Sombr, la recensione di ‘I Barely Know Her’ | Rolling Stone Italia
Avere vent’anni

Questo è il nuovo album più ascoltato nel mondo e non è affatto male

S’intitola ‘I Barely Know Her’ e l’ha fatto l’americano Sombr. «Il rock è morto e l’hai ucciso tu», ha scritto qualcuno. Se non altro la canzone pop tradizionale è viva

Questo è il nuovo album più ascoltato nel mondo e non è affatto male

Sombr

Foto: Bryce Glenn

Sombr ha New York ai suoi piedi. Poche ore prima dell’uscita di I Barely Know Her sale su un palco allestito su Canal Street accompagnato dalle urla acute dei fan. Ha voluto che la presentazione del disco avvenisse proprio lì, fra quelle strade. C’è gente arrampicata sulle scale antincendio, altri guardano affacciati dalle finestre di casa. Le auto e gli autobus transitano dietro al palco montato per l’occasione, coi passeggeri che osservano incuriositi lo spettacolino improvvisato che ha bloccato la via, un’immagine perfetta per un disco immerso nel senso di meraviglia per la vita degli altri.

I Barely Know Her sta da qualche parte in equilibrio tra la vera New York e la sua versione romanzata. Il singolo che l’ha lanciato si intitola 12 to 12 e ha un’atmosfera ipnotica basata un basso profondo, synth e percussioni. La produzione curata da Sombr con Tony Berg prende il dolore per un amore finito e lo rende seducente. “So che vuoi vedermi all’inferno, amore mio”, canta Sombr col tono di uno a cui un viaggetto laggiù non spiacerebbe affatto. “Gioco con le carte che mi sono capitate mentre tu balli con qualcun altro”. Col bridge arriva l’impatto con la realtà: “Forse sono un illuso e il tuo comportamento è normale, forse in un altro mondo non mi sentirei così poco amato”.

sombr - 12 to 12 (official video)

Sombr dissemina in tutto il disco rivelazioni del genere che arrivano come docce gelate. “Ho imparato a leggerle gli occhi e a capire quando mentiva”, canta in Under the Mat, il pezzo che chiude l’album, “l’ho vista cominciare a odiarmi”. Sombr ha la sicurezza interiore e il fascino esteriore che manca da tempo ai cantanti pop maschi suoi coetanei e ai loro dischi sbiaditi. A volte sembra più maturo della sua età, ma quando racconta le lezioni che ha imparato dimostra di avere effettivamente 20 anni. “È un crimine amare così tanto un’altra persona da restare senza nulla per sé?”, chiede in Dime.

È l’unico passaggio del disco, con We Never Dated, che suona un po’ goffo, l’unico senza la scrittura brillante che si trova negli altri pezzi. Lo penalizza arrivare subito dopo Canal Street, che è un po’ il cuore pulsante di I Barely Know Her, una ballata che è un trionfo di malinconia e melodia, con un assolo di chitarra blues che rimanda alla devastazione emotiva di Traitor di Olivia Rodrigo. Entrambi del resto difendono con orgoglio la canzone tradizionale pop.

‘I Barely Know Her’ di Sombr è il nuovo disco più ascoltato nei primi tre giorni dall’uscita a livello mondiale (Stati Uniti esclusi, dove è secondo dietro a ‘A Matter of Time’ di Laufey)

Anche se Come Closer, che ha le armonie più ricche dell’album, ci si avvicina, è difficile superare 12 to 12 che è pura ed esaltante pop music. Canal Street sfrutta al meglio ogni secondo dei suoi cinque minuti di durata. “Fumi ancora sul patio? Tuo fratello è ancora in ospedale? Mi senti urlare per te alla radio?”, chiede Sombr nel pre-ritornello (ve li ricordate i pre-ritornelli?). “Ho tutto quel che pensavo mi servisse, ma sono ancora qui a fumare sul divano e ancora fa soffrire mia madre, ma mi riporta da te”. La canzone alla radio di cui canta potrebbe essere una qualunque delle hit che ha pubblicato prima dell’uscita di I Barely Know Her come Back to Friends oppure Undressed, che fa tanto Fleetwood Mac. E potremmo aggiungere alla lista il pezzo che apre il disco, Crushing.

Durante la presentazione live del disco, Sombr ha detto che qualcuno aveva imbrattato uno dei tanti manifesti promozionali sparsi per il Lower East Side scrivendoci sopra: «Il rock è morto e l’hai ucciso tu». Troppo cool per prendersela, Sombr ha liquidato la cosa con un «che se ne vada a fare in culo» e ha attaccato il pezzo successivo. Impossibile non pensare a una band che lo ha influenzato magari non nel suono, ma sicuramente nello stile (inconfondibile per chi era adolescente all’epoca del soft grunge su Tumblr nei primi anni 2010). Nel 2019, al Coachella, dietro a Matty Healy lampeggiava una scritta: “Rock & roll is dead, God bless The 1975”.

Se davvero il rock è morto, così sia. Ma il pop è vivo, e Dio benedica Sombr.

sombr - canal street (official visualizer)

Da Rolling Stone US.

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