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Un viaggio nell’Italia rinchiusa in quarantena da mesi: Nicola Cordì è entrato - virtualmente - con la sua macchina fotografica nelle case di ragazzi e ragazze per tutto il paese, raccogliendo le testimonianze e le impressioni di ciascuno. Ne è nato un racconto che va a comporre un dittico, dove a emergere sono l’umanità e la spontaneità delle persone in relazione al luogo in cui vivono, che dalle loro stanze sognano di poter tornare presto alla vita di tutti i giorni.
Bologna
«Se noi fossimo stati ancora oggi separati da 400 km questo periodo sarebbe stato ancora più difficile» M. e A.
Foto: Nicola Cordì
«Oggi ho ascoltato i suoni delle balene su Spotify, ho pensato che assomigliassero al suono di un contrabbasso triste.» I.
Foto: Nicola Cordì
«Le due cose che amo di questa quarantena sono che mi ha permesso di riprendee e riscoprire il piacere della lettura e che ho ricominciato a parlare con mio fratello» E.
Foto: Nicola Cordì
«Le due cose che mi mancano di più in assoluto sono andare al mercato, poter (almeno pensare) di fare un piccolo viaggio» S.
«Questa notte andrò a letto sperando che domani piova, una bella giornata senza poterla vivere non è una bella giornata.» B.
«Questa mattina mi sono svegliata con un leggero mal di testa dato dall’ alcol di ieri sera e con una voglia matta di carbonara» N.
Foto: Nicola Cordì
«Dalla finestra vedo la cupola della Basilica della Santissima Annunziata Maggiore, imponente, maestosa e quasi la tocco con la mano» W.
Foto: Nicola Cordì
«Se noi fossimo alberi, in questo momento staremmo respirando come non succedeva da tempo.» A.
«Se noi fossimo dei pesci rossi, saremmo abituati a vivere in una bolla di vetro.» G.
Foto: Nicola Cordì
«Ho iniziato la giornata nel solito modo, un po’ stanca della situazione, un po’ demoraliz- zata e consapevole comunque di essere fortunata.» G.
«Dalla finestra vedo una corte interna di un edificio residenziale progettato da un architetto molto bravo» M
Foto: Nicola Cordì
«Questa mattina sono scappata su una strada sterrata, poi mi sono sentita in colpa e sono tornata indietro.»
Foto: Nicola Cordì