La “ricerca della grandezza” di Timothée Chalamet? Tutta colpa di ‘Marty Supreme’ | Rolling Stone Italia
è solo un dirigibile!

La “ricerca della grandezza” di Timothée Chalamet? Tutta colpa di ‘Marty Supreme’

L'attore non è mai stato timido, quando si è trattato di lodare il proprio lavoro. E alcune recenti dichiarazioni durante il tour del suo ultimo film avevano fatto discutere. Ma ora, è stato lui a spiegarci tutto

Timothée Chalamet

Timothée Chalamet

Foto: Dia Dipasupil/Getty Images

Lo scorso weekend, Marty Supreme, il nuovo film di Josh Safdie con Timothée Chalamet nei panni dell’aspirante campione di ping pong Marty Mauser (il personaggio è fittizio, ma è liberamente ispirato alla storia reale di Marty Reisman), è uscito negli Stati Uniti, e ha sbancato il box office. Raccogliendo 875mila dollari nel solo fine settimana: il miglior risultato medio per schermo dell’anno (145mila e 933 dollari) e il migliore di sempre per A24, sua casa-madre.

Il merito potrebbe imputarsi anche al buzz mediatico costruito attorno all’uscita attraverso il tour di presentazioni e grazie al carattere larger than life del suo protagonista. Il quale, se da tempo dichiarava di voler “inseguire la grandezza” nella recitazione, e che già con A Complete Unknown si era messo alla testa della lizza per gli Oscar, a questo giro ha rilanciato ulteriormente la posta. Facendosi decisamente notare, facendo notare Marty Supreme, e attirandosi contro anche parecchie critiche.

Per esempio, hanno fatto il giro di internet le foto del red carpet di Los Angeles, in cui Chalamet (insieme alla partner Kylie Jenner) ha sdoganato il vero look “orange is the new black” legato all’identità visiva del film. Come a dichiarare: io sono questo film, e ve lo dimostrerò.

Quattro giorni fa, invece, abbiamo potuto vedere le foto di un torneo di ping pong organizzato sempre per la promozione del film, a New York. Anche in questo caso, Chalamet era master of ceremonies.

Non solo: la campagna marketing del film ha visto anche la partecipazione di un “blimp” – un dirigibile – completamente arancione con scritto sopra “Marty Supreme”. Sul profilo Instagram di Chalamet sono comparsi sia la registrazione del meeting, vero o finto che sia, in cui si sarebbe decisa l’attuazione pubblicitaria, sia il suo risultato finale, mentre il dirigibile navigava i cieli americani.

Ma se siamo abituati alle cose “in grande”, quando si tratta di cinema, sono state le dichiarazioni collaterali della star a dividere l’opinione degli utenti. Per esempio, in un’intervista che sta circolando molto sui social e sui forum online, l’attore dichiara di aver lavorato al top per gli ultimi sei, sette anni, e che la sua performance in Marty Supreme supera di gran lunga tutte le «battute perfette» che ci ha “regalato” negli ultimi tempi. «Non voglio che le persone lo diano per scontato. Io stesso non voglio darlo per scontato. Qui si parla davvero di roba di livello top».

In un’intervista con Good Morning America – durante la quale naturalmente era vestito d’arancione – ha sia raccontato di aver preso lezioni di ping pong per sei anni per prepararsi al ruolo, sia lasciato intendere con alcuni commenti vaghi (ma ben intendibili) che Marty Supreme abbia un grande potenziale per gli Oscar. E sappiamo che, quando Timmy parla usa spesso il plurale maiestatis. «Voglio che il film abbia successo. Voglio che ogni sua componente vinca. La verità è che, per Marty Supreme… Mi sento così sicuro che, arrivati all’estate prossima… Mi sento abbastanza sicuro di come andranno le cose la prossima estate».

Invece, al Graham Norton Show sulla BBC, ha dichiarato che le sue dichiarazioni ai SAG Award di quest’anno, dove aveva sdoganato la frase “to be in pursuit of greatness”, erano state influenzate dal «mood» del suo personaggio in Marty Supreme, focalizzato, appunto, sulla ricerca della grandezza. L’attore ha poi continuato, definendosi incredibilmente umile… Per quanto seduto di fianco, per la registrazione della puntata, a due leggende, Dame Emma Thompson e Rowan Atkinson. Come a dire: io sono umile, ma voi lo sapete già che sono “grande”.

Timothée Chalamet is still in the pursuit of GREATNESS! | The Graham Norton Show - BBC

Naturalmente, il tono da sbruffone è stato notato da non pochi. E, quasi a volersi discolpare di nuovo, ecco un’intervista a IndieWire in cui dichiara: «È nello spirito di Marty. Credo che questo sia un film molto originale, in un tempo in cui non si fanno molti film originali. È un film che parla della ricerca della grandezza. Questo lo lascio sul tavolo. Sto cercando di mettere questo film nel mondo nel modo più grande possibile, che sia attraverso il merch, su Zoom, facendo interviste. È lo spirito di Marty Mauser».

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