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MasterChef 12, le pagelle della sesta masterclass: Olliviexit, che dolore!

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a mangiarsi gli altri. Tradotto: ritrovarsi tra la mani una frolla cruda o una pasta non risottata è passibile di scomunica , ehm, di eliminazione

Serataccia per il gruppo che perde due concorrenti importanti, anche emotivamente, come Nicola Longanesi e soprattutto Ollivier Stemberger, uno dei nostri favoriti. Prove agli antipodi, errori inaspettati quanto enormi, la verità è che quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a mangiarsi gli altri. E c’è chi fa la frolla cruda o la pasta non risottata. Di quei peccati mortali di cui noi comuni (mortali) ci accorgeremmo a stento, ma che il giovedì sera giudichiamo più severamente di un omicidio volontario. In fondo siamo pur sempre un popolo di virologi, commissari tecnici, chef stellati e Barbieri Cannavacciuoli che fanno le cose per bene.

Edoardo Franco voto: 10

Arrivato come un outcast, uno che poteva fare folklore con quei capelli e quella parlata, alternando espressioni buffe e momenti serissimi e compiti, è diventato il nostro Gigi la Trottola e ora l’account social di MasterChef lo utilizza addirittura per promuovere la trasmissione. Al di là di tutto comunque, è un grande chef e, nonostante riesca a lavorare di squadra come nessuno, ha un solo problema: continua a perdere tutte le esterne. È talmente bravo che comincio a trovarlo pure sexy.

Mattia Tagetto voto: 9

La sua leadership non viene intaccata neanche dal fatto che lì si comincia ad essere in pochi e resiste addirittura a quella pettinatura con quell’ondina che andrebbe vietata dall’ONU. Uno di quei capitani che magari ha pure meno talento dei campioni della squadra, ma ha una solidità mentale, un’efficienza tattica e una forza d’animo non comuni. E soprattutto, senza secondi fini, sa capire i tuoi punti deboli e prova ad aiutarti a superarli. Non banale per uno che, magari, come tutti gli altri, vorrebbe pure vincere. A MasterChef 12 faranno a gara per lavorare nella sua enoteca proprio i suoi avversari. E pure in tv sembra non avere il carisma necessario per spiccare ma non lo sa e vola lo stesso. In balconata e nel nostro gradimento.

Lavinia Scotto voto: 8

Il voto basta solo per il dolce, che mi ha fatto letteralmente leccare lo schermo e che ha colpito anche uno degli chef ospiti più ostici (anche se al contempo più rispettosi e gentili), Gianluca Fusto. Conduce con fermezza l’esterna da capitano – anche se con un incidente con la salsa della carne degno di Paperino – e ci commuove con il suo amore per Nicola che al momento dell’eliminazione esplode in tutto il suo romanticismo ottocentesco. Frasi che ho sempre sognato da una donna, in alcuni momenti si lamenta come una moglie («mi fa rabbia», «lui è meglio di così» a un certo punto mi aspettavo si lamentasse della tavoletta alzata, dei calzini lasciati per terra e di come lasciasse sporca la cucina) e singhiozza mentre lo abbraccia. Poi esagera e come se fosse morto dice «vincerò l’esterna per lui». Ragazzi, se vi sposate ricordate che io mi sono accorto di tutto prima di voi. Non dico fare il testimone, ma visto quanto siete bravi a cucinare un invito al ricevimento me lo aspetto.

Hue Dinh Thi voto: 7

Confesso che io ancora non ho capito se è una gran cuoca, ma di sicuro ha costruito un personaggio e probabilmente non se n’è neanche accorta. Scherzi a parte è evidente che ci sia talento – anche se con lacune inquietanti per chi vive in Italia, come l’assoluta ignoranza in tema di pastasciutta – ma pure che ormai sia impossibile eliminarla per l’empatia che induce pure al più duro dei giudici. Cannavacciuolo l’ha adottata, è l’unica che Barbieri non riesce a trattare male, Locatelli ieri si è persino commosso e un paio di lacrimucce di nascosto le ha versate sulla storia del papà, della bambina di 5 anni della provincia sperduta che cucinando un pasticcio di riso un po’ inquietante mai avrebbe pensato di finire a MasterChef. A questo aggiunge qualche bizzarria, dal suo ormai proverbiale «ho salvato le chiappe» a «non sa di niente» riferito a Francesco Saragò che sarebbe un giudizio perfetto se non fosse che voleva solo dire «non so niente di lui». Oppure è un genio e voleva dire proprio quello ma ci fa credere di essere un po’ tonta (cosa che sospetto, una sorta di Tiberio Claudio di MasterChef) per andare a vincere. Ieri però il 7 lo merita per la massima confuciana in cui, frullando inginocchiata sul pavimento dice «meglio cucinare per terra che far cadere le cose». D’ora in poi userò gli aforismi di Hue per giustificarmi.

Sara Messaoudi voto: 6,5

È meno antipatica e più concentrata e coraggiosa nella cucina. Riesce a mostrare qualcosa di sé sui piatti e finisci per scorgerglielo negli occhi. E capisci che se per presunzione sembrava mediocre, per proteggersi sembrava antipatica. Invece quello che per Saragò è un talento, per lei è una corazza. Marocco Holidays lo vorrei in un menu stellato, ora.

