10 dischi per scoprire il prog francese
L’opera apocalittica di gruppo destinato a fama mondiale, il cugino di ‘Tubular Bells’, una favola del Trecento, viaggi in terre immaginarie e altri album che hanno segnato il progressive anni ’70 d’oltralpe
L’opera apocalittica di gruppo destinato a fama mondiale, il cugino di ‘Tubular Bells’, una favola del Trecento, viaggi in terre immaginarie e altri album che hanno segnato il progressive anni ’70 d’oltralpe
L’album al numero uno non si discute. Resta da decidere se è meglio il rock americanizzato di ‘Once Upon a Time’ o quello impegnato di ‘Street Fighting Years’, l’elettricità di ‘Sparkle in the Rain’ o i viaggi di ‘Empires and Dance’
Il sogno di conquistare Inghilterra e America cantando in lingua inglese in una selezione di dischi pubblicati tra il ’73 e il ’76 da PFM, Banco, Battiato, Orme, Latte e Miele, Maxophone, Rovescio della Medaglia
Copie dei gruppi italiani, titoli in francese, canzoni in un inglese discutibile, echi dei Genesis. Ma anche lavori personali, bombardamenti tastieristici, raffinatezze. Viaggio ai confini del progressive
Dieci anni fa moriva Claudio Rocchi. Tutti conoscono, anche solo di fama, il suo primo ‘Volo magico’. Ecco quali sono, e come sono, gli altri album del decennio d’oro
Macché prog, la band di ‘Arbeit Macht Frei’, uscito cinquant’anni fa, era un’esperienza unica. Scopo: uccidere il rock e i suoi padroni. I ricordi di Patrizio Fariselli che sta portando in giro l’album
Autori di musica pomposa o di rompicapi rock appassionanti? Viaggio nella discografia del grande gigante gentile del prog, a caccia dei pezzi pregiati
Cinquant’anni fa usciva l’album più importante dell’inglese, ‘Tubular Bells’. È anche il migliore? Ecco suite, sequel, dischi pop: in fondo, nascono quasi tutti in reazione a quel memorabile best seller
La tournée nel Sud Italia, quando non ci andava nessuno, i concerti negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove si è presentata la Regina Madre, il Giappone, la reunion del ’97: ricordi di una vita on the road
Gli ologrammi, la scrittura per orchestra, il disprezzo dei critici, l’opera inedita sulla cosmonauta russa: il Battiato “colto” raccontato dal compositore e direttore d’orchestra (e suo collaboratore) Carlo Boccadoro
C’entrano anche il Movimento che s’arrabbia, i Matia Bazar, la brunetta dei Ricchi e Poveri, Caterina Caselli alla radio, Sabrina Salerno a scuola. Intervista al bassista e autore dei pezzi Alberto Moreno
Imitando i vinili che arrivano (a fatica) da Stati Uniti e Inghilterra, il nostro rock si fa un bel viaggio. Nascono dischi pieni d'immaginazione e l'underground come incubatore di movimenti e tendenze
Suoni dall'underground anni '80: il gotico nazionale in una selezione di dischi per lo più sconosciuti al grande pubblico, spesso derivativi, a volte distintamente italiani, sempre passionali e tormentati
L'ironia, la generosità mai esibita, la voglia di sperimentare, la riservatezza: il racconto del musicista che ha collaborato per 36 anni con Battiato, che oggi avrebbe compiuto 79 anni
Festeggiare i 70 anni di SuperIvan riascoltando i primi tre album, strani in modo assurdo, musica "per dipingere di rosa le vostre fabbriche" e "bruciare il fragile velo che divide normalità e pazzia"
Nella classica si raccontano da sempre storie usando solo mezzi musicali. Nel rock ci hanno provato soprattutto i progger, dal Rick Wakeman delle mogli di Enrico VIII all'Anthony Phillips di '1984'
Meglio ‘Come è profondo il mare’ o il ‘Lucio Dalla’ del '79? Le follie con Roversi o l'elettronica di ‘1983’? Nel giorno in cui Dalla avrebbe compiuto 80 anni, ecco la classifica dei suoi dischi
Un cofanetto contenente 53 tracce ripercorre la storia live del gruppo dal 1970 al 1988 attraverso piccole e grandi esibizioni trasmesse dalla BBC. Ascoltandolo si (ri)scopre che...
Le versioni dal vivo, le rimasterizzazioni, i remix, la rilettura solista di Roger Waters: più si va in profondità, più ci si accorge di quanto il concept del 1973 sia ricco. In tutti i sensi
Cinquant’anni fa usciva ‘The Six Wives of Henry VIII’ di Rick Wakeman. Con lui, ELP, Yes e altri il progressive andava oltre. Troppo? Forse no, perché quei dischi aprivano nuovi mondi
Restiamo
in contatto
Ti promettiamo uno sguardo curioso e attento sul mondo della musica e dell'intrattenimento, incursioni di politica e attualità, sicuramente niente spam.