>, la canadese Taylor ha alle spalle anche serie di successo come <em>Lost In Space</em>. Il riconoscimento internazionale però la investirà quest’anno: quando sei la protagonista femminile in un film di Luca Guadagnino accanto a Timothée Chalamet, non può essere altrimenti.
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