190 milioni di dollari. Anzi, 140. Anzi no, forse meno. In questi mesi si è detto un po’ di tutto attorno alla cifra che Back to the Beginning, il concerto di addio di Ozzy Osbourne, avrebbe raccolto per beneficenza.
Inizialmente era stato Tom Morello, che dell’evento occupava il ruolo di direttore artistico, a lanciare la bomba: «Più di 190 milioni di dollari» da dividere equamente tra Cure Parkinson’s, l’ospedale dei bambini di Birmingham e l’Acorn Children’s Hospice. Una cifra incredibile, se si pensa a un concerto di un giorno solo.
La cifra sparata da Morello però è stata subito ritrattata da Live Nation, che aveva prodotto il concerto: «Le cifre relative alle donazioni benefiche riportate in merito a Back to the Beginning non riflettono la realtà. Sono false. Ozzy e Sharon annunceranno a tempo debito le cifre corrette».
Poco dopo era stata la stessa Sharon ad abbassare le aspettative: «Una delle cose che mi spaventa è tutta questa falsa stampa su come abbiamo raccolto 140 milioni di dollari. Vorrei che fosse vero, quei soldi per un solo concerto».
Ora, a mesi di distanza, nel primo episodio del podcast The Osbournes dopo la morte di Ozzy, Sharon, interpellata sul tema dal figlio, ha fatto chiarezza: «Se uno spettacolo avesse potuto raccogliere 190 milioni di dollari, un artista farebbe quello show e poi si ritirerebbe. No, non ci siamo neppure lontanamente avvicinati, e vorrei che fosse andata così, ma viviamo nella realtà, nel mondo reale».
Quindi, niente 190 milioni di dollari, la cifra reale raccolta da dare in beneficenza è di 11 milioni.












