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Capo Plaza, anche i ricchi piangono
Nel nuovo album ‘Ferite’ il trapper racconta paure e insicurezze. «L’hip hop non è solo spocchia e mascolinità. Spero che il disco possa essere d’aiuto a chi ha attraversato un brutto periodo come il mio»
Nel nuovo album ‘Ferite’ il trapper racconta paure e insicurezze. «L’hip hop non è solo spocchia e mascolinità. Spero che il disco possa essere d’aiuto a chi ha attraversato un brutto periodo come il mio»
È il rapper italiano più ascoltato all’estero e il nuovo album ‘L’angelo del male’ funzionerà. Ma il racconto neorealista è diluito da troppi feat (18 in 16 brani) e compromesso da canzonette inutili
È andato con 15 strumentisti nella campagna toscana. Scopo: tenersi alla larga dalla catena di montaggio delle canzoni e fare un disco come negli anni ’70. Il risultato è ‘Māyā’, un album ispirato tra le altre cose dall’uso di sostanze psichedeliche, ma anche «un’esperienza condivisa 24 ore su 24». L’intervista
Con il suo nuovo album non vuole «cadere nei cliché del maschilismo», ma essere un «buon musulmano» e aiutare il suo quartiere («abbiamo portato questa realtà a galla, ora speriamo facciano qualcosa per questo degrado»). Ecco l’intervista
Il trio è tornato assieme sul palco dopo nove anni trasformando il palazzetto in un enorme bar di piazza. Niente nostalgia o culto eccessivo della personalità, ma una festa dell’hip hop italiano (e molto milanese) e del suo gruppo più influente
Il nuovo album del rapper di Massafra ‘I nomi del diavolo’ è ispirato al ‘Signore delle mosche’ di William Golding, mischia letteratura e videogame, racconta il male nelle nostre vite, compresi i morti provocati dall’acciaieria. L’intervista
Geolier, Fabri Fibra e Rose Villain sono i giudici del nuovo talent hip hop di Netflix dove i concorrenti si sfidano a colpi di freestyle, battle, video, feat. Premio: 100 mila euro. È competizione al quadrato, licenza di uccidere in rima. «Ma dà anche gli strumenti per decodificare il rap italiano»
Il rapper arriva al secondo album, titolato come la celebre opera di Antoine de Saint-Exupéry, con un messaggio chiaro: «Ero povero in una zona e in un contesto di mer*a, ma con un obiettivo si può arrivare ovunque»
Guè, Jake la Furia e Don Joe hanno fatto un album pieno di (auto)citazioni, senza concessioni ai trend di oggi, pensato per i fan. Sono nati per questo, come Marracash che è ospite con Elodie e Sfera Ebbasta
Risse, coltellate e sparatorie, la vita in galera («lì ci sono le persone vere»), la musica come salvezza (grazie a Baby Gang), il disco che uscirà a gennaio. «Sono uno che ha vissuto delle cose e le racconta»
Lo dice nel nuovo album ‘Le cose cambiano’, rap orgogliosamente di provincia, «dove i trend arrivano dopo». La nostra intervista: la depressione, la rabbia, i soldi, l’emo. E i criticatissimi testi rap, che però «non fanno male a nessuno»
Legge i russi, si ispira al rocker di Zocca e al rapper della Barona. «Vengo da un posto piccolo, non mi sono dovuto creare un personaggio». Chiacchierata al bar del paese attorno all’album ‘Identità’
Tra la trap e l'it-pop il collettivo napoletano cerca (e forse ha trovato) una terza via. E se esiste ancora l'underground, loro vogliono esserne i paladini. Il nuovo disco è stato anticipato ieri da un corto di cui vi mostriamo alcune immagini backstage
Abbiamo intervistato il rapper (che sta registrando un nuovo disco) per farci raccontare la sua vita da produttore dell’album ‘No Regular Music’ di Sadturs e Kiid: «È una rivoluzione, mi ricorda ciò che ho passato con Charlie Charles»
È un rapper con il mito di Carmelo Bene e un attore/regista che si ispira a Harmony Korine. Solo non chiamatelo influencer («poi la gente pensa "questo è un coglione"»). Venerdì è uscito il suo primo album, 'Fallimento'. Ne abbiamo parlato con il diretto interessato
Tutto, da Rete Quattro a La Repubblica. Del resto l'ha fatto Zerocalcare che immaginiamo già pronto col suo “sti cazzi” quando da Robinson o dal Venerdì gli chiederanno un’intervista o un disegnetto
Brani d’amore e inni emo identitari cantati a squarciagola da un pubblico di giovani entusiasti: sul palco della data milanese funziona tutto
In un estratto dal romanzo ‘Morte di un trapper’, la Milano dello spaccio di vent’anni fa e di oggi raccontata dal protagonista, un ex rapper che diventa detective privato
Nelle sue canzoni, la fashion designer lituana trasforma le signore della Milano bene in icone. «Meglio pensare a quel mondo che a quello di oggi». E se non si hanno i dané, «colazione da Cucchi e riso in bianco per cena»
Troppo cumenda e bauscia, il Cav è meno popolare di quel che si pensa nella scena hip hop. E però grazie al berlusconismo è riuscito a influenzare il rap, trasformandolo in un grande talk di Rete 4
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