Ferragosto a Barcellona: il Paradiso può attendere | Rolling Stone Italia
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Ferragosto a Barcellona: il Paradiso può attendere

Se sarete in città in occasione della Festa Major di Gràcia, ecco dove combattere l’arsura, evitare i trappoloni e abbandonarsi senza freni all'estate catalana. Il tutto senza andare in – ehm, al – Paradiso, il detentore del titolo di miglior bar del mondo

Ferragosto a Barcellona: il Paradiso può attendere

I Correfocs, tradizionalmente travestiti da diavoli e muniti di fuochi artificiali, si esibiscono durante la Festa Major de Gracia

Foto: Andrea Baldo/LightRocket via Getty Images

Il ferragosto barcellonese è ben diverso da quello nostrano: non ci sono grossi pranzi familiari fino al tardo pomeriggio, né falò o grigliate sulla spiaggia in attesa di quella che – per molti – è psicologicamente considerata l’ultima alba dell’estate. Il 15 di agosto la città si prepara a salutare l’inizio della festa di quartiere più bella e più folklorica dell’estate catalana: la Festa Major de Gràcia. Un continuo viavai di carri, travestimenti, palchi e persone anima e intasa le vie e le piazze del quartiere più bohémien della città. Se siete in giro, che vogliate farvi trascinare dalla fiesta o vogliate invece evadere, probabilmente avrete voglia di bere.

Piccola premessa: la Barcellona da bere offre una scena ricchissima e pittoresca. Basti pensare che nella top ten (top sette se vogliamo essere ancora più precisi) stilata da The World’s 50 Best Bars, la capitale catalana ne piazza ben tre. E ce ne sono addirittura due sul podio, sul cui gradino più alto siede il Paradiso, elegante speakeasy nel cuore della città vecchia. Fermo restando che si tratta di un ottimo bar e che merita una visita, la lunghissima coda potrebbe dissuadere anche i più temerari. Ecco una quindi lista di alternative per scoprire la vita alcolica di Barcellona senza manco dover finire all’inferno.

Caribbean Club

Carrer de les Sitges, 5

 

 
 
 
 
 
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In uno dei vicoletti del Raval, quartiere popolare e multietnico, si nasconde il Caribbean Club. Dico si nasconde perché c’è una piccola porta con un oblò dal quale si può soltanto intravedere quello che succede all’interno. Entrando si ha l’impressione di mettere i piedi in una vecchia scialuppa in legno, solo che c’è il bancone a sinistra e qualche mezzo tavolo appoggiato al muro sulla destra. Il Caribbean Club sembra uno speakeasy ma non lo è: è molto meglio. Non ha fascino artificiale, né ricerche sfrenate di atmosfere sexy o sensazioni evanescenti di esclusività. Il barman e proprietario ha i capelli brizzolati ed è molto affabile. Il posto è piccolo, intimo e – soprattutto – si beve benissimo. A tal proposito, optate per El velero, per assaporare atmosfere marinare o, se volete andare su un classico latino, un Pisco sour.

Boadas

Carrer dels Tallers, 1

 

 
 
 
 
 
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È sufficiente dire che questo era il bar di fiducia di Hemingway? Se così non fosse, vi basti sapere che Boadas ha novant’anni (portati benissimo), è il primo cocktail bar nato a Barcellona e non è cambiato un granché dalla sua nascita. Si trova a ridosso della Rambla, in una delle vie che dà accesso al Raval. La luce è sempre soffusa e la clientela molto variegata: si possono trovare dei vecchi catalani, una coppia che si rivede dopo anni o degli stranieri imberbi, a tutte le ore del giorno. Qui assecondate la solennità del luogo con un cocktail altrettanto solenne come il Whiskey sour.

Dry Martini

Carrer d’Aribau, 162

 

 
 
 
 
 
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Cambiamo quartiere e usciamo dal centro storico verso Eixample, denso blocco residenziale che si estende per buona parte della città. Se per caso vi trovate in queste vie, probabilmente avrete bisogno di far riposare le orecchie dal continuo brusio del traffico. Giunge allora in soccorso il Dry Martini: un bar elegante, molto frequentato ma comunque riservato. Se si chiama così, c’è sicuramente un motivo. Non esitate a prendere il drink da cui il locale trae il nome: è forte, secco, essenziale. Un Dry Martini coi sacri crismi, in poche parole. Una piccola insegna al lato del bancone conta il numero di Dry Martini fatti dal giorno uno, e su richiesta vi rilasciano un certificato col numero di quello che avete bevuto. 

