Red Hot Chili Peppers: 10 cose che non sapevi su 'Blood Sugar Sex Magik' | Rolling Stone Italia
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Red Hot Chili Peppers: 10 cose che non sapevi su ‘Blood Sugar Sex Magik’

Oggi è il compleanno di Flea, festeggiamolo riascoltando il classico del 1991 che ha trasformato i RHCP in una band di caratura mondiale

Red Hot Chili Peppers: 10 cose che non sapevi su ‘Blood Sugar Sex Magik’

Blood Sugar Sex Magik ha cambiato la carriera dei Red Hot Chili Peppers. Dopo anni passati a sperimentare con il college-rock (cambiando una marea di musicisti, soprattutto dopo la morte per overdose di Hillel Slovak), il quartetto di Los Angeles non era ancora riuscito a superare lo status di “piccola band di culto”. Mother’s Milk, il loro ultimo album con EMI, gli aveva fruttato qualche passaggio in radio e su Mtv – soprattutto grazie alla cover di Higher Ground di Stevie Wonder -, ma si era classificato solo al 52esimo posto della Billboard Top 200.

Nel 1991 cambia tutto: esce Blood Sugar Sex Magik e i Red Hot diventano delle star. È il primo album con Warner Bros e il primo registrato con Rick Rubin: in scaletta quattro hit enormi – Give It Away, Under the Bridge, Breaking the Girl e Suck My Kiss -, pezzi incredibili che hanno fatto schizzare l’album in terza posizione della Billboard Top 200, vendendo 13 milioni di copie in tutto il mondo.

BSSM ha dimostrato che i Red Hot erano qualcosa in più dei quattro tizi nudi con il calzino sul cazzo. Ecco le 10 cose che (probabilmente) non sapete sul classico funk del 1991.

1. All’inizio la band non voleva lavorare con Rick Rubin

Il curriculum di Rick Rubin era già impressionante, ma i Red Hot avevano delle riserve e non erano sicuri di volerlo alla produzione. «All’inizio ho pensato: “Wow, Rick Rubin! Non so se va bene…”», ha detto Anthony Kiedis. «Ha lavorato con tutte queste band negative e i Red Hot erano tutto il contrario, solo energia positiva. Pensavo che non avrebbe mai funzionato: poi l’abbiamo conosciuto e abbiamo visto che è una persona incredibile». Alla fine la band ha collaborato con Rubin per i cinque dischi successivi.

2. Blood Sugar Sex Magik è il primo album registrato alla Mansion, la gigantesca tenuta di Rubin

Costruita nel 1918, la Manson – la villa di Rick Rubin in stile mediterraneo – è stata casa e studio di registrazione per decine di artisti che Rubin ha prodotto negli ultimi 25 anni. Marilyn Manson, Slipknot, System of a Down, Mars Volta e Linkin Park sono solo alcuni dei nomi passati per quelle stanze, ma i primi sono stati i Red Hot. «Rick ci ha proposto di registrare lì», ha spiegato Kiedis. «Avevamo sempre lavorato in studio ed eravamo felici di cambiare, di abbandonare tutti quegli ambienti high-tech. Non vedevamo l’ora di trasferirci, di isolarci per fare il nostro disco». All’epoca, però, pensare di registrare un disco in una casa era considerato una follia. «Tutti ci dicevano che non avremmo mai fatto suonare bene una batteria lì dentro», ha continuato Kiedis. «Ovviamente si sbagliavano».

3. Un membro della band odiava la storia macabra della villa

Mentre Kiedis, Flea e John Frusciante hanno vissuto nella villa per due mesi, il batterista Chad Smith non aveva nessuna intenzione di stare lì. «Avevamo sentito che la casa era infestata, a quanto pare da una donna stata assassinata negli anni ’30. Chad non era contento di passare del tempo sul luogo del delitto», ha detto Kiedis, «e se ne torrnava a casa in moto tutte le notti». Frusciante, invece, amava i rumori inquietanti che si sentivano di notte. «Ci sono sicuramente dei fantasmi», ha detto in un’intervista per Interview. «In una stanza, poi, c’è una strana atmosfera erotica. Sono sicuro di aver sentito una donna godere: non mi sono mai masturbato durante le registrazioni, ma quando ho dormito lì non sono riuscito a resistere».

4. Kim Gordon ha cambiato il modo di suonare di Flea

Flea è uno dei bassisti più virtuosi del rock, ma in Blood Sugar Sex Magik ha scelto un approccio più melodico. «Ho volutamente evitato di scrivere parti difficili o fighette», ha detto a Guitar Player nel 1991. «Volevo essere al servizio del pezzo. A parte quella di Naked in the Rain, non ci sono parti slap nell’album». L’idea gli è venuta leggendo un’intervista di Kim Gordon, la bassista dei Sonic Youth. «Diceva di amare il basso funk ma di odiare i bassisti bianchi, perché l’avevano trasformato in una cosa da macho. Sapevo di essere il colpevole e ho deciso di non fare niente del genere nel nuovo album. Speriamo che non mi odi, perché io penso che sia una musicista grandiosa».

