Da cinquecento anni, una volta all’anno, in una notte di luglio, Venezia si ferma con il naso all’insù a guardare i fuochi d’artificio che proiettano i loro colori verso il cielo e, di riflesso, nelle acque della laguna. È la festa del Redentore che si tiene dal 1577, quando la Serenissima decise di celebrare la fine della peste che nei due anni precedenti aveva flagellato i suoi cittadini.
Ancora una volta, Aperol ha scelto proprio il Redentore come scenografia per un’estate all’insegna della musica. Lo ha fatto portando in laguna un concerto itinerante diffuso tra canali e pontili, trasformando la città in un palco in continuo movimento. Il culmine della festa è stata la doppia performance live di Gaia che, a sorpresa, ha conquistato la scena con la sua voce sulle note di “Chiamo io, chiami tu” e altri brani di successo come “Sesso e Samba”, regalando al pubblico due concerti indimenticabili in Campo Erberia e alle Zattere. La cantante, con le sue sonorità ibride che mescolano pop, elettronica e accenti latini, ha trasformato la laguna in una pista da ballo liquida. Proponendo tutte le hit più famose che confermano la sua cifra musicale fatta di contaminazioni e leggerezza, Gaia ha costruito un’esibizione in perfetta sintonia con lo spirito della serata: vivere insieme un frammento di felicità sospesa, galleggiando tra tradizione e contemporaneità.

Sabato 19 luglio, già dal pomeriggio, la città ha iniziato a diventare elettrica, con le tipiche imbarcazioni veneziane che, grazie a un inconfondibile tocco di arancione Aperol, hanno attraversato la laguna colorandone i canali. Con la sera che si avvicinava, mentre il sole tramontava dietro le cupole, tra Campo Erberia e Le Zattere il brand veneto ha riempito la città di musica e di arancione.
A rimbalzare tra piazze, strette viuzze e corsi d’acqua, sono state prima le note dei Funkasin, street band veneziana che, con la potenza di 14 elementi tra fiati e percussioni, ha portato groove funky e vibrazioni da brass band americana, shakerando la tradizione locale con un’energia da grande festival. Un’atmosfera perfetta per chi ama surfare – certo, solo simbolicamente – sulle acque della Giudecca con uno spritz in mano.

Come ogni anno si costruisce il ponte votivo di barche che collega le Zattere alla chiesa del Redentore, anche Aperol ha creato un ponte simbolico tra le persone, unendo la potenza della tradizione con la freschezza della contemporaneità, grazie a un affresco di musica e gusto. Per Aperol, infatti, che per il terzo anno consecutivo è l’aperitivo ufficiale di un momento così straordinario, questa è anche l’occasione per rinnovare il proprio legame con un territorio che ha visto muovere i primi passi di questo marchio che poi si è diffuso e si è fatto conoscere in ogni angolo del mondo. Una miscela perfetta che conferma ancora di più la mission di Aperol di porsi come punto di riferimento mondiale, mantenendo sempre vivo e tangibile, il legame con l’Italia e l’italianità. A descrivere l’evento le parole di Alberto Ponchio, Senior Marketing Director Italy Campari Group: “Anche quest’anno abbiamo voluto essere parte attiva della festa, portando tra i canali della città, non solo musica e intrattenimento, ma soprattutto uno spirito di condivisione e gioia autentica, che da sempre caratterizza Aperol”.
Il viaggio di Aperol non si ferma. Quella del Redentore è stata solo una tappa di un’estate all’insegna della musica: un percorso musicale che attraverserà tutta l’Italia, grazie a un cartellone di eventi, tra cui i più importanti festival musicali dal nord al sud del Paese: dal Kappa FuturFestival a Spring Attitude, passando per il Locus Festival, Parco Gondar, Nameless Festival e Fiera Milano Live. Un tour iniziato a maggio con la performance live di Rose Villain in occasione della riapertura dell’iconica Terrazza Aperol di Milano e dal Redentore in laguna, arriva alle grandi piazze estive, sempre con lo stesso spirito: ritagliarsi un momento di straordinaria leggerezza.








