È il turno di Bogart e Bacall e, soprattutto, di Newman e Woodward. Tanti film insieme, spirito ugualmente liberal e lo status di “golden couple” di Hollywood come pochissime altre
Nel dopoguerra da noi c’erano i tormenti di Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson, negli Stati Uniti le schermaglie di Rock Hudson e Doris Day. Prima che gli anni ’60 rivoluzionassero tutto…
In entrambi i casi, nove film insieme: i primi incantavano le platee e fuori dal set non si frequentavano, i secondi rimasero insieme fino alla morte di lui. E con 'Indovina chi viene a cena?' fecero più della politica
Chiudiamo l’analisi del genere con gli italiani (dalla ‘Donna della domenica’ di Comencini al primo Dario Argento) e i francesi (sempre virati al noir). Non saranno all’altezza degli inglesi, ma…
Poteva mancare Alfred Hitchcock, in questo excursus su uno dei generi più amati del cinema? Più che un regista, un legislatore della Settima Arte: un’analisi
Tra le icone del genere non può mancare Sherlock Holmes. Dal “capostipite” Basil Rathbone a Robert Downey Jr. nella versione di Guy Ritchie, la storia cinematografica di un personaggio amatissimo
La letteratura inglese ha dato anche al cinema una delle firme più prolifiche e “adattate” di sempre: Agatha Christie. Da Hercule Poirot a Miss Marple, i suoi sono diventati eroi anche dello schermo
Poliziesco, spy, thriller, noir, mystery: comunque lo si voglia definire, è uno dei generi più trasversali della storia del cinema. Da Humphrey Bogart a oggi
Chiusa a inizio anni ’60 la stagione d’oro del genere, il mito della Frontiera si confronta con la modernità. Tra vette che restano altissime (‘Balla coi lupi’, ‘Gli spietati’) e rifacimenti di cui avremmo fatto a meno
Dopo il mito fondato da DeMille e Gary Cooper, con James Stewart e altri volti il cinema western entra nella sua fase critica e politica. Ma mantenendo intatta la leggenda
‘Ombre rosse’ di John Ford è tradizionalmente considerato “il primo western”. Ma tre anni prima, nel 1936, uscì ‘La conquista del West’ di Cecil B. DeMille con Gary Cooper. Che cambiò davvero tutto
John Wayne, Gary Cooper, Alan Ladd. I primi eroi di un genere che ha cambiato il cinema, prima di essere spazzato via dalla “correttezza” della Storia. Ma certi miti non tramontano mai
Passato il tempo delle divine assoluta, arriva il tempo delle attrici che uniscono al talento e alla bellezza la “normalità”. Da Jane Fonda a Meryl Streep, da Julia Roberts a Meg Ryan, fino ai due unicum di oggi: Cate Blanchett e Emma Stone
Brigitte Bardot, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale: tre europee che cambiarono per sempre le regole dell’attrazione. E che la puritana Hollywood non ha mai capito fino in fondo
Da Sophia Loren ad Anna Magnani, fino a Monica Bellucci e Valeria Golino. Ma le nostre connazionali sono state davvero delle dive “del mondo”?
Dalla divina svedese a Katharine Hepburn, passando per Bette & Joan, gli Studios degli albori proposero modelli che rifiutavano una femminilità dirompente. Ma poi arrivò l’atomica Gilda…
Chiudiamo l’excursus sul cinema scandinavo e il capolavoro di Carl Theodor Dreyer, ‘Dies irae’, con un compendio critico sull’opera che ha cambiato lo sguardo dei maestri del ’900
Seconda puntata dedicata a ‘Dies irae’, il capolavoro di Dreyer. E alle sue ispirazioni pittoriche, che condizioneranno l’estetica di tutto il cinema a venire
La produzione scandinava è uno dei movimenti più importanti e alti del ’900. Cominciamo dal danese Carl Theodor Dreyer e dall’analisi del suo capolavoro: ‘Dies irae’
Dopo gli excursus su Wenders e Fassbinder, l’ultima grande triade che ha cambiato la produzione tedesca: Volker Schlöndorff, Alexander Kluge e Werner Herzog. Tre maestri
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