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Qualcuno (pochi) lo ricorderà in <em>Baywatch</em>, alias il bagnino Jason (che fantasia), muscolosetto ma non certo tra i più fisicati della spiaggia di L.A. Poi l’hawaiano Jason Momoa è diventato un colosso: letteralmente. E su quella stazza ha saputo costruirci una carriera, sempre con grandissima autoironia. Prima di vederlo in <em>Sweet Girl</em>, su Netflix dal 20 agosto, e in attesa (soprattutto) di <em>Dune</em> di Denis Villeneuve, in anteprima mondiale a Venezia 78, ecco i suoi ruoli più hot.
Dopo <em>Baywatch</em>, la serie che lo impone è questo spin off di <em>Stargate SG-1</em>, a sua volta ispirato al film cult del 1994. Dreadlocks e fisico già più piazzato, Jason è Ronon Dex, uno dei membri della squadra del colonnello Sheppard. Arriva nella seconda stagione, e s’impone da subito: in tutti i sensi.
Sfidare Sua Maestà dei Colossi anni ’80/’90 Arnold Schwarzenegger? Momoa può. Prendendosi uno dei ruoli che hanno definito il mito di Mr. Terminator. Il nuovo film è certamente dimenticabile, ma il protagonista ha trovato la sua cifra: uno stile tra cartoon e cazzoneria che nessuno sa portare come lui.
E poi arriva LA serie. Nel fenomeno pop-televisivo degli ultimi dieci anni, è presente solo per due stagioni. Ma il suo Khal Drogo, a cui va in sposa Daenerys all’inizio della saga, non si scorda più. Nonostante il successo, «dopo <em>GoT</em> ero completamente al verde». Ma Jason ha saputo rialzarsi. Continua…
Uno dei suoi (rarissimi) detour nel cinema d’autore è nelle mani della regista iraniano-americana, in concorso a Venezia 73. Momoa è Miami Man, e il nome (tatuato sul petto) dice già tutto: è il capobanda della comunità simil-Burning Man in mezzo al deserto in cui finisce la protagonista Suki Waterhouse. A suo modo, (stra)cultissimo.
Dopo le avventure di gruppo nel pastiche <em>Justice League</em>, quella in solitaria dell’eroe dei mari. Che è altrettanto kitschissima, ma per motivi incomprensibili funziona: la maggior parte della critica l’ha (a sorpresa) apprezzata. Tra mamma Atlanna/Nicole Kidman (!) e situa ‘In fondo al mar’, ci si diverte. Lui, di sicuro, si diverte moltissimo.
Altro giro, altro eroe. E stavolta non vedente. Sulla carta, un altro pasticcio annunciato. E difatti non è che la serie “made in Apple” sia stata accolta così bene, a dispetto della firma di Steven Knight (<em>Locke, Taboo</em>). Ma Jason, chi l’avrebbe mai detto, è credibilissimo anche qua. Tanto che è in arrivo, il 21 agosto, la terza stagione: tiè.
L’action fa una sorta di svolta family, alla maniera di certi progetti starring Dwayne “The Rock” Johnson. Nel nuovo titolo Netflix, il nostro è un Uomo Qualunque (vabbè: quasi) che deve proteggere la figlia e, insieme, vendicarsi dei tipacci che gli hanno ucciso la moglie. C’entrano anche le grandi farmaceutiche senza scrupoli. O la va o la spacca.
Ed eccolo, il più atteso di tutti. Per il reboot by Villeneuve del classico sci-fi di Frank Herbert (poi film di David Lynch), l’attore riprende il ruolo di Duncan Idaho, il membro della Casa Harkonnen precedentemente interpretato da Richard Jordan. Tra Timothée Chalamet e Zendaya, non vediamo l’ora di ritrovare anche Jason nostro.
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