Un approccio ideologico, romantico, adatto al personaggio, al tema e al racconto che al netto di costumi, dialoghi e avvenimenti, stupisce per l’attualità.
Poche parole, qualche smorfia, anche facendosi da parte è il centro di tutto: D10S ad Amici 17
L’attore racconta le difficoltà e il percorso per interpretare un uomo diventato un mostro, con l’aiuto della sua compagna Penelope Cruz, diventata per l’occasione amante del re dei narcos.
Il sistema di eliminazione del talent è più complesso e insensato della legge elettorale. Nonostante Totti, Gianni Morandi e Ghali, la seconda puntata è preoccupante.
Certo, la Juventus fa tutto con più stile. Perché mentre il resto d’Italia dà agli arbitri epiteti come cornuto, lo juventino gli dice “a insensibileeee!”. Lo stile Juve è tutto qua, perché le parole sono importanti. Ma i contenuti sempre gli stessi.
L’attore in sala dal 12 aprile con ‘Io sono Tempesta’ del protagonista Giallini dice “è il nuovo Sordi”.
Il nuovo film di John Krasinski sembra un horror normale, anzi uno stereotipo. Ma non è così, è un’opera tanto semplice quanto geniale, altro che il bluff ‘Get Out’.
Probabilmente Marquez infrangerà molti altri record ma, al contrario del Dottore, non sarà mai un campione.
Lo show di Maria De Filippi cambia tornando al passato: e fa ancora discutere la sua prof più cattiva.
Se i film di Natale non mascheravano la volgarità, il trash, il sessismo, l’omofobia e il razzismo, Pio e Amedeo invece provano anche a fare i paraculi.
Il film di Alessandro Aronadio ci regala un Edoardo Leo profeta di un nuovo credo: lo ionismo.
Ha interpretato Geronimo e Nuvola Rossa, ha recitato in ‘Balla coi lupi’ e ‘Avatar’. Ora è il protagonista di ‘Hostiles’, e incarna da sempre l’immagine dei nativi americani. Contro luoghi comuni e razzismo.
È il quinto candidato ai David di Donatello di questa sera, quello che nessuno dei vostri amici conosce. Ma dovrebbe.
Una foto, un teaser, qualche indiscrezione. E scattano recensioni, analisi e social storm che dimostrano una volta di più la genialità del regista premio Oscar.
Quello che è successo domenica è l’ennesima conferma che il calcio è un mondo per cui valgono sempre regole a parte.
La fantascienza su Netflix non va. Dopo l’appena sufficiente ‘The Cloverfield Paradox’, ecco il disastroso film del figlio di David Bowie.
Tra sala, home video e Netflix, ovviamente, l’horror ci ha regalato tante belle sorprese, in mezzo a (troppe) opere mediocri.
Gabriele Muccino mette in questo lungometraggio tutto il suo cinema e lo eleva alla massima potenza. E ci ricorda che solo lui può fare film così.
Il grande regista e attore inciampa in un film sciatto, a tratti parodistico. E non è colpa dei (veri) protagonisti.
Chissà se Cruciani, Severgnini & C. si schiereranno contro i tifosi bianconeri come fanno con quelli napoletani. O forse capiranno che il “tifo” antisportivo è una malattia senza colori?