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Alla destra americana, Sydney Sweeney piace tantissimo

L'apprezzamento di Donald Trump ai "great jeans" dell'attrice nello spot di American Eagle non è il primo caso di "republicanizzazione forzata" della sua persona pubblica. Ecco una timeline di com'è andata finora

(da USA) Sydney Sweeney

Sydney Sweeney nel 2023

Foto: Monica Schipper/Wireimage

Sydney Sweeney, l’attrice 27enne diventata famosa grazie a ruoli nelle serie di culto HBO Euphoria e The White Lotus, non è certo nota per le sue prese di posizione politiche. È vero: ha espresso sostegno a Black Lives Matter, ai diritti riproduttivi delle donne e alla rappresentazione LGBTQ nei media, ma sempre in dichiarazioni piuttosto standard, a volte accompagnate dalla precisazione che preferisce non affrontare certi argomenti nelle interviste. Sembra chiaro che Sweeney sia più concentrata sul proprio lavoro — e ci sta, visto che l’industria dell’intrattenimento l’ha tenuta parecchio impegnata negli ultimi anni.

Eppure, Sweeney si è ritrovata suo malgrado al centro delle guerre culturali, trasformata in un’icona involontaria dell’orgoglio americano, dell’anti-wokeness o di (inserite qui la categoria che preferite), apparentemente solo perché è bionda, ha gli occhi azzurri e un décolleté generoso. Questa strana appropriazione di un’attrice che, in fondo, è una star di Hollywood convenzionalmente attraente come tante, ha avuto un picco dopo che Sweeney è diventata il volto di una campagna pubblicitaria per i jeans di American Eagle lo scorso mese, ma in realtà covava già da tempo. Ecco come ci siamo arrivati.

Agosto 2022: il “MAGA Hat-Gate”
Ad agosto 2022, Sweeney e la sua famiglia hanno festeggiato il sessantesimo compleanno della madre con una festa country in Idaho, con quasi tutti gli ospiti in abiti da cowboy (Sweeney è originaria di Spokane, nello stato di Washington, poco a est dell’Idaho). Ma in alcune foto postate su Instagram da lei e dal fratello, si vedeva una persona con una T-shirt raffigurante la bandiera americana con una linea blu, simbolo del movimento Blue Lives Matter — considerato l’antitesi di Black Lives Matter in quanto a sostegno delle forze di polizia. Altri indossavano cappellini rossi in stile MAGA con la scritta “Make Sixty Great Again” (“Rendi i sessanta fantastici”). I fan progressisti l’hanno accusata di essere troppo vicina a familiari pro-Trump, mentre i conservatori hanno reagito con le solite invettive contro la cancel culture (e accarezzato l’idea che Sweeney fosse “una dei loro”).

All’epoca Sweeney chiese di «smettere di fare supposizioni», ma affrontò di nuovo la questione l’anno seguente. «Ci sono state tantissime interpretazioni sbagliate», dichiarò a Variety. «Le persone nelle foto non erano nemmeno membri della mia famiglia. Quelle che hanno portato gli oggetti che hanno fatto arrabbiare la gente erano in realtà amiche di mia madre, di Los Angeles, con figli che sfilano al Pride, e pensavano fosse divertente indossarli perché stavano andando in Idaho». Spiegazione che, però, non bastò a tenerla fuori dal discorso politico.

Marzo 2024: la conduzione del Saturday Night Live
Nel 2024 Sweeney era ormai una star di serie A, reduce dal successo di Tutti tranne te, commedia romantica del 2023 di cui era protagonista e co-produttrice, salutata come un piccolo revival del genere. Come da tradizione per una stella in ascesa, venne invitata a condurre un episodio del Saturday Night Live a marzo. Inevitabile la scenetta in cui interpretava una cameriera della catena di ristoranti Hooters capace di guadagnare una fortuna in mance.

Se l’attesa per la sua partecipazione allo storico programma era alta, la reazione della destra alla presenza in TV di una donna bianca e attraente fu surreale: titoli come Il woke non può nulla contro l’innegabile bellezza di Sydney Sweeney o Sì, il seno di Sydney Sweeney è anti-woke riempirono le pagine d’opinione. Venne persino elogiata per aver riportato in auge la “vera” body positivity. Tutto, a quanto pare, per via di un abito nero aderente e di un sorriso durante i ringraziamenti finali. Se davvero basta questo per “sconfiggere” il woke, forse la minaccia non era poi così grande.

