I pro-player di videogame sono le nuove rockstar | Rolling Stone Italia
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I pro-player di videogame sono le nuove rockstar

Spesso si parla dei pro-player associandoli agli atleti professionisti. Oggi, lo psicologo dell’esport Mauro Lucchetta ci propone un paragone più ardito

I pro-player di videogame sono le nuove rockstar

Il mondo degli esport li ha resi celebri alla pari delle star della musica. Ma quali sono i campioni che più ci ricordano le vecchie rockstar?

I pro-player sono atleti? Forse. Ancora oggi se ne discute. Ma cosa succederebbe se provassimo a cambiare punto di vista e a guardarli con occhi diversi? Abbiamo fatto un’interessante chiacchierata con Mauro Lucchetta, psicologo degli esports, che mosso dalle abbuffate natalizie si è lasciato andare a un discorso molto intrigante. “Possiamo considerare la vita del pro-player in un team esport paragonabile a quella dei musicisti delle rock band in cerca di fama negli anni 80-90”, ha azzardato Mauro. “Tanto girare, spesso a vuoto, per suonare in qualsiasi locale nella speranza di sfondare. Tanto impegno, poche garanzie di successo e molto caos nella testa di ogni membro del gruppo ma, il solo fatto di essere parte di una band era già un segno distintivo del tuo modo di vivere, del tipo di personalità e degli ideali che facevano parte della tua vita. Stando ovviamente attenti a non commettere errori, a non perdere le occasioni giuste, soprattutto dimostrandosi affidabili e professionali, nascondendo poi tutti i dubbi dietro a quell’accattivante sorriso da palco: problemi profondi, come ad esempio arrivare a fine mese. Per quanto possano essere mondi COMPLETAMENTE distanti”, ha continuato lo psicologo, “il pro-player vive questa stessa incertezza: dover pensare in grande, aspirare al massimo, dimostrarsi pronto e giocare/studiare il gioco fin nei minimi dettagli nella speranza di poter essere il più forte, con la differenza di avere potenziali rivali “diretti” in qualsiasi cameretta PEGI 10 (e forse l’età di accesso diminuirà ulteriormente)”. Partendo dalla stimolante premessa di Mauro, abbiamo deciso di paragonare cinque pro-player ad altrettante stelle del rock!

Ryan Hart/Prince

Ryan Joseph Hart ( https://www.facebook.com/profile.php?id=100012432225924 ) è un pro-player inglese specializzato nei giochi di combattimento che nel corso della sua lunga carriera ha ottenuto risultati incredibili, sia nei giochi 2D che in quelli in 3D. Ha vinto due volte l’EVO, la più grande e importante manifestazione mondiale dedicata ai picchiaduro e detiene quattro record registrati nel Guinness dei primati, legati alla sua carriera con Street Fighter. Oltre a essere un giocatore eccellente, Ryan è anche un commentatore, un organizzatore di tornei, un modello e un autore di contenuti su Twitch e YouTube. Con una carriera simile, il paragone con il poliedrico Prince è praticamente naturale. L’indimenticabile artista di Minneapolis era in grado di suonare alla perfezione diversi strumenti, passava senza difficoltà da un genere a un altro e grazie al proprio talento ha ottenuto successi anche al di fuori del mercato musicale.

Manuel “Sloppy” Malfer/Eric Clapton

Sloppy dei Mkers, il team esport sponsorizzato da Armani, è un giocatore di Rainbow Six caratterizzato da uno stile di gioco aggressivo e da un’elevata percentuale di uccisioni in ogni partita. Le capacità tecniche e la propensione al gioco di squadra di questo ragazzo hanno contribuito a renderlo un elemento imprescindibile nella formazione dei Mkers. È anche grazie alle sue solide prestazioni che il team di Paolo Cisaria e Thomas De Gasperi ha potuto conquistare i numerosi trofei vinti di recente. La precisione e la pulizia dei movimenti di Sloppy lo rendono un giocatore prezioso e la sua capacità di mantenere la calma in qualsiasi situazione lo aiutano a dare il massimo anche quando tutto sembra perduto. Ed è proprio per la sua calma e la sua tecnica priva di sbavature che abbiamo deciso di associare Manuel a Eric Clapton, un purista che nel corso degli anni ha ridefinito il modo di trasmettere emozioni attraverso la chitarra. Anche se il soprannome “slowhand” non si addice molto a Sloppy, le similitudini tra il pro-player e la leggenda del rock sono molteplici.

Arslan Ash/Carlos Santana

Arslan Ash è un giocatore pakistano di Tekken che ha ottenuto fama e onore solo di recente. La sua forza incredibile, infatti, è rimasta per anni nascosta al resto del mondo per via delle sue origini e delle difficoltà di spostamento dal proprio paese natale. Quando Arslan ha finalmente deciso di dedicarsi interamente agli esports, mettendo piede fuori dai confini del Pakistan, ha dimostrato a tutti di cosa era capace battendo il leggendario Knee, da molti ritenuto il più forte giocatore di Tekken al mondo. I successi all’EVO Japan 2019 e all’EVO USA 2019 hanno fatto il resto, garantendo al giovane pakistano un contratto con Red Bull. Arslan ha portato qualcosa di nuovo nel panorama di Tekken, esattamente come fece Carlos Santana quando diede vita al Latin rock & roll, incorporando nella musica la propria cultura. Così come il sound di Santana è immediatamente riconoscibile dopo una manciata di note, lo stesso si può dire del modo di giocare di Arslan, che molti professionisti di Tekken stanno studiando per crescere e migliorare.

Kyle “Bugha” Giersdorf/Freddie Mercury

Nel 2019, il giovanissimo Bugha ( https://twitter.com/bugha ) è stato uno dei migliori giocatori di Fortnite al mondo. Dopo aver conquistato l’evento in solo della Fortnite World Cup 2019, stracciando i rivali con punteggi fuori di testa, è stato premiato come miglior Rookie e come miglior giocatore esports dell’anno ai The Game Awards, conquistando perfino un posto tra i Forbes 30 Under 30 ( https://www.forbes.com/30-under-30/2020/games/#41f603d53436 ). Bugha è sfacciato, temerario e tecnicamente eccellente. Queste caratteristiche ricordano ciò che rendeva unico Freddie Mercury, frontman dei leggendari Queen. Il modo in cui Mercury coinvolgeva il pubblico quando saliva sul palco ha lasciato il segno nel mondo della musica e il giovane Bugha potrebbe fare lo stesso nel mondo degli esports, a patto di non cedere alle pressioni e alla concorrenza continue che opprimono i professionisti del battle royale di Epic Games.

Luka “Perkz” Perković/ Thom Yorke

Perkz è un giocatore strano, diverso da ogni altro pro-player nella scena mondiale di League of Legends. Dotato di una tecnica sopraffina e di un istinto incredibile, nel corso degli anni questo ragazzo croato ha ottenuto ottimi risultati con il team G2 Esports. Ben più sorprendente delle sue prestazioni, tuttavia, è stato il cambio di ruolo che lo ha coinvolto recentemente, un evento impensabile per gran parte dei pro-player in circolazione. Questa grande manifestazione di eclettismo ha portato al paragone con Thom Yorke, leader dei Radiohead e musicista che vive di sperimentazione. Chi ha assistito a qualche concerto dei Radiohead ha visto Thom suonare diversi strumenti, senza mai smettere di cantare i complessi pezzi della band. La mente e il corpo del frontman dei Radiohead sono un concentrato di musica e di creatività. Le sue esibizioni scatenano emozioni uniche, esattamente come le partite di Perkz a League of Legends.

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