L’ultima chance dell’Italbasket | Rolling Stone Italia
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L’ultima chance dell’Italbasket

Da Marco Belinelli a Danilo Gallinari: una delle generazioni più talentuose di sempre chiamata alla prova decisiva dell’Europeo, che per gli azzurri parte da Israele

L’ultima chance dell’Italbasket

Foto via Sky

Tra assenze dolorose e voglia di riscatto riparte l’ultima Italia di Ettore Messina. L’Europeo non è solo il torneo d’addio dell’attuale ct – che sarà sostituito da Meo Sacchetti – ma anche una delle ultime occasioni per una delle generazioni più talentuose della pallacanestro azzurra. L’ultima chance perché il gruppo storico che dal 2008 ha vantato tre giocatori in pianta stabile nella NBA (Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari) sta cambiando volto.

Le assenze di Bargnani e Gentile, reduci da una pessima stagione in Europa, lo testimoniano. Ma si tratta dell’ultima chance anche per via dei modesti risultati ottenuti in passato: l’Italia non partecipa ai Mondiali dal 2006 e alle Olimpiadi dal 2004. Nel continente le cose vanno meglio, e il gruppo è riuscito gradualmente a migliorare il suo ranking europeo dal 2009 – mancata partecipazione – al 2015, con un quinto posto (Pianigiani in panchina) valido per il pre-olimpico perso a Torino contro la Croazia nonostante i favori del pronostico.

La Nazionale è chiamata a un compito durissimo. Per questo Europeo, che per l’Italia inizia a Tel Aviv nel Gruppo B, dovrà fare a meno anche di Danilo Gallinari, che si è fratturato una mano dopo una sciagurata rissa contro l’olandese Kok durante un’amichevole di preparazione.

Contro Israele – il match d’esordio, il 31 agosto – l’Italia presenterà solo due delle punte di diamante che ha mostrato negli ultimi anni: Datome e Belinelli. A fianco a loro un solo giocatore in ascesa, Nicolò Melli, passato da diamante grezzo a uno dei migliori lunghi dell’Eurolega nel giro di un paio di stagioni. A fianco di una versione inedita dei big three figurano una serie di gregari: dai volti noti Hackett, Aradori e Cusin alle novità come Abass, Biligha, Burns e Filloy. Una squadra senza dubbio meno talentuosa del passato, che ha mostrato grande applicazione nelle amichevoli d’agosto, ma anche qualche limite, in particolare per quanto riguarda l’attacco a metà campo.

Insomma, si tratta di un roster nuovo che dovrà crescere molto per qualificarsi in un girone che vanta squadre del calibro di Germania, Georgia, Ucraina e Lituania, bestia nera degli azzurri. In caso di qualificazione agli ottavi di finale, bisognerà prendere un areo per Istanbul, dove si svolgeranno le fasi conclusive del torneo (la finalissima il 17 settembre). Fare strada in una competizione orfana di grandi campioni non è impossibile: ogni nazionale ha fatto a meno di una stella. La Serbia di Milos Teodosic, la Grecia non avrà Giannis Antetokounmpo, la Francia di Collet rinuncia a Rudy Gobert e Nicolas Batum e anche la favoritissima Spagna non avrà Sergio Llull a causa di un infortunio.

L’Italia, ad ogni modo, dovrà guardare in casa sua. La squadra scelta da Messina è ‘istantanea’: i possibili pilastri del futuro Stefano Tonut e Diego Flaccadori (acciaccato) non sono partiti per Israele. Il compito di costruire la nazionale del futuro spetta a Sacchetti: al ct Messina, invece, si chiede un Europeo convincente, in cui l’Italia possa finalmente dare più di quanto non ci sia aspetti dal suo talento.