MasterChef, le pagelle della settima Masterclass: lacrime, aglio e sudore | Rolling Stone Italia
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MasterChef, le pagelle della settima Masterclass: lacrime, aglio e sudore

Due ospiti di livello non tirano su la competizione, e i concorrenti si comportano come chi ha studiato poco, e all'ultimo, per il compito in classe. Due eliminazioni condiscono una puntata che, complice il bulbo ammazza-vampiri, brucia già parecchio

masterchef italia 13

Credits: Sky

Dalle vette più alte agli abissi più profondi, scivolare giù è un attimo. In una puntata irta di pericoli si combattono i vampiri, gli sgambetti degli amici (amici?) e le proprie debolezze, tra capricci e calde lacrime versate qua e là ad aggiungere sapidità a una gara sempre più agguerrita. Qualcuno, per stemperare la tensione, improvvisa il ballo del granchio seppure noi, dopo quello del qua qua, non ne sentivamo davvero bisogno. Chi esce lo fa con il sorriso e ritrovando la solita cazzimma. Ne resteranno solo sei.

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Credits: Sky

Chiara Pavan, Riccardo Gaspari voto: 10

Nella puntata dedicata a cibo del futuro, sostenibilità e biodiversità, gli ospiti dello Skill Test portano in dote, oltre alle stelle rosse e verdi (rispettivamente al Venissa e al San Brite), ingredienti capaci di mandare in crisi più di un concorrente: dalla rapana venosa, che secondo Michela è una lumaca (seppur grossa, di mare e giapponese), al pino mugo che manda in visibilio la stessa concorrente altoatesina. Chiara Pavan si fa perdonare dispensando consigli, mettendo le mani all’opera e facendosi paladina del girl power, quindi un bel 10 se lo merita tutto. Più algido Gaspari, che comunque non lesina aiutini e, soprattutto, strega le aspiranti MasterChef con un personale da bronzo di Riace – Eleonora dixit.

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Antonio Mazzola voto: 7,5

Zitto-zitto, lemme-lemme, le azzecca tutte. È il primo a suonare la campana che mette fine alla Mystery Box, e fa pure il beau geste di chiedere a Deborah a che punto è. I suoi funghi ostrica (altro nome dei pleurotus) con julienne di erba ostrica e brodo vegetale sono definiti astuti e convincono i giudici, se non a farlo vincere, a mandarlo comunque in balconata. Durante lo Skill Test, si guadagna i complimenti di Chiara Pavan e di nuovo la balconata. Andando dritto dritto all’ottava Masterclass.

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I giudici voto: 7

Qualcuno deve aver detto ai giudici che ultimamente erano diventati troppo buoni. Nella settima Masterclass decidono di cambiare registro e tornare gli adorabili cattivi che amiamo. E affibbiano una futuribile Mystery vegan (seppur non dichiaratamente) con tanto di “carne” vegetale stampata in 3D, alghe che sanno di bacon, ed erbe che sanno di ostriche. Dando il potere al primo che finisce il piatto di stoppare il tempo dopo mezz’ora, e agli altri solo un minuto e mani in alto. Assegnando per l’Invention Test aglio, aglio e aglio. Architettando il crudele gioco dei vampiri: ognuno “succhia” il sangue (leggi, toglie dal cestino gli ingredienti) al suo nemico. E sgridando senza mezzi termini chi fa i capricci: indovinate chi?

