Pewdiepie, ci sei o ci fai? | Rolling Stone Italia
Gaming

Pewdiepie, ci sei o ci fai?

Lo YouTuber più famoso del mondo ritira una donazione da 50 mila dollari a un’associazione contro l’antisemitismo dicendo di non essersi “informato abbastanza”

Pewdiepie, ci sei o ci fai?

Anche non volendo mettere in dubbio la buona fede di Pewdiepie, il modo in cui ha gestito la situazione è abbastanza imbarazzante.

Felix “Pewdiepie” Kjellberg ha da poco festeggiato i 100 milioni di iscritti sul suo canale YouTube, il primo influencer al mondo a raggiungere un tale traguardo, e per celebrare l’evento aveva di voler donare 50 mila dollari all’ Anti-Defamation League, un’organizzazione internazionale ebraica che si impegna a combattere l’antisemitismo.
La scelta del destinatario non è stata di certo casuale, e in molti ci hanno visto la volontà di mettere a tacere una volta per tutte le accuse di antisemitismo che lo YouTube stesso ha incassato in passato per via di certe battute di cattivo gusto presenti in alcuni dei suoi video. Polemiche che all’epoca gli valsero anche l’interruzione di una lucrosa collaborazione  con Disney, oltre che al danno di immagine.
Tuttavia, persino l’annuncio della donazione è stato motivo di lamentele da parte di alcuni dei follower del canale, che si sono spinti addirittura a vaneggiare su una presunta ipotesi del complotto che vorrebbe il povero Kjellberg ricattato dai poteri forti della lobby ebraica.

La verità è che l’ADL è, a sua volta, bersaglio di numerose critiche per alcune sue posizioni estreme e intolleranti in particolare nei confronti delle popolazioni arabe e delle minoranze afroamericane e queer. Allo stesso tempo, l’organizzazione collabora da anni con YouTube per individuare ed eventualmente eliminare tutti quei contenuti sulla piattaforma colpevoli di diffondere odio e razzismo, un’attività che avrebbe colpito a volte anche canali del tutto innocui.
Partendo dal presupposto che, ad oggi, non esiste al mondo nessuna piattaforma digitale delle proporzioni di YouTube (ma anche molto inferiori) con un sistema di moderazione infallibile – basti pensare alle analoghe proteste che, di volta in volta, anche Facebook e Twitch si ritrovano a fronteggiare –, in questo modo l’ADL si è guadagnata presso alcuni la fama di vero e proprio nemico della libertà di pensiero, e di essere uno dei principali responsabili della così detta “Adpocalypse” che ha travolto gli Youtuber nel 2017.
Per motivare il proprio ripensamento Pewdiepie ha spiegato di aver indicato l’associazione benefica perché “gli era stata consigliata” invece di sceglierne una di propria spontanea iniziativa, e che all’epoca non sapeva molte cose sull’organizzazione che non sono di suo gradimento. Si è anche assunto la responsabilità “al 100%” di non essersi informato adeguatamente prima di annunciare la donazione.
Complimenti per la sincerità, non c’è che dire, e nessuno mette in dubbio che Kjellberg sia libero di dare i suoi soldi a chiunque si senta che lo rappresenti davvero, ma a questo punto non era meglio spendere venti minuti per una ricerca su Google invece di trasformare un’iniziativa lodevole nella solita, imbarazzante occasione per alcuni frustrati del web di dare sfogo alle proprie allucinanti paranoie?

È la prima volta nella storia di YouTube che un canale supera i 100 milioni di iscritti. Un record che la piattaforma ha premiato con l’assegnazione di uno speciale riconoscimento.