Sono i momenti intimi e privati a cui i fan non hanno accesso. Tipo Steven Tyler che, armato di chiodi e martello, costruisce una cuccia per cani randagi o Mick Jagger, Elton John e Rod Stewart che cantano al funerale di Ozzy Osbourne. O ancora, Jagger e Tyler che tirano su di morale un Phil Collins allettato in ospedale oppure Bruce Springsteen che va a trovare la moglie Patti ricoverata in una clinica e canta If I Should Fall Behind per gli operatori sanitari. Sono immagini private e commoventi, ok. Ma sono anche totalmente false.
L’intelligenza artificiale si sta ormai infiltrando ovunque nel mondo della musica, basti pensare alle band inesistenti o alle canzoni interamente o quasi generate al computer come quelle dei Velvet Sundown, il gruppo apparso dal nulla sulle piattaforme e in grado di totalizzare centinaia di migliaia di stream prima di ammettere che si tratta di «un progetto musicale sintetico» realizzato con il supporto dell’intelligenza artificiale.
Era inevitabile che prima o poi arrivassero anche le immagini IA delle rockstar. Le foto che appaiono sempre più spesso sui social hanno dell’assurdo. Collins che salva un bambino che si è perso in aeroporto e rimprovera la polizia per non essersene occupata. Springsteen che compra un diner per dare cibo gratis ai senzatetto. Adele e Adam Lambert che cantano al funerale dell’attore Malcolm-Jamal Warner. Tyler e Taylor Swift che intonano Happy Birthday a Camilla. Bob Dylan che va a trovare Collins in ospedale e porta al comico Dick Van Dyke una torta per i suoi 100 anni.
«Trovo le immagini IA impressionanti e spaventose», dice Van Dyke. «Detto questo, se Dylan, Jagger e McCartney vogliono venire alla mia festa di compleanno, che si terrà il 13 dicembre 2025, quando compirò davvero 100 anni, e Bruce vuole darmi una spuntatina ai capelli, sono tutti benvenuti».
Le immagini fake sono accompagnate da testi enfatici. E così quando McCartney e Collins che vanno a trovare Willie Nelson in un ospedale di Austin, «la stanza non sembra più un ospedale, ma il cuore stesso della musica che continua a battere».
«Questi post fanno leva sulla nostalgia e sul fatto che la gente vuol credere a cose del genere», spiega Justin Grome, fondatore di Clonefluence, agenzia di marketing e consulenza social specializzata in musica. «Non sono reali, però sono rassicuranti. Non costituiscono casi di fake news tipo quelle politiche. Non servono a far indignare, ma a confortare. E proprio per questo è ancora più difficile contrastarle: chi ha voglia di combattere qualcosa che ti fa star bene?».
Le immagini sono esagerate a tal punto da ricordare la serie Dogs Playing Poker e non mancano commenti come «spazzatura fabbricata dall’IA», «basta con queste cazzate IA», «ma quanto siete creduloni?». Visto che Collins è stato davvero ricoverato di recente per un’operazione al ginocchio, alcuni fan si sono arrabbiati davanti a un’immagine che mostrava McCartney fargli visita per una malattia ben più grave. Su un forum dedicato ai Genesis e a Collins la gente s’è infuriata: «Sveglia, è tutto finto!» e «L’IA fa schifo!».
Il fatto che la maggior parte delle immagini ritragga rocker nella terza età non fa che aumentare la confusione. Visto che molti di loro viaggiano sui 70 o 80 anni, è facile credere che siano effettivamente malati (Clapton che suona per Plant in un corridoio d’ospedale!) o piangere insieme nei momenti difficili (vedi Dylan e Springsteen che si abbracciano e scoppiano a piangere). Un’immagine IA di Tyler al capezzale di Nelson ha generato commenti tipo: «Una preghiera per Willie, e bello che Steven sia andato a trovarlo» (persino la “foto” della cuccia per cani ha tratto in inganno parecchia gente). Un’altra, con Jimmy Page che spinge Robert Plant su una sedia a rotelle, ha scatenato commenti scettici («La settimana scorsa era Phil Collins»), ma anche auguri («Forza, Robert», «Guarisci presto»).
I portavoce di alcuni degli artisti coinvolti, da Springsteen a Dylan passando per Collins e il compianto Osbourne, hanno rifiutato di commentare o non hanno risposto alle richieste di Rolling Stone US. Non lo ha fatto neanche Rock & Roll Universe, uno dei siti più attivi nella diffusione di immagini del genere.
Per ora la strategia del silenzio non fa danni, visto che le immagini sono tutto sommato innocue. Ma Grome mette in guardia: «Quando gli artisti e i loro team non intervengono subito le cose peggiorano. Se non dicono niente, l’immagine acquista un’aura di verità. Specie in casi come questi, dove una parte di pubblico può pensare che ci sia qualcosa di vero. La linea che separa la celebrazione dal falso è molto, molto sottile».
Intanto, godetevi pure le foto IA di Lars Ulrich che aiuta James Hetfield a spegnere le candeline sulla torta. E non stupitevi se prima o poi scoprirete di esserci cascati pure voi.













