Avete presente le scene dei film americani in cui un ufficiale giudiziario ferma qualcuno per strada e dopo essersi accertato che si tratta della persona giusta le consegna una notifica? Quelle in cui fa di tutto e cerca ogni trucco possibile pur di effettuare la consegna che il destinatario vuole a tutti i costi evitare? Una cosa simile è successa a Taylor Swift nell’ambito della disputa legale tra Justin Baldoni e Blake Lively.
O meglio, stava per succedere. L’uomo si chiama Justin Lee Fisher ed è stato fermato alle 2 di notte dello scorso 15 settembre dopo aver violato la proprietà del fidanzato della popstar Travis Kelce a Leawood, Kansas. Il rapporto di polizia non specifica né il luogo, né la motivazione che ha spinto Fisher a farlo. L’emittente locale KCTV5 ha identificato l’abitazione come quella del giocatore dei Kansas City Chiefs, la stessa che era stata svaligiata durante una partita, e secondo People l’uomo stava cercando di consegnare una notifica per conto degli avvocati di Baldoni che chiedono da tempo che Swift testimoni davanti a un giudice.
La cosa certa è che Fisher, un ex poliziotto di 48 anni, è stato incriminato per violazione di domicilio e rilasciato dietro al pagamento di una cauzione. Dovrà apparire in tribunale a Leawood il 15 ottobre.
L’arresto è avvenuto tre giorni dopo che un giudice federale ha respinto la richiesta dei legali di Baldoni di interrogare Swift oltre la scadenza prevista del 30 settembre in vista del processo sulle accuse di molestie sessuali e diffamazione mosse da Lively nei confronti dell’attore e regista che l’ha diretta in It Ends With Us – Siamo noi a dire basta.
Amica di Lively, Swift è stata coinvolta suo malgrado nella disputa. Un giudice ha stabilito tra l’altro che i messaggi che la cantante e l’attrice si sarebbero scambiate su quello che accadeva sul set di It Ends With Us devono essere consegnati e letti. «Taylor Swift non ha mai messo piede sul set di questo film, non ha avuto alcun ruolo nelle decisioni di casting o creative, non ha composto la colonna sonora, non ha mai visto un montaggio né fornito alcuna nota sul film», ha detto tempo fa una sua portavoce.
«Come le parti sanno dal principio di questa vicenda», ha ribadito il suo avvocato, «la mia assistita non ha alcun ruolo rilevante nel procedimento» e «non ha mai accettato di testimoniare». Nel caso fosse stata “costretta”, ha informato il team di Baldoni che i suoi impegni non le permettono di farlo prima del 20 ottobre (come è noto, il 3 ottobre uscirà The Life of a Showgirl).













