Il curioso caso di Roblox | Rolling Stone Italia
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Il curioso caso di Roblox

Un gioco sconosciuto ai più, che tuttavia macina milioni di giocatori al mese e milioni di dollari di fatturato. La storia e i segreti di un fenomeno dell'intrattenimento

Il curioso caso di Roblox

Finora Roblox ha totalizzato la bellezza di 21 miliardi di ore di utilizzo da parte dei suoi fan.

Roblox, per i non addetti ai lavori nel settori dei videogame, non è un nome noto, oscurato da titoli ben più mediatici quali Minecraft o Fortnite. Eppure questo gioco, lanciato addirittura nel 2006, a oggi vanta la bellezza di oltre 70 milioni di giocatori mensili. Un successo di numeri che, va da sé, ha portato in dote anche parecchi soldi. A Settembre 2018, mentre Roblox Corporation, la società che lo sviluppa, si apprestava a chiudere l’anno con un fatturato di oltre 70 milioni di dollari, ecco arrivare un finanziamento da ben 150 milioni, che si andava ad aggiungere a quello da 92 milioni ottenuto nel Marzo del 2017. Definire Roblox una macchina da soldi come poche altre, nel mondo dell’intrattenimento, è corretto, ma non dovrebbe stupire nessuno nel momento in cui si va ad analizzare il fenomeno. Roblox, tanto per cominciare, non è un gioco.

Creatori di mondi

È, piuttosto, una piattaforma per lo sviluppo di giochi. Quindi i suoi utenti sono dei veri e propri “creator” alle prese con un semplice linguaggio di programmazione e tanti strumenti per sviluppare, in breve tempo, dei piccoli gioielli. Questi, poi, vengono distribuiti in forma gratuita, oppure a pagamento secondo diverse modalità. Tutto con una moneta proprietaria, il Robux, che ovviamente può essere scambiata in vero denaro sonante. E qui, in fondo, si gioca buona parte del successo di Roblox: Roblox fa soldi perché fa guadagnare soldi ai suoi utenti. Pensate che, solo nel 2017, Roblox ha dispensato profitti per più di 30 milioni di dollari ai suoi utenti, trasformando in giovani milionari alcuni di loro. Jailbreak ne è l’esempio perfetto. Si tratta di un gioco, dalla grafica semplice ma curata, che consiste nell’evadere da un carcere. Realizzato da due ragazzi senza grosse esperienze regresse in materia di sviluppo, Jailbreak ha generato per loro guadagni a sette cifre, che hanno permesso loro di coprire tutte le spese del college per tutta la sua durata.

Un uomo solo al comando

La possibilità di avere fama e successo, unita alla potenza del Roblox Studio, l’editor col quale chiunque può improvvisarsi sviluppatore, ha fatto da calamita per milioni di utenti. Tra questi, c’è chi vuole effettivamente sporcarsi le mani e trasformare in realtà le proprie idee di gioco, e chi invece si accontenta di giocare ai titoli degli altri, oppure si mette a creare accessori per questi (che va poi a rivendere, ovviamente). Dietro a questo universo di possibilità si cela, in realtà, una sola persona. Roblox, infatti, è la creatura di David Baszucki, imprenditore e ingegnere americano classe 1963, che verso la fine degli anni ’80 sviluppò Interactive Physics, software per la creazione di esperimenti di fisica nelle scuole.

David Baszucki.

Il successo di quel titolo e di Working Models, una sorta di successore, portò nelle tasche di David e del fratello Greg 20 milioni di dollari e la sensazione che c’era parecchie opportunità da esplorare nei software per la creazione di contenuti. Nel 2004 iniziarono i lavori su Roblox e il resto è storia. Da quel momento, soldi a palate a parte, Roblox ha conosciuto una diffusione costante e inarrestabile, tanto da andare a conquistare i PC Windows e Mac OS, ma anche dispositivi iOS e Android, e perfino la console Xbox One e Oculus Rift, il caschetto di realtà virtuale. Senza contare una linea di giocattoli dedicati al brand, lanciata nel 2017. E con il patrimonio accumulato a suon di investimenti, dedicati proprio allo sviluppo della piattaforma, il futuro lascia intravedere nuovi, mirabolanti risultati.

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