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Le immagini satellitari riprese durante la notte, presentano le aree dell'Africa e in particolar modo il Madagascar, completamente al buio.
Il progetto di Valentina Giola nasce nel 2017, per raccontare come si svolge in questo territorio la vita alla luce del giorno e durante la sua totale assenza di notte. Escludendo le zone turistiche, caratterizzate dai grandi resort e impianti turistici, che riproducono con continuità lo stato di illuminazione tipico della vita occidentale, l'autrice si è concentrata sulle isole di Nosy Be e Nosy Iranja, in Madagascar.
La ricerca, ancora in corso, si è focalizzata sulle abitazioni locali e in modo specifico sulle abitudini della popolazione in quel raggio d'azione che si articola tra l'interno e l'esterno delle case.
Pochi metri in cui le persone svolgono le consuete attività durante il giorno e la notte. La luce accecante, è presente sin dalle prime ore del mattino in tutti i luoghi all'aperto e si smorza fino a raggiungere una condizione di penombra all'interno delle abitazioni, anche nelle ore diurne.
La quasi totale assenza di corrente elettrica è percepibile durante la notte dove, con mezzi di fortuna, si riescono ad illuminare sommessamente alcune zone dei villaggi e delle abitazioni. Un vecchio lampione davanti a un locale, un malandato televisore dentro una stanza, lampadine collegate a batterie di automobili, candele, schermi di cellulare che si accendono davanti alla porta di casa rappresentano le uniche fonti di illuminazione in tutto il territorio.
Il buio è nero. I contrasti delle 24 ore sono perfettamente divise a metà, e tra le 12 ore diurne e le 12 ore notturne si accentuano. Il senso del tempo, per come gli occidentali comunemente lo interpretano, viene completamente distorto. E la percezione di essere osservati, pur non vedendo nulla, si accentua.
Lo scopo del progetto di Valentina Giola è quello di rappresentare lo sguardo del turista che, sottoposto a continui stimoli luminosi, non vede nulla al di fuori degli itinerari consueti e dell'immagine che tradizionalmente di questi luoghi ci viene restituita.
La presenza e l’assenza della luce, in base agli spazi e ai momenti della giornata, scandise momenti, condiziona le diverse attività, mutando il senso del tempo e dello spazio, così come noi occidentali comunemente lo interpretiamo.
Valentina Giola nasce a Milano nel 1983. Dopo la laurea in Scienze dei Beni Culturali, si specializza in Storia e Critica dell’arte, presso l'Università degli Studi di Milano. Frequenta l'Istituto Italiano di Fotografia per approfondire la disciplina. Dopo un breve periodo come fotografa di moda, la sua passione per i continui viaggi, la porta a concentrarsi completamente ai generi del ritratto e del reportage.
Il Madagascar diventa la sua meta prediletta, dove sviluppa una ricerca che mette al centro l'essere umano e l'ambiente. Il modo di vivere, le abitudini degli abitanti della grande isola vengono indagati in stretto rapporto con la natura. Dal lavoro degli ultimi anni, sono nati due progetti: 'MADAGASCAR H24', sulla scansione del tempo nei contrasti tra luce e buio e 'Ritratti', sui volti delle bambine dell’isola.
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