I 10 titoli del passato di cui vogliamo un remake | Rolling Stone Italia
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I 10 titoli del passato di cui vogliamo un remake

Uno sguardo indietro nel tempo, tra giochi e saghe che meriterebbero di tornare sotto i riflettori

I 10 titoli del passato di cui vogliamo un remake

Il mondo dei videogiochi è pieno di titoli da riscoprire o, per i giocatori più giovani, da scoprire per la prima volta.

In un’epoca in cui le parole reboot, remastered e remake sono divenute ormai di uso comune, esistono ancora tanti titoli del passato che potrebbero essere protagonisti di operazioni di restyling più o meno marcate. Partendo dalla “preistoria” videoludica fino ad arrivare a produzioni con una decina di anni alle spalle, ecco un elenco di giochi che potrebbero trarre nuova linfa vitale da una nuova veste grafica e da qualche modifica strutturale.

10. Smash TV (1990)

Veloce, violento al punto giusto e divertente. Questo era Smash TV nel 1990, questo è Smash TV oggi. Nato come coin-op targato Williams e convertito praticamente su qualunque computer/console, propone soluzioni stilistiche tipiche dei giochi di stampo arcade. Si corre, si spara e si raccolgono potenziamenti in un frenetico susseguirsi di stanze (o meglio, set televisivi) popolati da centinaia di nemici. L’ambientazione ideale per un twin-stick shooter, che darebbe il meglio di sé giocato in modalità cooperativa.

Smash TV è la dimostrazione di come una struttura di gioco semplice può comunque dare vita a un titolo estremamente divertente.

9. Bushido Blade (1997)

Siamo abituati da sempre a picchiaduro che vedono fronteggiarsi personaggi capaci di ogni genere di evoluzione, agili, scattanti e pronti a incassare anche i colpi più devastanti. Per questo motivo, Bushido Blade rappresenta una interessante eccezione che andrebbe recuperata. Il titolo lanciato su PlayStation nel 1997 spazza via tutte le certezze degli appassionati del genere, proponendo combattimenti in cui anche un singolo attacco può rivelarsi letale. Ammantati da una veste grafica al passo con i tempi gli scontri con katana, naginata, nodachi e sciabole potrebbero diventare un must per chi predilige la strategia all’azione pura.

In Bushido Blade non esistono barre di energia vitale, e ogni attacco può causare la morte dell’avversario.

8. Parasite Eve (1998)

Oltre a concentrarsi sulla seconda parte del remake di Final Fantasy VII (qui la nostra recensione del primo capitolo), Square-Enix dovrebbe rispolverare dai suoi archivi anche Parasite Eve. Si tratta di un action-GdR dalle marcate tematiche horror che utilizza come punto di partenza l’omonimo romanzo di Hideaki Sena. Una trama intrigante, che porta la protagonista a visitare e a esplorare alcune zone iconiche di New York, si accompagna a una struttura di gioco caratterizzata da un combat system in tempo reale che, con qualche ritocco, potrebbe ancora funzionare alla grande. Ciò che non necessiterebbe di cambiamenti è invece la spettacolare colonna sonora, composta da Yoko Shimomura.

Parasite Eve era uno spettacolo da vedere nel 1998. Chissà cosa potrebbe diventare in un remake…

7. Alone In The Dark (1992)

Capostipite del genere survival horror, Alone In The Dark è ormai prossimo a compiere trent’anni. Era infatti il lontano 1992 quando Edward Carnby si è ritrovato intrappolato all’interno della magione infestata di Derceto. Un’avventura nella quale non era importante solo la forza fisica, ma che richiedeva anche intuito e riflessione vista la presenza di un notevole quantitativo di enigmi. Un remake in grado di replicarne le atmosfere sarebbe assolutamente gradito, anche per dimenticare l’ultimo capitolo della saga, un tremendo action game ascrivibile alla categoria “orrore di gioco” più che a quella “gioco dell’orrore”.

Dopo l’ultimo exploit, è difficile pensare che Edward Carnby sia destinato a tornare in azione. E questo è un vero peccato.

