Rutger Hauer e tutti i suoi videogame | Rolling Stone Italia
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Rutger Hauer e tutti i suoi videogame

Un ultimo saluto a Rutger Hauer, tra videogiochi interpretati da protagonista e occasioni mancate

Rutger Hauer e tutti i suoi videogame

Il celebre attore olandese, cinema a parte, è stato molto legato al mondo del divertimento elettronico.

La carriera artistica di Rutger Hauer è stata ricca di successi. L’attore olandese ha avuto modo di vestire i panni di personaggi entrati nella leggenda, che resteranno per sempre impressi nell’immaginario collettivo. In alcuni casi ha lavorato a pellicole che, dopo essere state proiettate sul grande schermo, sono state trasformate in videogiochi. Tra titoli eccellenti e cocenti delusioni, ruoli da protagonista e incroci mancati, vogliamo omaggiarlo con una breve carrellata di giochi ispirati a film da lui interpretati… e non solo!

Blade Runner (1997)

Tranquilli, non lo stiamo per fare. Non abbiamo intenzione di iniziare questo paragrafo con il famoso monologo conclusivo del capolavoro di Ridley Scott. Lo avrete letto ovunque, e abbiamo deciso di risparmiarvelo. Perché in questo momento ha francamente stancato. E perché il qui citato Blade Runner, videogioco sviluppato dai Westwood Studios nel 1997, non è (neanche lontanamente) una fedele trasposizione dell’opera cinematografica. Si tratta infatti di un’avventura “parallela”, che riprende dal film (e dal libro di Philiph K. Dick) tematiche e ambientazioni, costruendo però intorno a esse una nuova storia. Protagonista dell’avventura non è quindi Rick Deckard ma un altro cacciatore di taglie, Ray McCoy, impegnato nella ricerca di androidi che si mimetizzano tra la popolazione. Interrogatori, ricerca e un pizzico di azione si miscelano per dare vita a un’esperienza di gioco che, malgrado sia trascorso oltre un ventennio dalla sua uscita, risulta ancora intrigante. Certo, se confrontato con le produzioni moderne è facile trovare tanti limiti, soprattutto nella realizzazione tecnica, ma l’eccellente riproposizione delle atmosfere originali e la necessità di operare scelte di carattere morale riescono a sopperire ampiamente a queste lacune. Non ritrovare al suo interno Roy Batty è un vero peccato…

In Blade Runner sono riproposte le atmosfere del film, con una differente trama principale e nuovi personaggi.

Batman Begins (2005)

Il primo capitolo della trilogia di Nolan ha dato origine a una nuova vita cinematografica per l’uomo pipistrello. Batman Begins è un film emozionante, intenso, caratterizzato da un’atmosfera cupa e oscura. È anche una pellicola che può vantare un cast stellare, con leggende del calibro di Christian Bale, Michael Cane, Morgan Freeman, Lian Neeson, Gary Oldman e ovviamente Rutger Hauer. Per la sua trasposizione videoludica, Electronic Arts ha ben pensato di rivolgersi agli attori originali per fornire le voci ai relativi personaggi principali. A tutti tranne a due. Questi due sono Gary Oldman (il capitano Gordon) e Rutger Hauer (William Earle). Poco male, visto che il livello qualitativo non è minimamente all’altezza della pellicola originale. Le idee di base sono buone, con una commistione tra stealth e azione che sarà poi sapientemente sviluppata da Rocksteady, il problema è l’eccessiva linearità dell’azione, resa ancora più evidente da ambientazioni che non lasciano alcuno spazio alla fantasia. Rutger non c’è, e molto probabilmente gli è andata bene così. Meglio ricordarlo nel film, e dimenticarsi del videogioco…

Rutger Hauer e Gary Oldman sono gli unici due personaggi principali di Batman Begins a non apparire nel videogioco.

Buffy The Vampire Slayer (2002-2009)

Prima di entrarvi definitivamente in contatto (come vedremo di seguito), Rutger Hauer ha sfiorato il mondo videogiochi in diverse situazioni. Una di queste è legata a una pellicola cinematografica da cui è stata tratta una serie di successo planetario. Stiamo parlando di Buffy, l’Ammazzavampiri. La prima apparizione di Buffy è avvenuta infatti in un film del 1992, in cui l’antagonista di turno (il vampiro Lothos) era interpretato proprio da Rutger Hauer. Uno spunto perfetto per un videogioco, che non si è concretizzato a causa dei (pessimi) risultati al botteghino. Dimenticata l’avventura originale, a diventare protagonista di ben cinque titoli è stata la serie televisiva, con avventure per Game Boy Color, Xbox, Game Cube, PS2 e Game Boy Advance. Per tutti, la risposta alla domanda “è un gioco dell’orrore o un orrore di gioco?” è semplice e triste. È la seconda. Partendo da queste premesse, come per Batman Begins, è forse un bene che gli sviluppatori non si siano ricordati dell’originale e abbiano lasciato tranquillo Lothos…

Rutger Hauer non è stato coinvolto nella serie televisiva e, per questo motivo, ha “schivato” cinque pessimi videogiochi.

Observer (2017)

Il collegamento tra Rutger Hauer e videogiochi assume finalmente dei connotati importanti nel 2017, quando Rutger viene chiamato a interpretare il ruolo dell’agente Daniel Lazarski, protagonista di The Observer. L’avventura realizzata dal team polacco di Bloober Team ci trasporta in una Cracovia del futuro tra atmosfere che sembrano uscire direttamente da Blade Runner e da Ghost In The Shell. Situazioni horror, momenti carichi di tensione e ambientazioni cyberpunk fanno da cornice a un titolo in cui l’investigazione ricopre un ruolo cardine, con una struttura di gioco che riesce a colpire nel segno senza mai risultare troppo complessa o eccessivamente banale. La trama scorre fluida e, indagine dopo indagine, non si vive mai un momento di stanca. Un’esperienza coinvolgente anche grazie all’ottimo lavoro svolto da Rutger Hauer, che non si limita a fornire la sua voce, ma è anche il “modello fisico” su cui è basato l’agente Lazarski.

L’atmosfera di Observer deve molto ai classici della fantascienza, con rimandi a diverse opere letterarie e cinematografiche.

Kingdom Hearts 3 (2019)

Dopo aver lavorato a una piccola produzione indipendente, il secondo contatto tra Rutger Hauer e i videogiochi ha un peso specifico decisamente superiore. Rutger viene infatti chiamato da Square Enix per interpretare un ruolo chiave in Kingdom Hearts 3. Il terzo capitolo della saga ideata da Tetsuya Nomura, dopo un’attesa che con un’iperbole oseremmo definire quasi secolare, ha segnato la chiusura di un arco narrativo iniziato nel lontano 2002. E lo ha fatto con un’avventura ricca di colpi di scena, visivamente accattivante, ben congegnata nelle dinamiche di gioco e ottimamente caratterizzata nei personaggi. Nei protagonisti e nell’antagonista principale, il Maestro Xehanort. Dopo essere stato interpretato in due episodi (Kingdom Hearts Birth by Sleep e Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance) da Leonard Nimoy, in seguito alla scomparsa del “Signor Spock” il ruolo del cattivone di turno è passato nelle mani di Rutger Hauer.

Il Maestro Xehanort, interpretato nel terzo episodio della serie da Rutger Hauer, è il principale antagonista della saga di Kingdom Hearts.

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