Mrs Playmen
Netflix
Non solo un biopic d’epoca, ma un ritratto vibrante di emancipazione e contraddizione, che reinterpreta una delle figure più audaci della nostra storia recente: Adelina Tattilo, l’imprenditrice che trasformò la rivista Playmen in un manifesto di libertà sessuale e culturale nell’Italia bigotta degli anni ’60 e ’70, portando discussioni su desiderio, divorzio e diritti femminili nel cuore del dibattito pubblico. Starring Carolina Crescentini in stato di grazia.
Blanca 3
Rai 1 e RaiPlay
La terza stagione di Blanca riesce in una cosa rarissima: crescere senza mai perdere identità. La serie Rai trasforma il crime in un racconto sempre più emotivo e politico, senza tradire quel mix di immaginario pop e d’autore dove l’inclusione non è uno slogan ma una pratica narrativa quotidiana. Maria Chiara Giannetta rende Blanca sempre più umana, libera dagli stereotipi e capace di trasformare la fragilità in forza narrativa. E intanto dimostra che il servizio pubblico sa ancora parlare al presente.
Storia della mia famiglia
Netflix
Famiglie imperfette, scelte sbagliate e affetti che resistono anche quando tutto si sfalda.
Storia della mia famiglia racconta il lutto e l’amore senza alibi né troppi eufemismi. Eduardo Scarpetta guida un cast molto centrato (Vanessa Scalera, Cristiana Dell’Anna, Massimiliano Caiazzo) in un racconto intimo, asciutto, mai ricattatorio. Una serie sincera, dolorosamente riconoscibile. Ed è proprio per questo che funziona.
Petra 3
Sky e NOW
Il crime può invecchiare bene, diventando più profondo invece che più loud. Paola Cortellesi scava ancora di più nella solitudine, nell’ironia e nelle crepe emotive del personaggio (sempre affiancata da Andrea Pennacchi), mentre la serie usa l’indagine come pretesto per parlare di identità, lavoro e tempo che passa. È un noir quieto, adulto, che non ha bisogno di urlare per lasciare il segno.
ACAB – La serie
Netflix
Di nuovo un crime, che però scava dentro la violenza e la complessità umana oltre la divisa: porta in scena poliziotti con ferite, dubbi, solitudini e famiglie spezzate, senza giudizio facile ma con una profondità emotiva rara per una serialità italiana recente. La regia di Michele Alhaique cerca proprio di “mettere al centro l’essere umano” dentro dinamiche di ordine e caos, ponendo domande e dialogando con le tensioni sociali del nostro presente in modo potente e disturbante. E il cast – Marco Giallini, Adriano Giannini, Valentina Bellè, Pierluigi Gigante – è super.
Call My Agent – Italia 3
Sky e NOW
Arrivata al terzo capitolo, ormai CMA è un mondo narrativo tutto suo, con agenti che crescono, soffrono e affrontano anche assenze reali dietro le quinte (we miss you, Elvira), creando un affresco umano dello showbiz italiano che va oltre la semplice comicità meta-cinematografica. Gioca con guest star virali e dinamiche interne, ma soprattutto sviluppa archi orizzontali veri per i personaggi principali e secondari, trasformando un concept di satira in una commedia corale che vive di relazioni, tensioni e affetto autentico.
Il Mostro
Netflix
Stefano Sollima non ha girato un semplice true crime, ma un anti-thriller che usa il caso del Mostro di Firenze per guardare dritto dentro il nostro immaginario collettivo e le ossessioni di un Paese intero. Invece di puntare a una verità definitiva, la serie tratta il Mostro come un prisma malato in cui l’Italia si è riflessa per decenni, mostrando come il sensazionalismo mediatico e le paure sociali abbiano modellato l’orrore stesso. Una narrazione inquietante capace di coniugare rigore documentaristico e profonda introspezione psicologica e di restituire dignità alle vittime e al sentimento di smarrimento nazionale che il caso ha lasciato dietro di sé.
Il baracchino
Prime Video
Una rivoluzione in chiave animata del nostro panorama seriale, che racconta la rinascita di un leggendario locale di cabaret attraverso personaggi surreali e irresistibili (il piccione tabagista!) in una struttura che mescola humour, malinconia e satira generazionale. Creata da Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola, spicca per il suo cast vocale di altissimo livello (Lillo, Pilar Fogliati, Frank Matano, Luca Ravenna, Michela Giraud e altri) e per il suo approccio visivo innovativo che fonde diverse tecniche di animazione. Un racconto sulla comunità, sui sogni (e sulle cadute) dei comici italiani.
M – Il figlio del secolo
Sky e NOW
Adattamento del romanzo Premio Strega di Antonio Scurati, M – Il figlio del secolo è molto più dell’origin story del fascismo. Starring Luca Marinelli as Mussolini, con una presenza magnetica e brutale che taglia la quarta parete come un direttore d’orchestra che ci svela il dietro le quinte della Storia. Non è un biopic d’epoca, ma un’incursione nell’inconscio di un’epoca-labirinto. È un esperimento di narrazione “pop-politica”: ci ammalia prima, ci colpisce poi, azzerando la distanza tra pubblico e potere. Al culmine, siamo nel presente: la banalità del male non è un’eco triste, ma una diretta streaming.
L’arte della gioia
Sky e NOW
È un cinema libero, elegante, profondamente sensuale, quello di Valeria Golino. E L’arte della gioia non fa eccezione. Tratta (liberamente) dal romanzo postumo di Goliarda Sapienza, la serie racconta la storia di Modesta, che di modesto ha solo il nome: ambiziosa, famelica di vita, sfacciata nel prendersi quello che vuole. Tecla Insolia (feat. un cast strepitoso: da Jasmine Trinca a Valeria Bruni Tedeschi) la interpreta con una grazia feroce, portando in scena un inno alla libertà, all’autodeterminazione, all’eros. Un’educazione sentimentale anarchica e spudorata, che brucia e rinasce di continuo.