6. Bully (2006)

Malgrado le notizie tutt’altro che positive a riguardo, noi vogliamo continuare a sperare di poter tornare a frequentare la Bullworth Academy. Se non fosse possibile farlo in un titolo originale, saremmo anche disposti ad accettare di buon grado un remake che ammoderni le meccaniche di gioco e il comparto grafico di Bully. Vivere all’interno di una sorta di GTA in salsa scolastica tra lezioni, compagni di classe, professori e tanti, tantissimi casini, è un’esperienza che ci ha divertito nel 2006, e che con tutta probabilità otterrebbe gli stessi risultati anche nel 2020.

Bulli, fighetti, grezzi, secchioni, palestrati… non manca proprio nessuno sui banchi di scuola di Bully.

5. The Warriors (2005)

“Guerrieri, giochiamo a fare la guerra?”. Questa è la domanda posta da Luther in una delle scene finali de I Guerrieri della Notte, cult movie di Walter Hill vagamente ispirato a un romanzo di Sol Yurick. La nostra risposta è un netto e inequivocabile sì. Vorremmo tornare a giocare alla guerra nei panni di Ajax, Swan, Cleo, Vermin, Cowboy e tutti gli altri componenti dei Guerrieri. Lanciato da Rockstar nel 2005 su PS2 e Xbox, The Warriors è il candidato ideale per un remake. Con nuovi modelli grafici e alcune modifiche al combat system ci sarebbe davvero di che divertirsi.

Tornare nella New York di fine anni ’70 è uno dei nostri sogni di videogiocatori.

4. Dino Crisis (1999)

Un solo coro si alza dagli appassionati di survival horror: “rivogliamo Dino Crisis”. Noi non possiamo che unirci a questa richiesta, soprattutto ora che Capcom ha dimostrato con i recenti remake di Resident Evil 2 e 3 di essere in grado di prendere dei grandi classici del passato e di trasportarli con estremo successo ai giorni nostri. Bramiamo di tornare a Ibis Island e di sopravvivere (o perlomeno di provare a farlo) a scontri con velociraptor, tyrannosaurus rex e dinosauri vari, in un’atmosfera degna di Jurassic Park.

Azione e dinosauri, cosa chiedere di più in un videogioco?

3. Impossible Mission (1984)

“Another visitor. Stay a while… stay forever!”. Una frase che gli appassionati di videogiochi ultraquarantenni sicuramente conosceranno benissimo. La voce, invero piuttosto gracchiante, del Professor Elvin Atombender introduce a un sotterraneo ricco di insidie, con decine di stanze da esplorare in cerca dei pezzi necessari a comporre la password che permetta di entrare nel suo laboratorio. Un titolo semplice nella struttura che, al contrario di tanti coetanei, ha mantenuto un notevole fascino nonostante la sua età.

Oltre a essere molto divertente, Impossible Mission era anche un titolo abbastanza impegnativo. Riuscire a sconfiggere Evil Atombender non era un’impresa semplice.

2. Split/Second (2010)

Spilt/Second rientra a pieno diritto nella categoria delle “perle nascoste”. Il titolo di Black Rock Games, team di sviluppo britannico con base a Brighton, prendeva tutti gli elementi cardine dei racing game di stampo arcade (velocità, sbandate, sistema di controllo intuitivo) e li inseriva all’interno di gare rese più intriganti da un imprevedibile extra. Quale? Semplice, la possibilità di attivare tutta una serie di detonazioni che, oltre a mettere fuori gioco gli avversari, modificavano in maniera considerevole la conformazione del tracciato. Il risultato era davvero esplosivo, in tutti i sensi, con gare in bilico sino all’ultima curva.

La chiusura di Black Rock Studio e il disimpegno Disney nel mondo dei videogiochi ha fatto cadere Split/Second in un immeritato dimenticatoio.

1. Dead Space (2008)

Non ci sono dubbi. È Dead Space a conquistare la vetta della classifica dei nostri desideri per un possibile remake/remaster. Il titolo sviluppato da Visceral Games è un vero e proprio gioiello, che prende spunto dai classici della fantascienza a tinte horror (Alien e La Cosa su tutti) per dare vita a un’esperienza di gioco in grado di unire tensione, emozioni e tanto divertimento. A oltre dieci anni di distanza dal lancio l’avventura di Isaac Clarke a bordo della USG Ishimura è ancora estremamente godibile e avvincente, e meriterebbe di essere conosciuta anche da nuove generazioni di giocatori.

Anche Dead Space 2 meriterebbe di tornare sui nostri schermi. Il terzo capitolo invece, per quanto discreto, non riesce a raggiungere i livelli dei suoi due illustri predecessori.