Laura Manili voto: 6

Ieri se l’è cavata, ma sono così evidenti il suo talento e la sua preparazione che finisci per essere severo con lei, non accetti meno dell’eccellenza. Lei se n’è accorta e forse la cosa un po’ le pesa, perché a queste aspettative si aggiunge una scarsa capacità di mettersi in mostra televisivamente parlando. Una riservatezza che lei rivendica: «io sono anche questa qua» dice protestando agli chef che di fronte a un piatto bello e ben cucinato lo definiscono shy, timido (Locatelli definisce cose, aprite subito un gruppo social) perché parla poco di lei. Che è un po’ l’ossessione dei trettré, scovare gli scheletri nell’armadio (per farci il brodo?) dei concorrenti. Laura è l’ultima delle mohicane, lei al massimo ci parla della cucina della nonna, per il resto saran pure cazzi suoi. Eroina d’altri tempi.

Leonardo Colavito voto: 5

Stai a vedere che – ovviamente non lo sapeva – il suo talento sia la pasticceria. Vero, ha dato il meglio, ma non è che questo gli abbia permesso di finire neanche direttamente in balconata. Vedi andarsene Ollivier e ti convinci che Leo se lo siano dimenticato, ti chiedi come la sua sorridente medietà sia sopravvissuta a tutte queste eliminazioni e ti rendi conto che è come quel tennista che si trova il tabellone favorevole nello slam e arriva a giocarsi la semifinale partendo dalle qualificazioni, magari battendo da sotto (onore a Michael Chang che in realtà era un campionissimo). Mentre tu ti chiedi come abbia fatto questo ragazzino simpatico a sopravvivere alla prima metà di MasterChef lui, nel frattempo, finirà in finale. E noi lo malediremo perché nel frattempo faranno fuori i nostri preferiti. Speriamo che lui almeno cominci a capire cosa sta facendo.

Antonio “Bubu” Gargiulo voto: 4

Un incrocio tra Leonardo e Nicola, ma più secchione e con più culo. Le due cose, probabilmente e giustamente, sono proporzionali. Ma per quanto studia e per il talento che sembra avere, raccoglie davvero pochissimo e ieri nel pressure test sulla pastasciutta rischia di uscire per una stupidaggine (lasciare indietro l’ingrediente principale, e su). Sembra che stia lì per sbaglio, non sembra avere un grosso senso della competizione, alla sua età Carmine cucinava già i vicini di fornello, guarnendoli con pezzi dei giudici. Il sospetto è che il soprannome Bubu gli abbia fatto male e che non lo stiano eliminando temendo che i genitori, di nascosto ai quali ha fatto il provino, non lo rivogliano a casa.

Ollivier Stemberger voto: 3

Che hai combinato, Olli? Eri di sicuro il migliore di tutti poi, a un certo punto, si è spenta la luce. La vittoria sul dolce e l’esterna da capitano sembravano il tuo risveglio, invece è stato una sorta di premio alla carriera. Cadere su una pastasciutta poi – dico una bestemmia se confesso che sembrava comunque buonissima, non è che è avanzata? – è un dolore che non dovevi infliggermi. Peraltro io sono un mago della pasta risottata, credo sia l’unica cosa che so fare in cucina oltre al baccalà in crosta di noci e alla pasta tonno e cipolla e l’erbazzone, come è stato possibile perderti così? Hai detto che è perché ti sei sentito vecchio, purtroppo temo sia solo che sei di quelli troppo bravi per competere in una gara, troppo eleganti e innamorati della cucina per giocare di ruvido calcolo. E quando una cosa va male, quella sensibilità scopertissima mina le tue certezze. Propongo un azionariato popolare per fargli aprire un ristorante ORA.

Nicola Longanesi voto: 2

È bravo almeno quanto è bòno, mannaggia a lui. Sì, lo so, è quello che dice anche Lavinia probabilmente. Ma come con lei, è troppo concentrato sui suoi fantasmi (l’eliminazione a MasterChef Junior, che però ormai è diventato grottesco come trauma quasi quanto lo schiaffo di Anagni di Compagni di scuola, qualcuno metta subito su Collant Collant, vi prego) per godersela, per liberarsi, per togliersi quella voglia di strafare e cercare solo di essere se stesso. Ha ragione Barbieri, lo rivedremo in un ristorante, ma qui si è giocato male le sue ottime carte, peccato.

Francesco Saragò voto: 1

Lo so, raramente sbaglia un piatto. Ed è un problema, perché quella sicumera arrogante e divertente quanto il mignolo che sbatte sulla gamba del divano andrebbe punita severamente. Lui no, invece, sta lì, sempre in una comfort zone rivestita di cialtroneria (fare il verso a Ollivier, lo show cooking ridicolo) e competenza sufficiente e non se ne va. Una sorta di Munir stronzo.
A livello culinario ieri, per onestà intellettuale, va detto che un 6+ se lo meritava. Ma è una trasmissione tv e tu ogni volta che parla vorresti cambiare canale. E ogni volta che lo vedi in balconata c’è una parte di te di cui non vai fiero che gradirebbe un cedimento improvviso del parapetto.

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