
Pulp, la vita da grandi
Una chiacchierata con Jarvis Cocker di fronte a una zuppa di pollo: le canzoni di ‘More’, la morte di Steve Mackey, la prospettiva femminile, le idiosincrasie dei musicisti, una serie di fortunati incidenti
Una chiacchierata con Jarvis Cocker di fronte a una zuppa di pollo: le canzoni di ‘More’, la morte di Steve Mackey, la prospettiva femminile, le idiosincrasie dei musicisti, una serie di fortunati incidenti
Le headliner femminili stanno conquistando il centro della scena nei grandi festival estivi nei posti un tempo riservati ai gruppi rock maschili. Non è solo una questione di line-up, è un cambio di paradigma
Evidentemente definire più di un genere e segnare la musica di un decennio non basta per entrare a far parte del canone rock. Contro la paura degli anni ’80 e del pop britannico
Troppo grandi per essere raccontati in un film, anzi in quattro? Le storie di Sam Mendes dedicate a John, Paul, George e Ringo usciranno nel 2028, ma hanno già fan e hater. Storia e storie cinematografiche dei Fab Four
Ecco perché il musicista morto domenica scorsa a 70 anni è stato un batterista rockstar come Keith Moon e Ringo Starr
Lo ha annunciato ieri mattina, i biglietti erano in vendita solo al botteghino del locale, la Bowery Ballroom a Manhattan. È stato uno spasso ed è stato commovente sentirlo cantare ‘Now and Then’
Nel suo halftime show il rapper ha puntato tutto sulla musica e non sulla messinscena o sugli ospiti. C’erano comunque SZA, Mustard e Samuel L. Jackson nei panni di uno Zio Sam che cerca di normalizzare Lamar. E sì, ha tirato una bella bordata a Drake di fronte a 100 milioni di telespettatori
Musicista geniale, autoironico, taciturno, ha rifiutato il luogo comune del rock come musica giovanile per impartire lezioni di storia con gli strumenti e abbattere il confine fra vecchio e nuovo mondo. Un omaggio
Il regista David Tedeschi racconta il docufilm prodotto da Martin Scorsese sulla pacifica e allo stesso tempo caotica invasione dell’America da parte di John, Paul, George e Ringo. Come diceva Harrison, «noi eravamo normali, era il resto del mondo che era ammattito»
Grandi della musica come Brian Wilson e Dylan ascoltavano i Fab Four “sbagliati”. Le versioni degli album uscite negli Stati Uniti non erano quelle originali, ma hanno comunque fatto innamorare l’America di John, Paul, George e Ringo. Il villain responsabile di questo pasticcio si chiama Dave Dexter: ecco tutta la storia
È il momento del riscatto per l’album “spirituale” del Quiet Beatle che è stato ristampato in versione espansa, un piccolo gioiello bistrattato
L’indipendenza, il maschilismo nell’industria musicale, l’influenza delle groupie, la scoperta della voce. Intervista alla popstar durante il tour d’addio. «Per anni m’hanno detto che le donne non vendono come gli uomini, sono tutte stronzate»
Affliggersi, sì, ma con classe. Scrivere osservando gli altri. Mischiare cose, come negli amati collage. Ispirarsi ad eroi come Charlie Parker e Humphrey Bogart. Ideare le copertine dei Roxy Music. Parla il principe dei rocker romantici
È stato il membro più tormentato degli One Direction, ma anche il più vulnerabile e forse il più candido. Quando cantava, sentivi che era ferito e indifeso. Tributo a una popstar dall’entusiasmo contagioso e dal futuro negato
La colpa è di Ryan Murphy, di ‘Monsters’ e dei fratelli Menendez. Un articolo sul ritorno della musica del duo fake, ma con un suo perché
Cercate del guitar rock che affonda le radici negli anni ’90? Siete fan di Stephen Malkmus e dei Pavement? Adorate la meravigliosa faccia da schiaffi di Matt Sweeney? Ecco un dischetto che fa per voi
Ha 78 anni e fa ancora una musica spaccaorecchie con dentro la sua storia fatta anche di lutti e perdite. Pensieri attorno ai recenti concerti con la nuova band dei Chrome Hearts
C’entrano la vecchia antologia ‘Chronicle’ e naturalmente il talento di John Fogerty. Non è un vero revival perché la gente non ha mai smesso di amare queste canzoni anche senza narrazioni, carisma, glamour
È uno dei migliori rapper di sempre, eppure nel nuovo album sembra un cabarettista che ha finito le battute e ripete quelle di 25 anni fa
La cattiva coscienza delle ragazze degli anni Novanta è stata odiata, sessualizzata, considerata l’incubo d’America (e non solo). Ma lei ha sempre mostrato il suo sorriso spavaldo, come in quella battuta di un suo film cult: «Perché devo fare la stron*a? Perché posso esserlo». E ha vinto, diventando leggenda
Restiamo
in contatto
Ti promettiamo uno sguardo curioso e attento sul mondo della musica e dell'intrattenimento, incursioni di politica e attualità, sicuramente niente spam.