Via l'All-Star Game dal North Carolina. L'NBA contro la legge "bathroom bill" | Rolling Stone Italia
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Via l’All-Star Game dal North Carolina. L’NBA contro la legge “bathroom bill”

La partita delle stelle del 2017 non si svolgerà a Charlotte

Pau Gasol all'ultimo All-Star Game. Foto: Nathaniel S. Butler/NBAE via Getty Images

Pau Gasol all'ultimo All-Star Game. Foto: Nathaniel S. Butler/NBAE via Getty Images

Con un comunicato stampa, l’NBA ha annullato l’All-Star Game di Charlotte, in programma per il 2017, a causa della cosiddetta “bathroom bill”, la contestata legge HB2 del North Carolina, che obbliga, tra le altre cose, i transgender a utilizzare esclusivamente i servizi pubblici tenendo conto del sesso di nascita.

La stessa scelta che molti artisti hanno già fatto in passato, cancellando esibizioni (come Ringo Starr, Springsteen e i Pearl Jam) o decidendo di supportare le organizzazioni contrarie alla legge.

“Non crediamo di poter ospitare con successo i nostri festeggiamenti per l’All-Star a Charlotte, nel clima creato dall’HB2”, si legge nel comunicato. Non è ancora annunciato dove si terrà la partita delle stelle.

Fin dallo scorso marzo, quando il North Carolina ha introdotto la legge HB2, rendendo palese la necessità di tutele legali per la comunità LGBT di Charlotte, la NBA e gli Charlotte Hornets hanno lavorato per cercare di ottenere insieme una risoluzione positiva della vicenda. Questi dialoghi costruttivi sono stati alimentati da alcuni dei valori fondamentali della nostra lega. Fra questi non solo l’accettazione delle diversità, l’inclusione, l’equità e il rispetto degli altri, ma anche la propensione ad ascoltare e considerare punti di vista opposti.

Il nostro programma, della durata di una settimana, di eventi e attività legati all’All-Star intende essere una celebrazione globale del basket, della nostra lega, e dei valori che sosteniamo, e vuole riunire tutti i membri della comunità NBA – giocatori attuali e del passato, componenti della Lega e delle società, business partner e tifosi. Nonostante ci rendiamo conto che la NBA non possa scegliere la legge che viene applicata in ogni città, stato e nazione in cui opera, non crediamo di poter ospitare con successo i nostri festeggiamenti per l’All-Star a Charlotte, nel clima creato dall’HB2.

Siamo consci che questa decisione avrà un forte impatto sui nostri fan in North Carolina, che da sempre sono fra i più appassionati della Lega. Vogliamo ribadire anche che la città di Charlotte e gli Hornets hanno fatto di tutto per garantire un contesto aperto a tutti e che in futuro continueranno ad assicurare a tutti i sostenitori – anche ai membri della comunità LGBT – un caloroso benvenuto alle partite o agli eventi che si svolgeranno nei loro impianti sportivi.

Non vediamo l’ora di riprogrammare il nostro All-Star a Charlotte per il 2019, a condizione che vi sia una risoluzione appropriata riguardo questo tema.

La NBA annuncerà la nuova sede dell’NBA All-Star Game 2017 nelle prossime settimane.

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