Luglio 2025: la campagna dei jeans American Eagle
Lo scorso mese American Eagle ha lanciato una grande campagna per la collezione autunnale di jeans, con Sweeney protagonista di una serie di spot che ne valorizzano le curve (come farebbe qualsiasi modella). In uno, Sweeney recita una battuta che ha fatto alzare qualche sopracciglio: «I geni si ereditano dai genitori e determinano caratteristiche come il colore dei capelli, la personalità e persino il colore degli occhi», dice. «I miei jeans sono blu». Segue il claim fisso: “Sydney Sweeney has great jeans” (“Sydney Sweeney ha dei gran jeans/geni”). Nel contesto dell’era Trump, con deportazioni di massa e retorica suprematista bianca a cadenza inquietante, quel gioco di parole sui “geni superiori” è stato letto da una piccola parte dei social come un richiamo sotteso al razzismo.

La polemica, però, è durata poco: un paio di giorni (anche perché probabilmente chiunque ha problemi più grandi), prima che l’attenzione tornasse — come sempre — sull’aspetto fisico di Sweeney. A prolungare il ciclo mediatico sono stati soprattutto i settori della destra desiderosi di vendere l’idea di una sinistra “triggerata” dalla campagna.

Agosto 2025: Trump e Fox News intervengono
Tra luglio e agosto, politici e media di destra hanno fiutato l’occasione per trasformare gli spot American Eagle in un tema caldo. «Wow. Ora la sinistra pazza se la prende con le belle donne», ha postato il senatore Ted Cruz su X. «Sono sicuro che questa strategia sarà un successo nei sondaggi…». Sempre su X, la conduttrice Megyn Kelly ha scritto: «Adoro come la presunta crisi isterica della sinistra per lo spot di Sydney Sweeney abbia solo moltiplicato per mille la visibilità di una bellissima ragazza bianca con gli occhi azzurri e i “buoni geni”».

Steven Cheung, responsabile della comunicazione della Casa Bianca, ha ridicolizzato un editoriale critico: «La cancel culture è fuori controllo. Questo pensiero liberale distorto, idiota e ottuso è uno dei motivi principali per cui gli americani hanno votato come hanno votato nel 2024. Ne hanno abbastanza di queste stronzate».

Il vicepresidente J.D. Vance ha citato la campagna dei jeans nel podcast Ruthless, prevedendo che la reazione avrebbe favorito i Repubblicani: «Il mio consiglio politico ai Democratici è di continuare a dire che chiunque trovi attraente Sydney Sweeney è un nazista. Sembra sia questa la loro strategia» (in realtà, i sondaggi indicano che ai Democratici non importa quasi nulla della presunta polemica American Eagle).

Fox News, evitando di soffermarsi sul rinnovato scandalo riguardante il rapporto tra Trump e il defunto Jeffrey Epstein, ha fatto della contrapposizione “woke vs. Sweeney” un titolo fisso per giorni: 766 menzioni in una settimana, contro le 53 riservate a Epstein.

Quando sono emersi documenti pubblici che sembravano indicare che Sweeney è registrata come repubblicana in Florida, Trump ha colto la palla al balzo: «È una repubblicana registrata? Oh, allora adoro il suo spot». Il giorno dopo, su Truth Social, ha pubblicato: «Sydney Sweeney, repubblicana registrata, ha lo spot più “HOT” in circolazione. È per American Eagle, e i jeans stanno andando a ruba. Fagliela vedere, Sydney!». In un post successivo ha attaccato Jaguar e Bud Light per le loro pubblicità “woke” e Taylor Swift, definendola «NON PIÙ HOT» a causa delle sue posizioni politiche e dei precedenti scontri con lui.

Alcuni utenti conservatori hanno persino inventato un trend, sostenendo che le confraternite universitarie femminili pubblicassero balletti su TikTok ispirati allo spot. «Sorelle di confraternita con buoni geni all’Università dell’Oklahoma si preparano alla settimana di reclutamento con balli country carini e divertenti. Sono felici, genuine e classicamente americane. Nulla è più scatenante per quelli di sinistra», ha scritto un influencer su X condividendo un video. In realtà, il filmato non cita Sweeney né American Eagle.

Altri hanno fatto affermazioni altrettanto fuorvianti riguardo a TikTok di sorelle di confraternita che ballavano, usando l’espressione “great genes” nelle didascalie, senza alcuna indicazione che le studentesse universitarie intendessero fare riferimento a Sweeney o ad American Eagle.

È indicativo di quanto ci si debba spingere per prolungare la vita di un cliché della destra quando i democratici e i progressisti, in realtà, non abboccano. La sfida è ancora più grande, considerando che Sweeney non ha mostrato alcun interesse a diventare la beniamina dei conservatori e non ha mai incoraggiato questa percezione di sé. Ci si può aspettare un sacco di chiacchiere su Sweeney e i suoi “good genes” nelle prossime settimane — se Trump ha ragione su qualcosa, è che lei è un argomento di conversazione molto popolare — ma arriveranno tutte da un solo lato del nostro estremo spettro politico.

Da Rolling Stone US

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