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Niccolò Califano, Sara Bellinzona voto: 6

Niccolò è bravo. E ci piace. Ma questa volta ci piace un po’ meno. Per lo sgarbo alla nostra protégée Eleonora («non mi ha detto una cazzo di parola, un “dài Ele”», lamenta lei). Per le frecciatine lanciate ai compagni dalla comodità della balconata come quando, in modalità Muppets con Antonio, critica dall’alto il piatto di Michela: «granchio in 2D». Soprattutto, per aver inventato il balletto del granchio, le braccia aperte, le mani come chele che si aprono e si chiudono. Ma la trovata di mettere una foglia sulla cialda per non farla ammorbidire con l’umidità della polpa di granchio conquista i giudici. E poi, quando ci ricapita un concorrente che chiama un piatto “Omeostasi”? Guadagna la sufficienza anche la “innocente, piccola Bambi” (la definizione è sempre di Niccolò) Sara che, occhiali su, occhiali giù, lacrimuccia qua sorrisino incerto là, porta faticosamente a casa la Masterclass vincendo ai punti grazie a un’impeccabile cottura del filetto di cervo e ai carciofi in due versioni. Che, considerando il duello con una romana de’ Roma, non è poco.

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Eleonora Riso, Michela Morelli voto: 5,5

Cuoca sull’orlo di una crisi di nervi, nonostante la vittoria nella Mystery con un intelligente “filetto” alla Veg-lington, per il resto della puntata su Eleonora aleggia una nuvola nera che promette tempesta. Sbotta contro Michela che, forte delle Golden Pin appuntate sul grembiule, di fatto non si prende neanche la briga di mettersi in gioco e presenta ai giudici una bruschetta (una bruschetta?), meritandosi la reprimenda di Locatelli. Ma, soprattutto, Eleonora rimane ferita da Niccolò, che la mette in difficoltà con il pino mugo nello Skill Test, tanto da arrivare a dire che lo odia. Tranne poi salire in balconata e sciogliersi in un abbraccio con il suo amico-nemico. La personal trainer da Brunico, invece, resta sottotono per tutta la puntata, vuol fare un burrito ma le viene uno “schifito”, non trova la polpa del granchio e alla fine si riscatta solo quando ha per le mani l’amato sedano rapa che coltiva nel suo orto.

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Kassandra Galindo Rodriguez voto: 4,5

A furia di fare la pecora nera finisce che il gregge ti emargina. Tanto che nell’Invention Test nessuno dei vampiri la calcola e lei può cucinare con tutti gli ingredienti scelti in dispensa portando ai giudici uno spaghetto al nero di aglio niente male. Non fosse per quel suo atteggiamento da bambina che fa le bizze, manda tutto e tutti a quel paese, piagnucola e sbuffa, probabilmente presenterebbe piatti migliori e riceverebbe complimenti, anziché rimbrotti da giudici di cui insiste a non riconoscere l’autorità. Però è nella sempre più ristretta rosa dei sei. E si spera abbia capito che la sua prima nemica è lei stessa.

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Deborah Meloni, Settimino Difonzo voto: 3

Avevamo appaiato i due esclusi di questa Masterclass anche nella scorsa pagella all’incipit: “Poche idee, ben confuse”. Il pizzicagnolo pugliese paga lo scotto di ben quattro ingredienti rubati dai “vampiri”. Oggettivamente con pecorino, gorgonzola e poco altro era difficile fare un piatto decente a base di aglione della Val di Chiana. Friggerlo intero (dopo averne alitato il sentore ruggendo in faccia a Cannavacciuolo!) non è stata una buona idea. I suoi strafalcioni ci mancheranno, ma francamente aveva fatto già abbastanza strada. Esce dopo lui Deborah che, prova dopo prova, ha presentato piatti miserelli e compitini striminziti. Ha servito un polpo troppo duro. Nonostante il feeling con Chiara Pavan, che le ha pulito i molluschi e le ha dispensato suggerimenti fuori tempo massimo, ha coperto la delicatezza della rapana con troppa melanzana e troppo guanciale. Ha cucinato in tre modi il sedano rapa, ma in nessuno si sentivano le spezie. E sulle cotture ha dovuto deporre le armi davanti a Sara, salutando la cucina di MasterChef. Onore ai vinti che escono senza drammi, lei felice di tornare dai bambini e decisa ad aprire un ristorante. Così si fa, Deborah.

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