Billy Corgan sull’addio dei Black Sabbath: «Ho esultato urlando e ho pianto in silenzio» | Rolling Stone Italia
«Una giornata splendida e agrodolce»

Billy Corgan sull’addio dei Black Sabbath: «Ho esultato urlando e ho pianto in silenzio»

«Ogni grande viaggio prevede prove e tribolazioni, tragedie e sorprese. È lì che si trova la magia, è da lì che vengono le lacrime», scrive il rocker degli Smashing Pumpkins

Billy Corgan sull’addio dei Black Sabbath: «Ho esultato urlando e ho pianto in silenzio»

Billy Corgan

Foto: gie Knaeps/ Getty

Billy Corgan è uno dei tanti rocker che sabato sono saliti sul palco del Villa Park di Birmingham per rendere omaggio a Ozzy Osbourne e ai Black Sabbath nel giorno della loro ultima esibizione. Il leader degli Smashing Pumpkins ha suonato col cosiddetto Supergruppo B, una delle due formazioni all-star messe in piedi per l’occasione dal direttore musicale Tom Morello.

Corgan scrive in un post che è stata «una giornata splendida e agrodolce» e ricorda il suo primo approccio alla musica dei Black Sabbath. «Li ho sentiti per la prima volta dallo stereo di mio zio una cinquantina d’anni fa. E quindi è stato surreale ritrovarmi in uno stadio con altre 45 mila persone ad assistere alla pagina finale di questo grande gruppo storico che mi ha toccato a livello personale, professionale e a volte persino intimo in certi momenti rubati di lavoro e cameratismo. Grazie Tony, Bill, Geezer e Ozzy per tutto quello che avete fatto per così tanta gente».

«Devo un ringraziamento sentito a Sharon per avermi chiesto di esserci. È stato un grande onore da molti punti di vista. E assistere alle performance appassionate di così tanti musicisti durante le prove – musicisti che in parte ammiro da lontano e che in parte conosco – e vedere tutto ciò trasformarsi in quasi dieci ore di musica e condivisione è stato qualcosa di straordinario».

«La musica» continua Corgan «è ovviamente la colonna sonora delle nostre vite, ma ieri (il post è del 6 luglio, ndr) secondo me è successo qualcosa di speciale. Una colonna sonora tridimensionale ha preso forma in tempo reale. Tutto per celebrare il ritorno a casa della band un tempo nota come Earth».

«Ogni grande viaggio prevede prove e tribolazioni, tragedie e sorprese. È lì che si trova la magia, è da lì che vengono le lacrime. Ieri ho sia esultato urlando, travolto dall’euforia perché ero nel posto giusto al momento giusto, sia pianto in silenzio mentre i miei eroi mettevano fino a una storia magica e mitica dicendoci addio. Abbiamo la loro musica e la portiamo nel cuore. Non bisogna essere per forza un musicista per capire, ma di certo aiuta, almeno se si cerca di decifrare quel che è sfuggente nel cosmo. Ora la band è sia qui che non qui, con noi, eppure lontana. Com’è giusto che sia».