Torre Rosa

Carrer de Francesc Tarrega, 22

 

 
 
 
 
 
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Spostiamoci per un attimo dai quartieri più cool e conosciuti della città per andare a Els Indians, un barrio molto locale e catalano, con vibrazioni decisamente diverse da quelle dei quartieri di cui sopra. Se camminando per queste vie intravedete una torre e una specie di casa coloniale rosa e vi chiedete cosa ci facciano lì, affacciatevi senza indugiare. Troverete degli ottimi cocktail e se chiudete gli occhi vi sembrerà di stare in un bar sperduto del Centro America. Se poi vi piace il frutto della passione, dovete assolutamente prendere il Pornstar Martini, uno dei cocktail più estivi del menu.

Balius Bar

Carrer de Pujades, 196

 

 
 
 
 
 
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Parliamoci chiaro: il mare di Barcellona non è bello ma è pur sempre agosto e fa caldo, quindi sicuramente vorrete concedervi uno o più giorni di vacanza a poltrire nelle spiagge cittadine. Non andate alla Barceloneta, fate qualche fermata metro in più e scendete a Bogatell o Poblenou; non aspettatevi un paesaggio caraibico, ma una spiaggia un po’ più autoctona e meno carnevalesca della vicina più nota. Quando avrete finito di prendere il sole e vorrete fare un aperitivo, potete andare al Balius. In questo bar di quartiere troverete un bel bancone con un grande specchio alle spalle e divanetti in stile anni Ottanta. Inoltre, ogni domenica alle 8 di sera c’è un concerto jazz e potete sorseggiare un ottimo Americano facendovi allietare da tromba e contrabbasso.

Monk

Carrer dels Abaixadors, 10

 

 
 
 
 
 
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Se passeggiando per le vie del Born, il quartiere pulsante di Barcellona dove ci sono ottime possibilità di iniziare o finire una festa, a un certo punto scorgerete una fila fuori da un supermercato, non vi scandalizzate. Non sono pazzi, né si tratta di un supermercato particolarmente esclusivo. Dietro si nasconde il Monk, una sorta di speakeasy gestito dallo stesso gruppo del Paradiso (i ragazzi ci sanno fare, qualora ci fosse bisogno di ulteriore conferma). Il bar sembra ricavato da una grotta e ogni cocktail del menù è associato a un grande musicista jazz: consigliamo fortemente il Thelonious Dream, elisir tropicale tanto bello da vedere quanto buono per brindare.

Bobby Gin

Carrer de Francisco Giner, 47

 

 
 
 
 
 
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Torniamo infine a Gracia e alla sua Festa Major. Se siete alla festa verosimilmente ad un certo punto cercherete un momento di tranquillità per sfuggire alla movida tambureggiante, e allora potreste dirigervi in Carrer de Francisco Giner, dove c’è Bobby Gin. Non posso garantire sulla tranquillità (ma chi potrebbe, tra l’altro, durante la Festa Major) ma  posso almeno garantire sul gin & tonic. Accanto al bancone campeggia una scritta: “el gin tonic perfecto no existe”. Da Bobby Gin però si avvicina parecchio alla perfezione. Potete fare due chiacchiere spiegando i vostri gusti ai barman che partoriranno un drink incredibilmente in linea con le vostre richieste.  I fan di Bruce Springsteen avranno riconosciuto il gioco di parole con la Bobby Jean cantata dal Boss nel 1984: lei nella canzone fuggiva lontano, Bobby Gin fortunatamente non se ne va da nessuna parte.

Se avete completato il giro e non siete in hangover, sappiate che la città offre ancora tanto. Se invece avete madrugado, ossia fatto l’alba, allora potete smaltire i postumi facendo “colazione con la forchetta” qui.