I 15 migliori album italiani usciti nel 1984
Dal Mediterraneo di De André e di Giuni Russo all’Europa di Garbo e Gianna Nannini, e poi Dalla, Conte, Fossati, Gaber, Venditti e Matia Bazar, il puzzle (cit.) del nostro pop di quarant’anni fa
Dal Mediterraneo di De André e di Giuni Russo all’Europa di Garbo e Gianna Nannini, e poi Dalla, Conte, Fossati, Gaber, Venditti e Matia Bazar, il puzzle (cit.) del nostro pop di quarant’anni fa
Viaggio devozionale semiserio in una Liverpool che somiglia a Santiago di Compostela, tra reliquie dei Fab Four, cattedrali laiche, brutti ritratti e sacerdoti autonominatisi tali. Si paga in contanti, grazie
La padronanza totale della musica, la viralità, i concerti partecipati. Eppure manca qualcosa. Profilo di un talento capace di far meraviglie, ma anche di pubblicare pezzi poco comunicativi
Dalle acustiche di tradizione folk-blues alle elettriche rock con doppio manico, la storia delle chitarre a dodici corde è fatta di fortune altalenanti e sonorità uniche. Un breve excursus, dai Byrds ai R.E.M.
L’ultimo dei Genesis con Peter Gabriel, la splendida bizzarria degli Sparks, il grande affresco sudista di Randy Newman, il proto punk dei New York Dolls, l’ora più buia di Gram Parsons, il lost weekend di Lennon e altre opere uscite in un anno fatto di grandi contrasti e grande musica
Siamo stati a Manchester per vedere lo show che a fine marzo arriverà a Torino e Milano. Aspettatevi uno spettacolo leggibile a vari livelli: un concerto pop, ma anche una riflessione sul carattere effimero della condizione umana
La moglie Anna e il figlio Filippo raccontano un pezzo di storia del cantautore, dagli esordi agli inediti usciti oggi. Gli occhiali rossi, le canzoni a fumetti, i concerti, le amicizie, i contrasti. La sua unicità
Ieri sera il Cavern di Liverpool ha ospitato la seconda tappa dell’Albion Tour della band di Peter Doherty e Carl Barât. Un movimentato esorcismo del passato in cui si finisce per avere più birra addosso che in corpo
Batterista del Molleggiato a soli 13 anni, in pieno boom del rock’n’roll, è stato nei Ribelli con Demetrio Stratos e nella house band del Clan. Qui racconta quegli incontri e la storia della paternità di ‘Pugni chiusi’
Elio, Faso e Rocco Tanica ricordano Paolo Panigada: l’incontro e il contributo decisivo allo stile “classico” di Elio e le Storie Tese, il feelingometro e il Bogliaphone, il talento e l’ironia, il dramma e la bellezza
La riedizione di ‘Scritti scelti male’, la partecipazione a ‘LOL 4’, gli Elii, gli articoli rifiutati da Rolling Stone (mhmm), le battute cattive e la sensibilità altrui: intervista a uno a cui piace da matti far ridere la gente
Dopo la fine dei Beatles ha coperto per dieci anni il ruolo di braccio destro di Paul McCartney. «Ora ho qualcuno con cui lavorare, a cui non devo spiegare tutto». Ritratto del musicista scomparso ieri
Quarant’anni di dischi assieme, fiducia e libertà, talento e ironia, una congestione bellissima, l’importanza del «culo della musica». Massimo Moriconi e la nostra cantante migliore, piccola storia di un grande legame musicale
Paul e Ringo si ricongiungono con John, Colapesce e Dimartino recuperano la voce di Ivan Graziani. I valori che riemergono assieme alle tracce dei cantanti scomparsi sono simbolici, etici, commerciali
Bridge, special, middle-eight. Un ginepraio di (falsi) sinonimi per indicare un elemento della canzone dato ormai per disperso. È una storia che ha a che fare con l’evoluzione (o l’involuzione) della pop song
L’edizione deluxe per il trentesimo anniversario offre l’occasione per ricontestualizzare l’ultimo album dei Nirvana e la «anemic royalty» del suo creatore, che in quel disco continuava a guardare al futuro
Il suono del suo strumento lo trovi ovunque, dalla Carrà di ‘Rumore’ a ‘Fantozzi’ ai dischi di Guccini, De André, Mina. «Un batterista è un acrobata su un filo che rischia di cadere nel baratro del cattivo gusto»
Da Tony Tammaro agli Articolo 31, passando per Squallor e Piotta, 40 anni di canzoni italiane sentitamente, volutamente trash. La domanda è: ci sono o ci fanno?
Tra gli anni ’60 e ’70 si traducono i pezzi inglesi e americani (e non solo) per lanciarli sul nostro mercato ancora chiuso nei propri confini culturali e linguistici. Risultato: tradimenti senza pietà dei testi originali
Nel giro di pochi anni si registra un passaggio generazionale tra complessini, caschetti, traduzioni e accenti British in un’Italia sospesa tra boom e pudore, novità e tradizione, Inghilterra e Vaticano
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