Josh Freese sull’addio ai Foo Fighters: «Non era musica per me» | Rolling Stone Italia
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Josh Freese sull’addio ai Foo Fighters: «Non era musica per me»

Il batterista ha parlato del licenziamento dalla band e del ritorno nei Nine Inch Nails: «Un livello di intensità e orgoglio provato raramente»

Josh Freese sull’addio ai Foo Fighters: «Non era musica per me»

Josh Freese

Foto: Andrew Toth/Getty Images for iHeartMedia

Nell’annus horribilis dei batteristi rock, Josh Freese è stato uno dei protagonisti. Voluto da Dave Grohl nel 2023 per onorare l’eredità pesantissima di Taylor Hawkins, morto improvvisamente nel 2022, Freese è stato scaricato dai Foo Fighters dopo appena due anni per divergenze artistiche.

Lasciato a casa, però, è finito in una sorta di strana trattativa da calciomercato estivo: al suo posto nei Foo Fighters è subentrato Ilan Rubin dei Nine Inch Nails che, ritrovatisi senza nessuno alle pelli, hanno optato proprio per Freese, che della band fu batterista dal 2005 al 2008, per poi lasciare il posto proprio a Rubin. La dichiarazione di Freese allo scambio: «Non potevo crederci».

Ora, a qualche mese di distanza, Freese è tornato a parlare di questo improvviso rimescolamento in un’intervista al New York Times. «Sono entrato come batterista di Dave Grohl, come la persona che doveva salvare la situazione dopo la morte di Taylor Hawkins», racconta Freese spiegando di essersi sentito «come se dovessi dare il massimo in ogni momento».

Dopo il suo licenziamento, avvenuto a maggio, Freese si era detto «scioccato e deluso» e aveva così spiegato l’accaduto: «I Foo Fighters mi hanno chiamato per farmi sapere che hanno scelto di “andare in un’altra direzione con un nuovo batterista”». Ora, a qualche mese di distanza, spiega: «Guardando indietro penso che il problema fosse con il loro management». Aggiungendo che la loro musica «non faceva per me».

Freese ha continuato parlando del suo ritorno nei Nine Inch Nails: «Lasciare i Nine Inch Nails alla fine del 2008 è stata una delle decisioni più difficili che abbia mai dovuto prendere. Mia moglie e io stavamo aspettando il nostro terzo figlio e sapevo che dovevo allontanarmi dalla vita on the road per stare a casa con la mia famiglia. I NIN erano una band che mi faceva scendere dal palco ogni sera pensando: “È stato incredibile. Abbiamo spaccato di brutto”. E non era solo una sensazione, era una certezza. Quel livello di intensità, orgoglio e soddisfazione dopo ogni concerto è qualcosa che ho provato raramente altrove».

«Ora, essere di nuovo in tour con Trent e la crew, aiutandoli a fare ciò che sanno fare meglio notte dopo notte, è qualcosa che mi rende incredibilmente entusiasta. Essere di nuovo parte di quell’energia è fantastico», ha concluso il batterista. «Se avete la possibilità di assistere a uno di questi spettacoli nelle prossime sei settimane, vi prometto che saranno assolutamente indimenticabili».