5. Tutti gli assoli di Frusciante sono stati registrati alla prima o alla seconda take

Il suono di Blood Sugar Sex Magik dipende in larga parte da un fattore: quasi tutte le basi sono registrate dal vivo, assoli di chitarra compresi. «Molti dei soli di John sono stati suonati insieme a tutta la band», ha spiegato Flea. «Non abbiamo toccato quasi nulla. Li suonava massimo due volte, se non gli piaceva cambiava tutto».

6. Give It Away è l’unica canzone del mondo ispirata contemporaneamente a River Phoenix e Nina Hagen

Kiedis ha spiegato che Give It Away è ispirata a un consiglio ricevuto da Nina Hagen: «è importante dare via qualcosa», gli ha detto. «È fonte di energia positiva. Se hai un armadio pieno di vestiti e cerchi di tenerteli tutti, la tua vita diventerà insignificante. Se invece regali qualcosa a qualcuno, allora il mondo sarà un posto migliore». Nel pezzo c’è anche una semi-dedica a River Phoenix, che Kiedis aveva conosciuto tramite la fidanzata Ione Skye. «River era spesso dalle nostre parti durante le registrazioni», ha spiegato Kiedis. «Era un grande fan, e una strofa di Give It Away è dedicata a lui».

7. Anthony Kiedis ha scritto il testo di Under the Bridge come una poesia, non voleva farne una canzone

Under the Bridge è stato uno dei pezzi più ascoltati del 1992 e nasce come poesia scritta da Kiedis in onore dei suoi primi due anni di sobrietà. «Pensavo alla mia vita e a quanto fosse triste», ha detto a Rolling Stone nel 1992. «Ma nonostante tutti i problemi era infinitamente migliore di due anni prima, quando ero sempre fatto. Mi dicevo continuamente: “Sono depresso ma non voglio tornare a due anni fa”». Non aveva mai pensato di trasformare la poesia in una canzone, poi Rick Rubin ha trovato il testo in uno dei suoi quaderni. «Pensavo che l’avrebbe odiata. Poi mi ha chiesto di cantargliela e l’ha mandato al tappeto. Non volevo che la band sentisse il pezzo, ma è piaciuto un casino anche a loro e l’abbiamo messo in scaletta».

8. Kiedis ha scritto I Could Have Lied pensando alla sua relazione con Sinéad O’Connor

Nonostante fosse un noto Don Giovanni, Kiedis è stato messo sotto dalla cantautrice irlandese Sinéad O’Connor. I due si sono frequentati per un breve periodo quando abitavano a Los Angeles: «andavamo in giro in macchina e sentivamo musica, ci baciavamo e cose così», ha raccontato Kiedis. «Ma non si è mai concessa completamente, ecco. E non mi riferisco solo agli aspetti vaginali della questione». Nonostante tutto, però, Kiedis la considera la «relazione non-sessuale più bella che io abbia mai vissuto». Quando la O’Connor ha chiuso tutto senza dare spiegazioni (a parte un breve messaggio sulla segreteria telefonica), ha scritto I Could Have Lied in una notte. La mattina dopo ha lasciato la cassetta con la registrazione nella cassetta delle lettere della ragazza, ma non ha mai ricevuto risposta. «Credo che alla fine mi abbia fatto un favore», ha scritto anni dopo nella biografia Scar Tissue. «Chi vuole quel genere di problemi?»

9. Blood Sugar Sex Magik doveva essere un doppio album

I Red Hot Chili Peppers hanno registrato almeno 25 pezzi durante le session di Blood Sugar Sex Magik. Solo 17, però, sono finiti nella scaletta definitiva. Secondo quanto riportato nel libro di Jeff Apter Fornication: The Red Hot Chili Peppers Story, Rick Rubin era determinato a pubblicare un doppio album. Secondo quelli di Warner, però, il prezzo maggiorato di un doppio cd avrebbe spaventato i consumatori. Molti degli scarti delle session (Sikamikanico, Soul to Squeeze, lo strumentale Fela’s Cock e la cover di Iggy Search and Destroy) sono finiti in varie raccolte e colonne sonore.

10. Durante il tour la band ha suonato Breaking the Girl solo una volta

Con il suo ritmo in 6/8, la chitarra a 12 corde e il mellotron spaziale, Breaking the Girl era un pezzo molto strano per gli standard dei RHCP. Nonostante tutto, però, è diventata presto una hit su MTV e in radio. Non era facile renderla sul palco, e la band l’ha suonata solo una volta in tutto il tour – il 16 ottobre 1991, a Madison – prima di bandirla dalla scaletta. «Abbiamo suonato Breaking the Girl e la performance era orrenda», ha scritto Kiedis in Scar Tissue, «il resto del concerto è andato bene». Il pezzo non è tornato in scaletta prima del 2000: è stato suonato solo 16 volte in tutta la carriera della band.

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